Andando a Bisceglie è impossibile non lasciarci il cuore. La cittadina sul mare nella provincia della BAT è una delle nostre tappe preferite, tra storia, cultura e un mare stupendo. Una delle mete più gettonate per le vacanze in Puglia, si affaccia sull’Adriatico e affascina con il suo centro storico medievale, e ha molte attrattive turistiche. Scopriamo cosa visitare a Bisceglie.
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Indice dei contenuti
Cenni storici
Bisceglie ha una storia antichissima. A testimonianza di ciò ci sono numerosi monumenti preistorici tra cui i Dolmen, imponenti costruzioni funerarie di roccia. Il nucleo abitativo di Bisceglie iniziò a prendere forma e importanza in epoca romana, quando la città, situata sulla via Traiana, veniva chiamata “Vescegghie” per via di un particolare tipo di quercia che cresceva da quelle parti, il Viscile.
Nell’XI secolo la città adottò il simbolo della quercia proprio sullo stemma comunale. Nei secoli successivi la città fiorì come porto commerciale, iniziando una fitta rete di relazioni con le Repubbliche Marinare, in particolare con Amalfi. Nel 1222 Federico II diede inizio alla costruzione del Castello. La città passò poi sotto il dominio degli Angioini e degli Aragonesi.
Nel 1498 Bisceglie assunse il titolo di Ducato grazie al matrimonio tra Lucrezia Borgia e il giovanissimo Alfonso D’Aragona. Gli Spagnoli tuttavia arrivarono a occupare la città, seguiti dai Borboni, che portarono una pressione fiscale insostenibile. Fermenti rivoluzionari giunsero durante i moti del 1820-21, con la cosiddetta “Dieta delle Puglie” organizzata nel Palazzo Tupputi per diffondere le nuove idee di indipendenza nazionale e riscatto sociale.
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Cosa vedere a Bisceglie
Centro storico di Bisceglie
Nel fitto reticolo di strade del centro storico di Bisceglie si respirano epoche diverse, ma è il Medioevo a governare nelle costruzioni. Brulicanti di attività e sfondo delle tante manifestazioni che si svolgono in città, le stradine del borgo antico di Bisceglie sono un labirinto in cui è piacevole perdersi, e grande attrattiva per i turisti.
Castello e torre maestra
La torre nota come Maestra sorse verso il 1060 dal conte Pietro di Trani. Interamente costruita in pietra calcarea locale, rappresenta l’elemento dominante della città con i suoi 27 metri di altezza.
Per dimensioni e caratteristiche di fabbrica può essere considerata analoga alla torre normanna di Rutigliano. È da essa che ogni giorno, sin dai primi anni del dopoguerra, alle ore 8.00 ed alle ore 12.00, si diffonde in tutta la città l’ormai tradizionale segnale sonoro di una potente sirena, usata durante il secondo conflitto mondiale come allarme aereo.
Il Castello, probabile opera del periodo svevo, è formato da un recinto quadrilatero sostenuto da quattro torri angolari – quadre e da una quinta torre, più piccola, inserita all’interno della cortina muraria. L’accesso al fortilizio avveniva per mezzo di un ponte levatoio. All’interno vi erano gli alloggi dei militi, le stalle, la chiesetta di San Giovanni ed un palatium. All’esterno del recinto si stagliava la torre maestra che era collegata ad esso tramite un ponte levatoio. Verso la metà del Cinquecento, con la nuova cinta muraria della città, il castello fu riconosciuto inefficiente e venne disarmato.
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Le mura difensive di Bisceglie
Agli inizi del XV secolo, il sistema difensivo medioevale di cui la città era dotata, risultò essere inadeguato a sostenere la nuova artiglieria da fuoco. Fu così che con l’avvento degli Aragonesi le vecchie mura normanne, alte e sottili, vennero sostituite da una nuova cinta muraria, bassa e terrapienata, che seguì quasi ovunque il tracciato precedente. Il tracciato aragonese prevedeva quattro torrioni più una torre di cinta del castello.
Nella seconda metà del XVI secolo a seguito delle minacce turche, sempre più insistenti, e con l’avvento degli Spagnoli le mura furono rafforzate con 5 baluardi pentagonali e intorno ad esse vennero scavati enormi fossati, e fu creato il cosiddetto guasto, ossia una grande area completamente spianata, in modo che la visuale dei dintorni della città fosse libera, per facilitare l’avvistamento degli invasori via terra.
Concattedrale di San Pietro Apostolo
Edificata fra il 1073 e il 1295, la Concattedrale di San Pietro Apostolo è una costruzione romanico pugliese. L’edificio si sviluppa su una pianta longitudinale a tre navate, tre absidi non denunciate all’esterno della parete muraria e un transetto su cripta. Sulla facciata, rimaneggiata con l’apertura di tre finestre in stile barocco, è addossato un pregevole protiro disposto sopra l’ingresso principale.
All’interno, ristrutturato nel Settecento, spiccano gli stalli intagliati del coro in legno di noce proveniente dal Santuario di Santa Maria dei Miracoli di Andria. Nella cripta sono conservate le sacre reliquie dei tre Santi protettori Mauro, Sergio e Pantaleone. Le reliquie furono rinvenute a Bisceglie nel 1167.
I recenti restauri, hanno restituito un enorme affresco, raffigurante San Cristoforo dipinto intorno all’Ottocento dal pittore Vito Calò, sulla parte esterna della omonima cappella.
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Le chiese di Bisceglie
Sono numerose le chiese dentro e fuori dal centro storico di Bisceglie, vediamo quali visitare:
- Chiesa di Sant’Adoeno: edificata nel 1074 all’interno delle mura, dopo la Cattedrale, è la chiesa più antica di Bisceglie. Le origini, ravvisabili nella denominazione Sant’Adoeno vescovo di Rouen, sono collegate ai soldati conquistatori Normanni. L’abbazia conserva una piccola reliquia del Santo, proveniente dalla Normandia;
- Chiesa di San Matteo: edificata nel 1090. Nella chiesa sono conservate opere pittoriche di Angelo Bizamano, Corrado Giaquinto, Girolamo Palumbo e altri autori di scuola napoletana;
- Chiesa di San Nicolò di Porta Ensita: edificata all’interno delle mura normanne. Nel 1891 l’arcivescovo di Trani Giuseppe de Bianchi Dottula ne decretò la soppressione. La chiesa fu spogliata di tutti i beni e sconsacrata;
- Chiesa di Santa Margherita: di impostazione romanico pugliese, la costruzione è interamente in pietra calcare locale tagliata a corpi disuguali. La pianta, a croce greca, è coperta da una cupola centrale su pennacchi e abside semicircolare;
- Chiesa di San Lorenzo: edificata fuori dalle mura urbane nella parte più alta del Palazzuolo;
- Chiesa del Salvatore o del Santissimo: edificato nel 1649 sul tratto della muraglia prossima allo specchio d’acqua del porto. All’interno, l’altare è dominato da un dipinto ad olio su tela di scuola napoletana, raffigurante la Trasfigurazione di Gesù Cristo.
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Palazzo San Domenico e Tupputi
Il Palazzo San Domenico è sede del Municipio già dal 1809 quando venne confiscato ai frati domenicani. Nel 1823, alcuni locali del Palazzo, furono adibiti a prigione circondariale. L’edificio, edificato nella prima metà del XVI, si impone nel paesaggio con la sua mole e con le caratteristiche logge che si elevano su due livelli di epoca successiva al periodo di fondazione.
Palazzo Tupputi sorse verso la seconda metà del XVI secolo, con molta probabilità per volere dalla famiglia Frisari, di origini salernitane, che ricoprì importanti incarichi pubblici a Bisceglie. L’edificio è da ritenersi una delle opere più interessanti dell’architettura rinascimentale in loco.
Verso la metà del XVIII secolo il palazzo fu venduto ai marchesi Tupputi, originari del piacentino. Durante il periodo risorgimentale l’edificio ospitò la carboneria e il 5 luglio 1820 la Dieta delle Puglie, una storica riunione presieduta da Domenico Antonio Tupputi, durante la quale i carbonari pugliesi concordarono un’azione comune a sostegno della Repubblica Napoletana.
Palazzuolo: Piazza Vittorio Emanuele e il Monumento ai caduti
Il “Palazzuolo” è la più grande piazza di Bisceglie, indicata nella toponomastica come piazza Vittorio Emanuele II. Il Palazzuolo si forma come enorme pomerium in corrispondenza della porta principale della Città, Porta Zappino. Già nel XV secolo questa vasta area che si estendeva oltre il fossato era denominata “largo de lo Palazulo“.
Questo nome derivava dalla presenza del “palatiolum” che sorgeva sulla strada detta “dei palazzi”, l’attuale via Giulio Frisari, e si affacciava sul tratto della muraglia compreso fra la Porta Zappino ed il torrione Schinosa. Questa enorme spianata di terra abbandonata era attraversata dalla strada consolare, e vi arrivavano tutte le strade interne dei Comuni limitrofi.
L’area, originariamente adibita alla sosta dei cavalli e a cava di pietra, divenne largo pubblico nel 1478, quando passò al Comune dal duca Francesco del Balzo . Con l’espansione extra moenia Ottocentesca, il nudo e selvaggio terreno antistante alla porta principale della Città, divenne l’orgoglio e la delizia dei biscegliesi.
Nel 1924 nella piazza è sorto l’ obelisco dei Caduti, monumento in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale, realizzato in marmo, bronzo e pietra da Mario Sabatelli e Mario Ferretti.
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Teatro comunale Garibaldi
Il Teatro Comunale Garibaldi è sorto sul suolo occupato dal demolito “teatro della polveriera“, all’interno dell’antico bastione di Zappino. Il progetto, affidato all’architetto Giuseppe Albrizio dall’amministrazione comunale nel 1861, terminò nel 1872.
Nell’inverno del 1872 l’inaugurazione del teatro ebbe luogo con il “Rigoletto” di Giuseppe Verdi e dedicato all’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, il quale non potendo partecipare all’evento, inviò una lettera scritta di pugno con cui ringraziava il Comune di Bisceglie di un così grande onore.
Nel 1981 il Ministero dei Beni Culturali ha dichiarato l’immobile come bene di interesse storico – artistico.
TEATRO COMUNALE GARIBALDI
Piazza Regina Margherita
70052 Bisceglie (BAT)
tel: +39 800-063332
e-mail: tpp@teatropubblicopugliese.it
I musei di Bisceglie
Bisceglie è una città ricca di storia e cultura, come dimostrano i numerosi musei in loco:
- Museo Diocesano di Bisceglie: raccoglie quadri, argenti, sculture lignee e lapidari oltre a preziosi messali ed evangeli provenienti dalla Cattedrale di Bisceglie e da diverse parrocchie;
- Museo Etnografico “Francesco Prelorenzo”: possiede una raccolta etnografica distribuita su tre piani. Al primo si trovano attrezzature rare legate ai mestieri scomparsi; al secondo la casa d’altri tempi con arredamenti e oggettistica risalente al periodo compreso fra il Settecento e l’Ottocento; infine al terzo piano sono presenti le raccolte sulla religiosità popolare con una serie di ex voto per grazie ricevute;
- Museo Civico Archeologico “Francesco Saverio Maiellaro”: custodisce una raccolta di reperti paleolitici rinvenuti presso la grotta di Santa Croce come selci, strumenti ossei, oltre a ceramiche neolitiche brunite e dipinte risalenti al V millennio a.C. provenienti da siti archeologici di Santa Croce ed Albarosa;
- Museo Civico del Mare: è suddiviso in nove sezioni tra le quali vi sono strumenti per la navigazione, archeologia sub-marina, ancore e modellismo navale.
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Architetture rupestri a Bisceglie
Grotta di Santa Croce
La grotta di Santa Croce fu individuata nel 1937 da Francesco Saverio Majellaro, al quale è dedicato il Museo Civico Archeologico di Bisceglie.
La grotta è lunga 100 metri, è stretta verso l’alto e si allarga progressivamente sino a formare ambienti molto ampi verso il basso.
Nella grotta sono state rinvenute concrezioni, stalattiti, reperti risalenti all’industria litica del periodo musteriano come 2200 punte, raschiatoi e schegge, un femore neandertaliano, e fauna pleistocenica.
I Casali
Nell’agro biscegliese sono stati presenti in passato ben 10 antichi Casali di epoca medievale e longobarda, testimoni della presenza di genti che abitavano stabilmente questi luoghi. Ben pochi i casali rimasti integri, dei restanti o si hanno poche tracce, o l’unico indizio rimasto è quello toponomastico.
La causa della nascita di questi piccoli centri rurali è da attribuirsi alla caduta dell’Impero Romano, e all’avvento dei Longobardi e Bizantini.
I Dolmen
In prossimità delle lame maggiori, sono localizzate, su terrazzi pianeggianti, alcune importanti strutture dolmeniche. Alcuni di essi furono scoperti nel 1909 da Francesco Samarelli. Al loro interno ceramica lavorata a mano, schegge di selce e alcuni bollitoi di pietra calcarea lavorati a mano. Tra i più noti dolmen della Chianca, di Albarosa, Frisari e il dolmen di Giano.
Lungomare di Ponente e Teatro Mediterraneo
Sul finire degli anni Ottanta, l’incalzante fenomeno dell’erosione marina che riguardava in particolar modo il tratto di costa balneare compreso fra Bisceglie e Trani, indusse l’Amministrazione a dotarsi di un piano di recupero costiero dell’intero lungomare di Ponente.
Le opere realizzate, impostate secondo criteri di architettura del paesaggio, attualmente costituiscono un imponente ed originale sistema di percorsi pedonali e ciclabili, articolati su più livelli, che si sviluppano per circa 3 km sull’intero litorale ponentino.
Il “waterfront” dell’intero sistema, caratterizzato da una altimetria variabile fra 2 m s.l.m. e 13 m s.l.m., appare come una enorme muraglia in pietra a secco che, interrotta a tratti da elementi rocciosi preesistenti, trova una scenografica apertura sul mare in corrispondenza del Teatro del Mediterraneo, in località Trullo Verde.
Fu costruito nel 1995, e rappresenta uno dei luoghi più apprezzati dai turisti e dai biscegliesi, soprattutto nel periodo estivo. Il teatro del Mediterraneo appartiene alla tipologia classica del teatro greco. La struttura, disposta integralmente all’aperto, è composta di orchestra e di cavea che può contenere circa 600 spettatori.
Il teatro si affaccia sul mare attraverso un sistema di terrazze. La gestione artistica del teatro è del Comune di Bisceglie.
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Le spiagge di Bisceglie
Non solo arte e storia, Bisceglie attrae migliaia di turisti ogni anno per il suo splendido mare, il porticciolo turistico e le spiagge. Il litorale di Bisceglie è caratterizzato da ciottoli misti a rocce, ma soprattutto da una finissima e bianchissima sabbia, che occupa la maggior parte dell’arenile di questo territorio. Numerosi sono gli stabilimenti balneari in zona, attrezzati e particolarmente indicati per le famiglie che viaggiano con i bambini a carico.
Tra le spiagge più popolari ci sono il Trullo Verde, Salsello, Scalette, La Testa, Spiaggia Batteria e Lido Mare, particolarmente indicato per gli amanti della vita notturna.
Festa dei Tre Santi
La festa patronale dei Tre Santi si svolge in tre giorni verso la seconda domenica di agosto, nelle forme che si tramandano ormai da diversi secoli. Questa festa ha le radici nella “Traslazione dei Santi” dal casale di Sagina, ubicato nell’agro, all’interno delle mura, nel borgo marinaro.
La festa ha inizio il sabato mattina, il segnale prolungato della sirena della torre maestra e il suono delle campane di tutte le chiese, uniti agli scoppi di bombe a salve, aprono i festeggiamenti. Gira per le vie della città u tamburre, una bassa banda costituita da alcuni suonatori di piatti, di tamburi, uno di flauto e da uno di grancassa, che suonano alcune marce. Il sabato sera la gente si riversa nel Palazzuolo, centro della festa, tra bancarelle di ogni genere. Le vie principali in prossimità del duomo, vengono addobbate con particolari luminarie. Sulla facciata del Teatro Garibaldi, viene eretto un altare ornato di luminarie, drappi e fiori in cui viene inserita una immagine dei Santi Patroni, detta “il quadro”. Al centro del Palazzuolo c’è la cassa armonica.
La domenica, alle dieci, la gente si riversa nella Concattedrale dove si trovano esposte ai fedeli le statue dei Tre Santi. Alle ore venti, dopo lo scoppio dei fuochi pirotecnici, ha inizio la solenne processione dei Tre Santi. Al rientro della processione, verso la mezzanotte, la gente si assiepa sulla muraglia e lungo tutto il porto per assistere ai fuochi pirotecnici lanciati dal nuovo molo.
La festa riprende il lunedì, quando un gruppo di fedeli seguìto dalle bande musicali accompagnano in cattedrale il “quadro” dei Santi. La chiusura della festa avviene con i fuochi pirotecnici sul bacino portuale.
La festa dell’Addolorata
Nella Concattedrale è venerata come compatrona della città l’Addolorata, la cui festa ha luogo il 15 settembre. Anche questi festeggiamenti iniziano il 14, con le stesse modalità con cui si svolge la festa dei tre Santi, e si concludono il 16 sera a tarda ora.
Le bancarelle, le luminarie ed i fuochi pirotecnici riportano la gente nel clima della festa dei Santi.
La processione, lunga e solenne, accompagna la statua della Mèmme du paése, vestita di nero e col cuore trafitto da sette spade. Le donne indossano un abito nero e portano ceri di varia grandezza. Nella tradizione, le donne che hanno ricevuto delle “grazie” fanno voto alla Madonna portando i capelli sciolti e i piedi nudi per tutto il periodo festivo.
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Libri nel Borgo Antico 2023 programma
La prima volta che abbiamo visitato Bisceglie è stato proprio per Libri nel Borgo Antico, manifestazione alla quale abbiamo partecipato sia in veste di spettatoti che di ospiti.
Suggestivi vicoli e piazzette popolate da migliaia di visitatori richiamati dalla partecipazione di scrittori e giornalisti che animano le calde serate estive del borgo medioevale affacciato sul mare.
Questo è il magico scenario che si ricrea ogni anno con l’arrivo, nell’ultimo fine settimana di agosto, di Libri nel Borgo Antico, festival letterario in programma a Bisceglie.
Un salotto all’aperto che accoglie le maggiori espressioni della narrativa, della poesia, del giornalismo, della politica, della scienza, del cinema, dello spettacolo e della religione.
Da Piazza Duomo a Largo Castello, dal Porto turistico a via Giulio Frisari, da Largo Piazzetta a Pendio San Matteo, ogni angolo del suggestivo Borgo Antico diventa palcoscenico per presentare le ultime novità editoriali e per promuovere dibattiti su grandi temi di attualità.
Proprio questo è Libri nel Borgo Antico, poter respirare la passione per la lettura e la scrittura tra i vicoli del centro storico di Bisceglie, tra presentazioni, interviste e bancarelle di libri, con la possibilità di dialogare con gli autori in persona. La manifestazione di quest’anno si terrà nei giorni 24 25 26 27 agosto 2023.