Ebbene sì, dopo lunghe attese e rimandi a causa Covid, finalmente #BarbieInTown è arrivato a Brindisi, nell’ultima provincia pugliese che non avevamo ancora mai toccato. Ci siamo persi nel blu del mare di questa città, tra i suoi monumenti e gli immensi spazi verdi, per questo non ci resta che iniziare a raccontarvi tutto. Visitare Brindisi vi affascinerà!

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Cenni storici

Dalla preistoria ai Messapi

Le ricerche e scavi occasionali hanno rivelato che a Brindisi vi era un insediamento dell’età del bronzo media (XVI secolo a.C.) nel promontorio di Punta le Terrare. I primi insediamenti dei Messapi documentati li troviamo alle soglie dell’VIII secolo a.C. con gli abitati di Oria e di Brindisi. La necropoli di Tor Pisana (a sud dell’attuale centro storico di Brindisi) ha restituito vasi protocorinzi della prima metà del VII secolo a.C. Numerosi sono stati i ritrovamenti archeologici nell’area della città antica (tombe con ricchi corredi, epigrafi). La Brindisi messapica intratteneva certamente rapporti commerciali intensi con l’opposta sponda adriatica e con le popolazioni greche dell’Egeo.

Il periodo romano

I Romani vennero in contatto con la regione nel corso delle guerre contro i Sanniti e contro Pirro tra il IV e il III secolo a.C. L’attuale Puglia aveva una posizione strategica e, con il porto di Brindisi, rappresentava la via per la conquista dei Balcani e della Grecia.

Brindisi, che era stata conquistata nel 266 a.C., venne elevata a rango di municipio optimo iure nel 240 a.C., status che riconosceva ai brindisini la cittadinanza romana.

Il dominio romano favorì la realizzazione di importanti infrastrutture e opere pubbliche. Dal II secolo a.C. Brindisi era collegata direttamente con Roma dalla Via Appia attraverso Taranto, Venosa e Benevento. Brindisi divenne così il principale porto romano verso l’Oriente. Da qui la definizione di Porta d’Oriente.

Divenuto un porto trafficatissimo e caposcalo per l’Oriente e la Grecia, molti romani illustri transitarono da Brindisi: Cicerone vi scrisse le Lettere Brindisine; arrivò Orazio Flacco in occasione del suo viaggio durante il quale accompagnò Mecenate e vi morì Virgilio, mentre tornava da un viaggio in Grecia. Giulio Cesare assediò la città dove si era rifugiato Pompeo e ne ostruì il porto. A Brindisi nel 40 a.C. Ottaviano e Marco Antonio si riconciliano.

Medioevo

Brindisi, con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, si avviò verso un periodo di decadenza lungo ed inesorabile. Nei primi secoli del Medioevo subì devastazioni durante la guerra greco-gotica (535-553), fu poi sottomessa ai Longobardi. Subì ripetuti assalti e saccheggi da parte dei Saraceni e fu distrutta dall’imperatore Ludovico II nell’868. Agli inizi dell’XI secolo, il protospatario Lupo avviò un programma di ricostruzione della città.

La città fu conquistata da Roberto il Guiscardo nel 1071. Fu dominio di Goffredo, conte di Conversano, il quale proseguì l’opera di ricostruzione urbana con la moglie Sichelgaita, e di suo figlio Tancredi, favorendo il ritorno della sede episcopale e la costruzione di una nuova cattedrale.

Fiorì per cultura e commerci: il porto ritornò ad essere importante scalo per l’Oriente e divenne il principale imbarco per pellegrini e crociati diretti in Terra Santa. Il re Tancredi vi fece celebrare le nozze del figlio Ruggero III con la figlia del basileus di Bisanzio e nella stessa cattedrale lo incoronò suo successore (1192).

Nel 1199 Brindisi firmò un patto di alleanza commerciale e politica con la repubblica di Venezia. Federico II di Svevia aveva una speciale predilezione per Brindisi che lui definì in versi filia Solis. Gli Angioini ingrandirono il porto e restaurarono il castello.

Aragonesi, Veneziani e Unità d’Italia

Sotto gli Aragonesi fu rafforzato il castello di terra e venne costruita la fortezza dell’isola Sant’Andrea. Brindisi fu distrutta dal terremoto del 1456 e riedificata da Ferdinando I d’Aragona.

Dal 1496 al 1509 appartenne a Venezia e poi passò al dominio spagnolo. Brindisi conobbe anni di prosperità, benessere ed espansione dei propri commerci.

Nel 1509 Venezia fu obbligata a consegnare Brindisi agli spagnoli. Sotto gli Spagnoli incominciò la decadenza. Il porto rimase abbandonato, le acque attorno si erano impaludate e la città piombò in una gravissima crisi economica e demografica. Alle rivolte popolari del 1554 e del 1647 i nuovi padroni risposero con la repressione.

Sotto la dinastia borbonica si ebbe un periodo di crescita economica. Con l’apertura del canale di Suez nel 1869, Brindisi divenne il terminale europeo della Valigia delle Indie.

Dal ‘900 a oggi

Durante la guerra 1915-18 la posizione di Brindisi, quale unico porto sicuro della sponda italiana dell’Adriatico, ne fece la base naturale delle operazioni militari su quel mare. Con il Governo di Giovanni Giolitti sorse il mastodontico Acquedotto Pugliese, il più grande acquedotto d’Europa, che permise alla città di rimediare allo storico problema della penuria di acqua.

Con l’avvento del fascismo, nacque la nuova provincia di Brindisi e durante il ventennio a Brindisi furono costruiti edifici scolastici, palazzi istituzionali ed altre importanti infrastrutture (aeroporto militare).

Nel corso della seconda guerra mondiale la città subì tremendi bombardamenti. Quando Vittorio Emanuele III sfuggiva agli eventi della Liberazione, la città ebbe funzione di capitale d’Italia.

Nei primi anni sessanta a Brindisi sorse una grande industria petrolchimica che andava ad aggiungersi alle imprese meccaniche e aeronavali.

Brindisi ha ripreso la sua vocazione di collegamento con l’Oriente, divenendo il porto preferito dal turismo diretto in Grecia e in Albania.

Cosa vedere a Brindisi

Come dimostra la sua lunga storia, Brindisi è ricca di monumenti e chiese di epoche e stili differenti, che rendono ancora più interessante la scoperta di questa città. Abbiamo scelto solo alcuni dei luoghi più significati da visitare assolutamente.

Piazza Duomo e la Cattedrale

Col naso letteralmente all’insù abbiamo ammirato la maestosità di questo scorcio del centro storico di Brindisi.

Cattedrale di Brindisi

La pontificia basilica cattedrale di Brindisi o duomo di Brindisi o basilica della Visitazione e San Giovanni Battista fu consacrata dal papa Urbano II nel 1089 e completata nel 1143. 

La cattedrale fu pesantemente danneggiata dal terremoto del 1743 e ricostruita tre anni dopo, in seguito è stata sottoposta a numerosi restauri. Dell’impianto romanico è rimasta la planimetria basilicale, simile a quello della basilica di San Nicola di Bari. Tre navate senza transetto; insieme ad un cornicione sostenuto da teste di elefanti sull’abside destra e frammenti di mosaico pavimentale.

La posizione odierna della facciata della chiesa è la stessa di quella originaria: tripartita verticalmente in fasce corrispondenti alle varie navate. Negli anni venti fu completata la facciata con un timpano, sostituito poi nel 1957 da statue di san Teodoro, san Lorenzo, san Leucio d’Alessandria e San Pio X. Queste a loro volta sono state sostituite con l’ultimo restauro nel 2007 con altrettante statue in pietra leccese, che rappresentano san Leucio, san Teodoro di Amasea, san Lorenzo da Brindisi e san Giustino de Jacobis.

Negli interni si possono trovare frammenti del pavimento musivo del 1178, il coro in legno del 1594 realizzato da intagliatori locali, il fonte battesimale del XVI secolo e alcune tele settecentesche. Nella cappella dedicata a san Teodoro d’Amasea, patrono della città di Brindisi assieme a san Lorenzo, sono custodite le spoglie mortali del martire.

Piazza Duomo

Accanto alla cattedrale, si innalza il campanile, ultimato nel 1795 e dall’altra parte l’episcopio ed il palazzo del Seminario, costruito nel XVIII secolo utilizzando materiali della distrutta basilica di San Leucio. Sono questi gli edifici che compongono Piazza Duomo, tra le location più imperdibili in Puglia.

Vi è poi il cosiddetto portico dei Cavalieri Templari, loggia del più antico palazzo vescovile realizzata nel XIII secolo, e oggi ingresso del Museo archeologico provinciale Francesco Ribezzo.

La piazza, nel 700 “atrio dell’Arcivescovado”, era al centro dell’abitato messapico e romano: tra il Duomo e le colonne romane si trovava il grandioso tempio di Apollo e Diana, le cui pietre furono utilizzate per la costruzione della Cattedrale.

In piazza Duomo, a ricordo dell’anno mariano 1954, la città ha edificato e inaugurato, l’8 dicembre 1955, festa liturgica dell’Immacolata Concezione, una colonna monolitica sul cui capitello si innalza una statua bronzea della Madonna.

Museo Archeologico Provinciale F. Ribezzo

Il museo sorge a pochi passi dalla Cattedrale di Brindisi e vi si accede dall’ antico portico dei Cavalieri Gerosolimitani. La sua collezione museale permette di ripercorrere le tappe fondamentali del popolamento dell’area brindisina a partire dal paleolitico superiore (12.000 a.C.) fino all’età romana con sezioni dedicate all’epigrafia, alla statuaria e all’archeologia subacquea. Nel livello ipogeo ospita la sezione epigrafica e statuaria, con notevoli sculture di età repubblicana e imperiale.

Nel primo livello troviamo la sezione preistorica e quella dedicata ai messapi. Al piano superiore è raccontata la vicenda di Brindisi romana. Il percorso si conclude con la sezione dedicata all’archeologia subacquea e ai bronzi di punta del Serrone, di età imperiale.

MUSEO ARCHEOLOGICO RIBEZZO
Piazza Duomo, 7
72100 Brindisi (BR)
tel: +39 0831 544257
e-mail: museoribezzo.brindisi@regione.puglia.it

Colonne romane

Le Colonne romane di Brindisi sono un monumento situato presso il porto della città. In origine erano due colonne gemelle, un unicum nel panorama architettonico dell’antichità. Come tali furono raffigurate già dal XIV secolo come emblema della città. A seguito del crollo di una delle due colonne nel 1528, il monumento è rimasto mutilo. La colonna superstite è stata smontata durante la seconda guerra mondiale per evitare crolli o danni causati dai furiosi bombardamenti subiti dalla città. Tra il 1996 e il 2002 la colonna è stata nuovamente smontata nelle sue parti componenti e questa volta interamente restaurata, mentre nel piazzale circostante sono state svolte indagini archeologiche.

Dopo il rimontaggio, il capitello originale è ora esposto in una sala del Palazzo Granafei-Nervegna, al suo posto è stata collocata una copia. Sono tante le teorie sulla data di costruzione e sul suo ideatore: da Brento a Silla, fino all’Imperatore Traiano.

Per lungo tempo le colonne sono state ritenute terminali della Via Appia, ipotesi scartata insieme a quella che abbiano funzionato da faro. La collocazione delle colonne nel rialzo prospiciente il porto di Brindisi dimostrano che furono innalzate con un intento celebrativo, forse a supporto di due statue bronzee.

Scalinata di Virgilio

Giungendo a Brindisi dal mare, la prima cosa che un viaggiatore trova di fronte è l’ampia e suggestiva scalinata sormontata dalle colonne del porto, un biglietto da visita straordinario. La bianca gradinata è al centro della spettacolare “linea dell’orizzonte” che caratterizza la città.

E’ intitolata a Publio Virgilio Marone, in onore al sommo poeta latino che proprio qui, in una abitazione sul lato della piazzetta, soggiornò e morì nel 19 a.C. come attestato dall’epigrafe commemorativa.

La prima gradinata, più stretta di quella odierna, fu eretta nel 1861 e fu allargata in epoca fascista, nel 1929.

Monumento al Marinaio d’Italia

Il monumento al Marinaio d’Italia è una struttura a forma di timone alta circa 53 metri che spicca sul porto di Brindisi; la struttura è in cemento armato interamente rivestita in carparo (pietra calcarenitica compatta di colore dorato). È colloquialmente noto fra i residenti brindisini come “la jatta ‘ssittata”.

Presenta alla base una cripta (sacrario) a forma di scafo rovesciato, ed archi a forma di ogiva, e sull’altare la statua della Vergine “Stella del Mare“. Su marmi di colore nero negli archi ai lati dell’ingresso sono riportati i nomi dei circa 6.000 marinai della Regia Marina Militare e della Regia Marina Mercantile caduti dall’Unità d’Italia sino alla data di inaugurazione del Monumento.

Il monumento è stato realizzato tra il 1932 e il 1933 per commemorare i circa 6.000 marinai caduti in occasione della prima guerra mondiale (1915–1918) per volere di Benito Mussolini.

I due castelli di Brindisi: Castello Svevo e Castello Alfonsino

Castello svevo

Il castello svevo di Brindisi, detto anche castello di terra o castello svevo-aragonese (per l’origine sveva e le ulteriori modifiche nel periodo aragonese), si trova a ridosso del centro storico di Brindisi, una sua parte si affaccia nella parte interna del porto cittadino, a difesa anche di quest’importante area della città.

L’origine della costruzione dovrebbe essere dell’anno 1227, proprio negli anni in cui è attestata la presenza di Federico II di Svevia a Brindisi, tra il suo matrimonio con Jolanda di Brienne (1225) e la partenza della crociata (1228) proprio dalla città pugliese.

Dai registri angioini sappiamo che Carlo I d’Angiò provvide al restauro del castello (sopraelevazione delle torri) e all’edificazione di un palazzo reale al suo interno.

Il castello si sviluppa attorno ad un cortile di forma quadrangolare trapezoidale circondato da un’alta muraglia munita di un magnifico mastio con funzione di entrata e altre sei torri. Questo nucleo originario appartiene al periodo svevo. La cortina più esterna è chiaramente riferibile al XV-XVI secolo: sono qui presenti infatti i classici torrioni circolari tardo medievali e rinascimentali, muniti di artiglieria.

Castello alfonsino

Il castello alfonsino (detto anche Castel Rosso, dal colore dei conci di carparo usati per la sua costruzione, o castello di Mare) è una complessa opera fortificata costruita sull’isola di Sant’Andrea, all’imboccatura del porto esterno di Brindisi.

Il castello alfonsino occupa il promontorio meridionale con forme irregolari che seguono la conformazione del luogo. Caratteristico è il suo piccolo porto interno. Da una parte la struttura fortificata quattrocentesca con un portale; dall’altra la cosiddetta Opera a corno che segue i dettami dell’architettura fortificata cinquecentesca. Anche questa parte è preceduta da un portale adorno di stemmi.

L’isola era occupata almeno dall’XI secolo dall’antica abbazia benedettina di Sant’Andrea all’Isola. Dopo il suo abbandono, Alfonso V d’Aragona nel 1445 decise così di costruire una prima torre, sorta come avamposto difensivo del porto all’estremità dell’isola.

Chiesa di San Paolo Eremita

La chiesa di San Paolo eremita è una chiesa gotica eretta dai francescani a Brindisi. All’esterno la parete meridionale presenta alla base dei filari di tufo carparo a bugnato che si ritiene appartengano alla preesistente struttura fortificata. Originali sono le monofore che si aprono in alto e il portale laterale di semplici forme gotiche. Nell’interno, a un’unica ampia navata, interessanti gli elaborati altari barocchi e i loro dipinti.

In questa posizione era l’arx romano messapica in seguito utilizzata e riattata da bizantini e normanni. Dismessa in seguito alla costruzione del Castello Grande, l’area su cui insisteva divenne dei francescani che vi edificarono il loro convento. La chiesa e il convento sorsero nel 1322, grazie alla munificenza di Roberto d’Angiò.

Lungomare di Brindisi e porto turistico

Possiamo suddividere il lungomare di Brindisi in quello di ponente e quello di levante. Durante la nostra visita nella città abbiamo avuto modo di percorrerli pedonalmente entrambi, e ci hanno affascinato per motivazioni differenti.

Il braccio di levante, noto come Lungomare Regina Margherita, è quello più noto e più fotografato, al quale si accede uscendo dal centro storico e percorrendo la scalinata di Virgilio. Qui si affacciano locali alla moda, palazzi storici e si gode di una vista sul porto turistico e la sponda opposta. Seppure questa sia la parte più gettonata dai turisti, non abbiamo resistito a visitare l’altro braccio, meno storico ma particolarmente affascinante.

Infatti è sul lungomare di ponente che abbiamo lasciato il cuore. Dopo un tratto pianeggiante si inizia a salire sul marciapiede, affiancato dalla pista ciclabile, ammirando il promontorio di Brindisi e il mare sempre più dall’alto. Qui troviamo il Villaggio dei Pescatori, alcuni ristoranti e la sponda di ponente del porto turistico. Se si scende dalla splendida scalinata vista mare che si affaccia su Via Ammiraglio Millo si può fare un giro sulla motobarca o raggiungere a piedi il Monumento al Marinaio d’Italia.

Villaggio dei Pescatori

Percorrendo via Amerigo Vespucci lungo il mare, sul seno di Ponente, ci si imbatte nel Villaggio dei Pescatori, un antico quartiere per lo più di case popolari, nel quartiere del Casale. Fu l’ingegnere Ugo D’Alonzo a progettarlo nel 1938, per accogliere la gente del quartiere marinaro delle Sciabiche, sull’opposta sponda del seno di ponente. Pescatori, barcaioli e gente umile iniziò ad abitare le case basse e le viuzze pittoresche sul mare.

I materiali usati erano molto sempli­ci. Gli edifici, dai prospetti estremamente puliti e squadrati, si adeguavano alle forme essenziali del razionalismo. Oggi, seppur punto d’attrazione per i curiosi turisti come noi, affascinati da questo “piccolo mondo antico”, la decadenza e la scarsità di manutenzione fanno da padrone, permettendo a questo angolo di Brindisi di perdere via via particolarità.

Palazzina Belvedere

L’elegante Palazzina Belvedere che ospita la Collezione Archeologica Faldetta ha visto la sua edificazione nell’ambito del progetto della nuova sistemazione della Scalinata Virgilio, voluta in coincidenza con l’edificazione del Monumento Nazionale al Marinaio d’Italia.

La Palazzina è denominata del Belvedere per la splendida terrazza che si affaccia sul porto interno di Brindisi. La Collezione Archeologica Faldetta conserva fondamentali testimonianze archeologiche del territorio pugliese. Comprende una ricca varietà di forme vascolari in ceramica micenea, corinzia, attica a figure nere, italiota a figure rosse, a vernice nera, bruna e rossa, in stile di Gnathia e ceramica di produzione messapica. Vi sono anche esempi di reperti in pasta vitrea, in bronzo e alcuni esemplari di coroplastica e scultura di ambito indiano. [fonte]

PALAZZINA BELVEDERE
Viale Regina Margherita, 11
72100 Brindisi (BR)
tel: +39 0831 562800

Porto e aeroporto di Brindisi

La Porta d’Oriente è ancora oggi uno degli snodi commerciali e turistici principali della regione.

Il porto di Brindisi da sempre al centro dei traffici commerciali con la Grecia e l’Oriente, ha sempre rappresentato la fortuna della città. Oggi è un porto turistico (le mete principali sono Grecia e Albania), commerciale e industriale, uno dei più importanti del mare Adriatico. Il traffico mercantile concerne carbone, olio combustibile, gas naturale, prodotti chimici.

L’aeroporto di Brindisi ha collegamenti giornalieri con le maggiori città italiane ed europee. Lo scalo, distante 6 km dal centro cittadino, serve l’intera provincia di Brindisi, quella di Lecce ed in parte anche quella di Taranto. 

Parco Braico

Al nostro ingresso in città ci siamo immersi subito nel verde, di cui Brindisi è molto ricca, grazie al Parco Cesare Braico. Esso insiste su un terreno pianeggiante in zona suburbana, tra via Appia, via Alessandro Favia e via Cappuccini, con ingresso principale dalla via Appia.

I giardini nascono come parco del Sanatorio antitubercolare, inaugurato nel 1936 e dismesso nel 1972. L’imponente edificio è attualmente occupato dall’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione Sandro Pertini. Il Parco è dedicato a Cesare Braico, medico, eroe garibaldino e, dopo l’Unità, deputato di Brindisi nel primo Parlamento italiano.

Sono presenti numerose specie arboree: pini, eucalipti, lecci, ulivi, palme, magnolie, pini d’Aleppo disetanei, conifere, mimose, salici piangenti. Il parco ospita inoltre diverse specie arbustive, siepi, erba e vegetazione spontanea.

Un’area estesa è destinata ad attività ludiche, con un percorso ginnico, un campo da pallavolo, uno da pallacanestro e due campi da calcio.

Brindisi mare e spiagge

Nonostante Brindisi sia sul mare, la maggior parte del turismo marittimo e della balneazione si concentrano nelle località della provincia. Le spiagge di Brindisi e della provincia si estendono per circa 70 km di costa sul Mare Adriatico. La spiagge più a sud di Brindisi sono: la spiaggia di Lendinuso e la spiaggia di Campo di Mare. Le spiagge più a nord di Brindisi si trovano a Savelletri, nei pressi di Fasano.

La città di Brindisi si trova in mezzo tra la litoranea sud e la litoranea nord. Le spiagge di Brindisi maggiormente visitate sono: la spiaggia nell’Oasi di Torre Guaceto, la spiaggia di Punta Penna Grossa, le spiagge di Apani e le spiagge della Marina di Ostuni.

Altri luoghi assolutamente da scegliere per le vostre vacanze al mare nel brindisino sono Specchiolla, Costa Merlata, Torre Canne e Pilone. A Pilone il mare è trasparente mentre la spiaggia è fatta di sabbia sottile e chiara che si alterna a scogliere.

Brindisi: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Brindisi

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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