Pur avendolo a pochi chilometri da noi, per anni abbiamo ignorato la particolarità del Comune di Casamassima, in provincia di Bari. Il suo centro stotico viene chiamato il Paese Azzurro, per via della colorazione delle abitazioni, delle finestre, delle porte. In questo viaggio vi faremo scoprire l’origine di questa usanza, che attrae turisti da tutto il mondo, e altre curiosità su Casamassima. Lo abbiamo esplorato dopo aver conosciuto la pagina Il Paese Azzurro su Instagram.
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Indice dei contenuti
Casamassima
Casamassima si trova ai piedi delle Murge con un’altitudine media di 230 metri. Il punto più alto del comune si trova presso la zona, in dialetto casamassimese, della “Vì d Caldaral” mentre quella più bassa è la zona nei pressi di via Conversano e quella adiacente alla zona commerciale. Il territorio è caratterizzato da terreni molto fertili e dalla presenza di Lama San Giorgio che scorre presso il Bosco di Marced.
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Il Paese Azzurro
Trovarsi tra i vicoli del centro storico di Casamassima è una esperienza che consigliamo davvero a tutti. L’azzurro predominante vi porterà con la mente alla Grecia o al Marocco, ma tra i profumi della cucina pugliese e la genuinità dei cittadini di Casamassima. Tra case blu cielo e balconi in fiore, il Paese Azzurro è certamente una delle tappe più interessanti in Puglia, seppur fino a qualche anno fa tra le meno note.
Ma come nasce l’idea di dipingere case, porte e finestre d’azzurro, e quindi il conseguente nome del centro storico?
Le ipotesi e le teorie sull’azzurro delle case a Casamassima
Ci sono varie ipotesi a riguardo.
In seguito alla verità storica che riguardava l’epidemia di peste si sovrapposero leggende, ed una di queste narra come il borgo antico diventò tutto azzurro solo dopo aver superato il pericolo del contagio e per onorare il voto fatto dal signore di Casamassima Michele Vaaz alla Madonna, che aveva preservato il borgo dall’epidemia mortale che si era diffusa in tutto il territorio. Per riconoscenza il duca Vaaz avrebbe ordinato di dipingere il caseggiato a calce viva aggiungendo il colore azzurro del manto della Madonna, oggi raffigurata sotto l’arco di via Santa Chiara.
Secondo un’altra teoria le massaie locali, nel fare il bucato, aggiungessero la polvere azzurra all’acqua, per evitare che i vestiti ingiallissero. Una volta terminato il lavaggio, però, le donne non buttavano via l’acqua e la stessa veniva poi mescolata alla calce e riutilizzata per riverniciare le pareti, o anche usata per lavare i muri delle case, dando la caratteristica colorazione azzurra alle abitazioni del centro. [fonte]
Negli anni ’60 il pittore milanese Vittorio Viviani, vedendo Casamassima rimase colpito dalla sua caratteristica unica e iniziò a dipingere utilizzando il borgo come ambientazione per le sue tele e definì Casamassima “Il Paese Azzurro“. Le stratificazioni di calce azzurra sugli edifici antichi testimoniano il passato unico del paese, che a differenza dei tipici centri abitati pugliesi bianchi, mostra le tonalità cromatiche dell’azzurro.
Una terza teoria, più recente, esposta dall’architetto Marilina Pagliara, fa parallelismi con altre città dagli stessi colori, che hanno ospitato ebrei. La cittadina di Chefchaouen presenta il colore blu a causa degli ebrei spagnoli che si trasferirono in Marocco dopo essere stati cacciati dalla Spagna. Con questo colore si pensa che volessero richiamare il blu del paradiso. Anche Jodhpur e Safed, altre due città blu, ospitarono piccole comunità di ebrei in fuga, che usarono lo stesso colore sulle facciate.
L’ipotesi seguita dallo studio riguarda quindi la possibilità che anche Casamassima potrebbe aver ospitato una comunità ebraica. Questa teoria troverebbe conferma nella figura di Miguel Vaaz de Andrade, un’ebreo sefardita che nel 1609 comprò il feudo di Casamassima per 76.000 ducati . A questo si aggiungono alcuni particolari dell’architettura della città pugliese, come la “Scesciola“, quartiere il cui nome deriva da terminologie ebraiche, e dove è presente un’abitazione con un’apertura rotonda con impressa la stella di David a sei punte. [fonte]
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I due Santi Patroni di Casamassima
Le particolarità di Casamassima non sono certo finite qui. Infatti il comune ha ben due Santi Patroni: Nostra Signora del Monte Carmelo, che si festeggia l’ultima domenica di luglio, e San Rocco, che si festeggia la seconda domenica di settembre. La statua del santo viene portata in processione con un ricco mantello di argento donato dai casamassimesi emigrati e ricoperto di gioielli in oro, donati di anno in anno dai devoti per grazia richiesta o ricevuta. Coincidendo la festa con i giorni iniziali dell’anno scolastico, c’è un detto che recita: “A san Rocco lascia la palla e prendi il fiocco“, riferito a come si debba lasciare i giochi (simboleggiati dalla palla), per rimettersi il fiocco (tipico dei grembiuli scolastici del XX secolo).
Altra tradizione locale è quella delle pupe della quarantana (sette bambole: Anna, Pagano, Rebecca, Susanna, Lazzaro, Palma e Pasqua). Queste sono esposte all’inizio della quaresima poi, ogni domenica di Quaresima, ne viene tolta una fino alla Pasqua.
La Pentolaccia Casamassimese
La Pentolaccia Casamassimese è il carnevale del comune pugliese, noto per le sfilate dei carri, le esibizioni di scuole di danza, gruppi mascherati e ospiti speciali nel primo weekend di Quaresima. L’Arte della Cartapesta ha origini antiche a Casamassima, e viene celebrata ogni anno sin dal 1977. La Pentolaccia Casamassimese è stata insignita nelle edizioni 2012 e 2013 dalla Medaglia dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e patrocinata dalla Regione Puglia, dalla Provincia di Bari e dalla Camera di Commercio di Bari.
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Il Corteo Storico Corrado IV di Svevia
L’evento si svolge solitamente nella seconda domenica di ottobre e rievoca un episodio storico realmente avvenuto nell’aprile del 1252, documentato da una pergamena originale conservata nell’Archivio Storico della Biblioteca di Bari. Corrado IV di Svevia, figlio ed erede legittimo dell’Imperatore Federico II di Svevia, attraversò la terra di Casamassima e restituì il feudo a Roberto da Casamaxima, al cui padre Giovanni era stato tolto da Federico II. Alla rievocazione storica prendono parte quattrocento figuranti con abiti medievali che sono accompagnati da artisti di strada, sbandieratori, musici, danzatrici, mangiafuoco, cavalieri, giocolieri e teatranti.
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Cosa vedere a Casamassima
Le chiese di Casamassima
Il comune di Casamassima è ricca di chiese e costruzioni religiose. Al fianco del monastero di Santa Chiara e della Chiesa Matrice di Santa Croce, le più importanti, vi sono:
- Chiesa del Purgatorio, complesso in stile barocco, con un imponente campanile, ospita la Confraternita del Purgatorio e la statua della Madonna del Carmine, patrona della città;
- Abbazia di San Lorenzo,
- Complesso delle Monacelle, ex palazzo nobiliare, che divenne nel tempo prima un orfanotrofio gestito da religiosi, poi un Conservatorio musicale femminile, un Caserma dei carabinieri, un albergo, una scuola elementare e oggi è una biblioteca con sale studio e una pinacoteca;
- Auditorium dell’Addolorata, ex chiesa in stile barocco, oggi un auditorium molto frequentato per convegni, presentazioni e concerti;
- Abbazzia di San Lorenzo, il piccolo convento ebbe origine prima del 984 d.C. come centro benedettino. Purtroppo oggi resta solo la chiesa, ubicata a circa 2500 metri da Casamassima, sulla via per Turi, in una caratteristica lama
Il monastero di Santa Chiara
Il monastero di Santa Chiara è il più imponente edificio del centro storico e fu fondato nel 1573 da Antonio Acquaviva d’Aragona con denaro della sorella Donna Dorotea. Costruito come orfanotrofio, un secolo dopo diventa Monastero delle Clarisse. Nel corso degli anni ha subito varie modifiche e trasformazioni: dopo l’Unità d’Italia fu soppresso e adibito, nel tempo, a carcere, scuola, cine-teatro e abitazione.
La Chiesa Matrice di Santa Croce
Edificata su di un‘altra del sec. XII – XIII, la Chiesa Matrice di Santa Croce ha una struttura muraria a conci levigati e regolari. Addossato alla chiesa troviamo il campanile in conci di pietra regolari, di due piani diviso da cornici ornate. Il primo piano ha bifore con archetti girati sui capitelli, inclusi in un arco superiore posato su mensole. Al secondo piano vi è un loggiato con parapetto forato a scacchiera. È costituita internamente da tre ampie navate con cappelle. Tra le tante opere di notevole interesse, vi sono una fonte battesimale del 1200 e la statua di San Rocco, protettore della città.
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Le costruzioni civili
Tra le principali architetture civili del Comune di Casamassima troviamo:
- Porta Orologio, in Piazza Aldo Moro, il principale accesso al borgo antico;
- Palazzo Amenduni, un edificio seicentesco, simile ad un fortilizio, con una piccola terrazza che affaccia su via Castello ed una più lunga sul prospetto posteriore con un ampio giardino;
- Palazzo Ducale Vaaz, una delle attrattive più importanti del borgo, è stata un’antica dimora padronale, residenza dei feudatari Vaaz, famiglia ebrea di origine portoghese;
- Arco delle Ombre, che secondo una leggenda era dimora di fantasmi, che transitavano ininterrottamente al suo interno, derivante dal fatto che, quando ancora non vi era la pubblica illuminazione e si transitava con i lumi e le candele, osservando l’arco da lontano, le ombre delle sagome di chi vi transitava dava l’impressione della presenza di fantasmi;
- Arco Madonna di Costantinopoli, sotto al quale appare l’affresco seicentesco della Madonna di Costantinopoli, al cui mantello si è ispirato il Duca Vaaz per dipingere il borgo di azzurro.
INFO POINT CASAMASSIMA
Via Giovanni XIII, 9
70010 Casamassima (BA)
tel: +39 345 049 1067
e-mail: prolococasamassima@gmail.com
Casamassima a San Valentino, il Chiasso dell’Amore
Nel 2022 il centro storico è stato addobbato con cuori e un arco speciale, posizionato in quello che è stato ribattezzato “Chiasso dell’Amore”. Anche i nostri Barbie e Ken non hanno resistito a scattare un selfie in questa romantica location. Ringraziamo @ilpaeseazzurro per averci invitati!
Natale a Casamassima, Blue Christmas
Casamassima, nota anche come il Paese Azzurro, si tinge di blu anche per il Natale. Nasce così l’iniziativa Blue Christmas, con gli archi del paese completamente rivestiti di luminarie di questo colore, eventi nel centro storico e decorazioni a tema. Imperdibile il percorso immersivo tra gli “Archi Incantati”.