Ogni anno a metà settembre i cittadini di Rutigliano festeggiano il Santissimo Crocifisso, la scultura di Cristo in Croce realizzata da Vespasiano Genuino e presente all’interno del Santuario omonimo. La festa è animata da musica, canti, balli e fuochi d’artificio.
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Festa del Santissimo Crocifisso di Rutigliano
La prima processione tipica della festa del Crocifisso risale al 15 Settembre 1709 e negli anni successivi più volte il popolo rutiglianese si è rivolto a Cristo, in tempi di carestia, siccità o per chiedere il dono dell’acqua per i campi e il bestiame, per gli uomini e i fanciulli.
Così dagli inizi del ‘900 la popolazione rutiglianese ogni anno porta in processione per le vie della città l’amato Crocifisso Miracoloso.
La festa del Crocifisso si svolge ogni anno il 13, 14 e 15 Settembre.
Anche il 3 Maggio la comunità si ritrova presso il Santuario per celebrare insieme il giorno del Ritrovamento della Santa Croce ad opera di Santa Elena Regina.
Festa del Santissimo Crocifisso: programma 2024
Grappoli di Stelle
Ogni anno, ormai da oltre 20 anni, si rinnova a Rutigliano l’appuntamento con «Grappoli di Stelle», lo spettacolo piromusicale a cura di Firelight di Valenzano (Ba), in collaborazione con Pirotecnica Chiarappa da San Severo (Foggia), che illumina il cielo della città, a tempo di musica, in occasione della Festa del Santissimo Crocifisso.
Santuario del Santissimo Crocifisso
La città di Rutigliano è famosa anche per il Santuario del S.S Crocifisso dei Frati Cappuccini Minori. La popolazione di Rutigliano nutre una profonda devozione per quest’opera; alla quale sono dedicati festeggiamenti con sfarzose luminarie, concerti bandistici e spettacoli pirotecnici.
Il 30 settembre 1574 il rutiglianese Giannantonio Del Vecchio faceva proprie le sue volontà testamentarie affinché con la somma di mille ducati si costruissero “le celle per i monaci cappuccini”, a fianco dell’erigenda chiesa rurale di Santa Maria delle Grazie (circa 1577). La cosa, ebbe un esito diverso – forse perché non corrispondente ai canoni stilistici sanciti nelle Costituzioni dell’Ordine del 1536 – poiché il convento e la relativa chiesa furono edificati attorno al 1612 in un’altra zona della città, in prossimità di una più antica cappella dedicata a San Michele Arcangelo, la cui intitolazione passò alla nuova chiesa mendicante. Come attestano alcuni documenti archivistici del 1630 e del 1634, i lavori della fabbrica religiosa non erano ancora ultimati.
Il complesso conventuale rutiglianese, dunque, fin da principio dovette rispettare alcune caratteristiche architettoniche e decorative comuni a tutti i conventi dell’Ordine, specialmente di quelli pugliesi, che si edificarono tra Cinque e Seicento: la facciata della chiesa, semplice e disadorna, prevedeva un timpano triangolare o un frontone curvilineo (come nel nostro caso), in linea con la sottostante finestra e con il portale d’ingresso; l’interno, di forma rettangolare e a navata unica, terminava con il coro; la volta era a botte e nella parete sinistra si aprivano una serie di cappelle.
Questo impianto rimase sostanzialmente inalterato per almeno un secolo, come certifica la veduta esterna dell’edificio, riportato in una tempera murale del 1736. Una fase di rinnovata veste decorativa interessò la chiesa e il convento cappuccino nella prima metà del XVIII secolo; un’altra, non proprio ottimale, si ebbe attorno agli anni finali del XIX secolo con il rifacimento dell’attuale facciata e la dolorosa perdita di alcuni corpi edilizi (refettorio, chiostro) passati nella proprietà dell’adiacente Istituto Monte dei Poveri (Ospedale). Altre pesanti modificazioni furono perpetrate all’interno della chiesa negli anni Cinquanta del Novecento.
La leggenda del Santissimo Crocifisso
La storia narra di un giovane scultore che partito da Brindisi stava viaggiando per raggiungere Barcellona, ma si ritrovò a Rutigliano, e precisamente di fronte al Monastero i suoi cavalli decisero di non voler proseguire il cammino, a causa di una violenta tempesta. Per questo, lo scultore chiese ospitalità ai frati, ma portava con sè qualcosa che incuriosì questi ultimi.
Lo scultore aveva realizzato un’opera che raffigurava un Cristo, non ancora terminato, infatti la testa era staccata dal corpo. L’indomani, con sommo stupore tutti si resero conto che la testa si fosse attaccata autonomamente al corpo, era avvenuto un miracolo! Così il Cristo divenne proprietà del Santuario della città di Rutigliano, grazie al permesso del Castellano di Barcellona.
Cosa vedere a Rutigliano
Non potete passare in Puglia senza visitare Rutigliano, la città del fischietto in provincia di Bari. Il luogo di questa tradizione antichissima offre anche un centro storico davvero bello e tante altre piccole attrattive. Scopriamo insieme cosa visitare a Rutigliano.