Cosa visitare in Puglia Puglia

Cosa vedere a Ostuni | La città bianca (Brindisi)

Non potete dire di essere stati in Puglia se non avete visitato Ostuni, la Città Bianca. Siamo nella provincia di Brindisi e si tratta di una dette tappe più amate dai turisti nella nostra regione. Se non vi siete mai persi tra le stradine e le scalinate della cittadina pugliese, scopriamo insieme cosa visitare a Ostuni.

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Cenni storici

Il territorio di Ostuni fu già frequentato durante il paleolitico medio, da cacciatori neanderthaliani che trovarono alloggio nelle numerose grotte presenti nell’area. Tracce di popolazioni presenti nell’area sono anche provate dal ritrovamento dello scheletro chiamato “Delia”. È lo scheletro risalente a circa 25.000 anni fa di una donna di circa 20 anni, in procinto di partorire, ritrovata nella grotta di San Maria di Agnano.

Durante il 1000 a.C. i Messapi si stabilirono nella parte superiore della collina. Durante lo stesso periodo anche gli Iapigi si stabilirono nell’area. Le due popolazioni vissero insieme nel territorio mescolando tradizioni e rituali.

La città rimase sotto il domino di Roma fino al 448 AD. Subito dopo la caduta dell’Impero Romano fu occupata dagli Ostrogoti e durante il VII secolo dai Longobardi.

Durante l’XI secolo i Normanni si stabilirono ad Ostuni. Fu un periodo fiorente per la città. Nel 1148 fu costruito il castello, che rimase in piedi fino al XVIII secolo, quando fu distrutto dal duca Bartolomeo Zevallos.

Durante il XVI secolo, con Isabella D’Aragona, iniziò per Ostuni un periodo di cultura ed arte. La figlia di Isabella, Bona, allargò il muro di difesa, ricostruì la Torre di Villanova e costruì le torri Pozzella e San Leonardo per proteggere la popolazione dagli attacchi dei turchi. Nel 1679 la città fu venduta al Duca Giovanni Zevallos, che con i suoi discendenti contrassegnò un periodo di tirannia sulla città.

Fu solo dopo la vittoria di Napoleone a Waterloo e la salita al potere dei Borboni che Ostuni riusci a cacciare gli Zevallos. Nel 1860, quando Garibaldi unificò l’Italia, Ostuni divenne parte della finalmente formata nazione.

Cosa vedere a Ostuni

Centro storico di Ostuni: la Città Bianca

Tra i centri storici più caratteristici e amati dai turisti c’è certamente quello di Ostuni. La calce candida utilizzata per le abitazioni le ha conferito il nome di Città Bianca. Questo esempio vero e genuino di architettura mediterranea, sommato alle tante scalinate e stradine aggrovigliate, e la vista una volta in cima, ha reso Ostuni un borgo antico senza pari.

Mura aragonesi

Le mura che circondano la città di Ostuni risalgono al Medioevo e sono state modificate ed implementate nel corso dei secoli. La prima parte risale al tempo dei Messapi, la seconda venne costruita dall’imperatore Basilio il Macedone durante l’XI secolo e rinforzata dall’imperatore svevo Federico II. La terza muraglia è quella più maestosa e meglio conservata, si estende da Porta Nova a Palazzo Scalona.

La prima cinta muraria fu riedificata dagli Angioini nella metà del XIV secolo per difendere le terre dai vari tentativi di invasione da parte degli Agareni, dei Saraceni e dei pirati.

Torrioni e baluardi vennero innalzati nel 1480. Nel 1500 la regina Bona Sforza, feudataria di Ostuni, si occupò di far restaurare la muraglia e permise la costruzione di abitazioni civili al di sopra della stessa.

E’ sopratutto grazie alla Cinta Muraria di Ostuni che la città si annovera il nome di Città Bianca. L’intervento del 1995 ha permesso di rinfrescare le mura per tutti i visitatori che volessero conoscerla nel suo bianco candore.

Santa Maria della Stella

La Chiesa di Santa Maria della Stella prima si chiamava Santa Maria della Porticella, perché vi si trovava una piccola porta di età angioina di accesso alla città. La facciata ha un portale sormontato dalla statua della Madonna della Stella. All’interno c’è un altare in legno, e nella nicchia troneggia la statua della Madonna.

Sul sagrato la vista vi permette di ammirare l’intera campagna di Ostuni, scorgendo persino il mare in lontananza.

La Porta Blu

Non c’è luogo più fotografato negli ultimi anni a Ostuni. La casa dalla Porta Blu è in realtà un b&b (al momento chiuso), che fa sognare i turisti. La curiosità di molti è scoprire cosa si trovi oltre quella porta, e immaginare il mare, il cielo, la natura o le bianche case della cittadina. Viene detta anche Porta del Paradiso, perché proseguendo la terrazza vi permette di ammirare Ostuni dall’alto.

Come raggiungere la Porta Blu a Ostuni

La porta, in via Incalzi Antonelli, è molto semplice da raggiungere: una volta nel centro storico, lasciatevi alle spalle la Concattedrale, superate Arco Scoppa e voltate a destra, proseguite per la stradina e arrivati sul belvedere avrete la Porta Blu davanti ai vostri occhi.

Concattedrale di Santa Maria Assunta

La concattedrale di Ostuni, posta alla sommità del colle più alto, fu iniziata nel 1435 e completata tra il 1470 e il 1495. Ha una bellissima, caratteristica facciata di tarde forme gotiche, tripartita da lesene. La parte centrale termina con un timpano formato da due archi inflessi, le ali con due mezze lunette. Timpano e lunette hanno un bellissimo coronamento gotico, che si prolunga sui fianchi e attorno al transetto, di archetti trilobi a profilo seghettato su mensole scolpite.

La facciata è aperta da tre eleganti portali ogivali (nella lunetta di quella mediano, bassorilievo raffigurante la Madonna col Bambino in gloria) sormontati ciascuna da una rosa, di cui quella centrale a 24 raggi, notevolissima per dimensione e ricchezza d’intagli. Altre rose sono nelle testate del transetto.

L’interno, a croce latina a tre navate su colonne, è rifatto in ariose e solenni forme settecentesche, con soffitto piano dipinto e belle cappelle barocche (presso l’ingresso, colonna della costruzione primitiva). Al termine della navata sinistra c’è un altare in legno del 1734 con busti dei santi Oronzo, Biagio e Agostino. Nell’abside troviamo un coro in legno di noce riccamente intagliato (XVII secolo).

Nella navata destra sepolcro del vescovo Filo (1720) e nell’ultima cappella c’era una Madonna col Bambino e Santi, di Jacopo Palma il Giovane (trafugata). L’Archivio capitolare possiede oltre 200 pergamene dal 1137. Il rosone della chiesa è il secondo più grande d’Europa, dopo quello della chiesa di Santa Maria del Pi di Barcellona.

Museo Diocesano

Il Museo Diocesano di Ostuni è situato al piano terra dell’antico Palazzo dell’Episcopio, che in passato ha ospitato i Vescovi della ‘Città Bianca’. Inaugurato nell’agosto 2017, il museo è stato concepito per ospitare le opere d’arte provenienti dal Tesoro del Capitolo della Concattedrale, dalla Collezione Archeologica Capitolare e dalle locali chiese e dai monasteri benedettino e carmelitano, fondato il primo nel 1519, il secondo nel 1730. Per rendere la visita un’esperienza piacevole, istruttiva e culturalmente stimolante, lungo tutto il percorso si trovano apposite didascalie, da ascoltare anche sul proprio smartphone, che spiegano in modo chiaro e semplice le opere esposte. Obiettivo principale del museo è di porre al centro il visitatore, adulto o bambino, per risvegliare attraverso un approccio innovativo la sua curiosità e alimentare la sua ‘fame’ di cultura. [fonte]

MUSEO DIOCESANO
Piazza Beato Giovanni Paolo II, 28
72017 Ostuni (BR)
tel: +39 0831.336383
e-mail: info@museodiocesanoostuni.it

Arco Scoppa

L’Arco Scoppa domina, sovrastandone una parte, Largo Arcid Teodoro Trinchera. Costruito per collegare il palazzo vescovile al seminario rappresenta un elemento veramente particolare in questa piccola bellissima piazza. Si pone come ingresso alla Concattedrale, di cui la piazza è simbolo. Qui la Curia Vescovile ha gestito tutto il suo potere.

L’arco, paragonabile ad una fastosa galleria barocca che collega i palazzi, un tempo era in legno. Infatti, a causa della precarietà dell’originaria struttura in legno, nel 1750 si preferì rifarla in pietra.

Piazza della Libertà

La Piazza della Libertà è la più grande di Ostuni, cuore dell’abitato e luogo da cui partire per una visita alla scoperta di Ostuni.

Può essere considerata un punto di incontro tra il passato, ricco di storia, e il presente, ricco di interesse per i cittadini che quotidianamente la vivono e i turisti che si ritrovano sul grande spiazzo, delimitato su un lato da Palazzo San Francesco. Quest’ultimo è un antico monastero francescano, ristrutturato nell’800, oggi sede del Municipio, il cui atrio d’estate diventa cornice di appuntamenti culturali. Accanto sorge la Chiesa di San Francesco d’Assisi.

Di fronte c’è il settecentesco Obelisco di Sant’Oronzo, uno dei simboli della città, raccontata nella sua storia anche dai reperti, di notevole interesse archeologico, svelati da recenti lavori che hanno interessato la piazza.

Colonna di Sant’Oronzo

L’Obelisco di Sant’Oronzo è il simbolo della devozione della città di Ostuni al suo santo vescovo. Sorto nel 1743 ad opera dello scultore ostunese Giuseppe Greco nell’attuale piazza Libertà, l’obelisco alto 19 metri e mezzo è un mirabile esempio di arredo urbano settecentesco nel panorama artistico del Mezzogiorno. La statua del Santo è stata smontata, portata a terra e restaurata nel chiostro del Comune, a diretto contatto con la popolazione. L’uso della tecnologia laser per la pulitura delle superfici lapidee e l’impiego di materiali quali acciaio e resine hanno fatto di questo intervento un cantiere guida per i futuri interventi sulla pietra. [fonte]

Chiesa di San Francesco d’Assisi

La chiesa di San Francesco d’Assisi a Ostuni, si affaccia su piazza della Libertà e fu costruita nel XIV secolo su una zona di proprietà dei frati minori, accanto all’omonimo convento. Nel 1743 un terremoto la lesionò fortemente e fu restaurata da Gaetano Iurleo.

L’interno della chiesa è costituito da una navata unica con otto aperture dalla forma ovale. Sulla facciata sono presenti delle nicchie in cui sono raffigurati i santi più caratteristici dell’ordine francescano, San Francesco assieme ad un lupo e Sant’Antonio durante un’atto di carità. Sul portale in bronzo sono raffigurati i momenti più importanti della vita del santo di Assisi.

Dove andare a mare a Ostuni

Ostuni non si affaccia direttamente sul mare, ma sono numerose le località e le spiagge della provincia di Ostuni facilmente raggiungibili dalla Città Bianca. Ci sono bel 17 km di costa, dove troverete spiagge sabbiose, piccole calette e scorci rocciosi. Sono tante le località marittime da scoprire, la più nota certamente è la riserva naturale di Torre Guaceto, mentre una spiaggia gettonatissima è quella di Lido Morelli.

Dove andare a mare a Ostuni:

  • Baia dei Camerini
  • Costa Merlata
  • Torre Pozzelle
  • Pilone
  • RosaMarina
  • Creta Rossa
  • Torre Guaceto
  • Lido Morelli

Costa Merlata

La spiaggia di Costa Merlata (per ora l’unica che abbiamo visitato), è detta anche spiaggia della Darsena. Va bene sia per gli amanti della sabbia che degli scogli. Infatti è costituita da un’ampia spiaggia di sabbia adatta ai bambini e accessibile anche ai disabili grazie alle due rampe per le carrozzelle.
Poi, spostandosi in direzione sud costeggiando il mare, vi è una caletta di roccia davvero caratteristica a picco sul mare, dalla quale è possibile fare dei tuffi da una altezza di qualche metro o scendere per fare il bagno grazie a della scalette.

Ostuni: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Ostuni

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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