San Vito dei Normanni è una splendida località situata nel Salento brindisino. Con il suo ricco patrimonio storico e culturale, questa affascinante cittadina offre molte opportunità per trascorrere una vacanza indimenticabile. Una vacanza a San Vito dei Normanni ti offrirà un mix perfetto di storia, cultura, natura e delizie culinarie, rendendo il tuo soggiorno indimenticabile.
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Indice dei contenuti
Cenni storici
Sul finire del X secolo, una colonia slava, gli Schiavoni, si insediò nel territorio di “Castri Sancti Viti“. È questa, infatti, l’ipotesi più accreditata dagli studiosi circa l’origine di San Vito dei Normanni.
In verità, altri ritengono che la cittadina sia stata fondata dal normanno Boemondo d’Altavilla (1050 d.c. – 1111), figlio di Roberto il Guiscardo, amante della caccia e che, proprio per tale passione, aveva fatto edificare una torre quadrata in questo luogo così ricco di boschi e selvaggina. La torre aveva una destinazione strategica: mura doppie oltre un metro, con caditoie, finestrelle e merli su tutti i lati per cerbottane, balestre e archibugi, ed un largo fossato per impedire l’accesso al nemico.
Attorno alle origini della città, tuttavia, si stanno facendo strada altre ipotesi. Il rinvenimento di reperti archeologici, tra le contrade Castello e Paretone, risalenti all’età del ferro, e di un insediamento messapico (VIII sec. a.C.) fanno pensare che la nascita di San Vito sia avvenuta molto prima dell’XI secolo. Addirittura, in località Mondescine, sono state rinvenute tracce risalenti all’età del bronzo, come una tomba con i resti di trenta sepolture e ceramiche datate 1800 – 1700 a.C..
Ad ogni modo, il primo documento ufficiale che attesta l’esistenza della città è una pergamena del 1180 in cui, viene citato, oltre Ostuni e Carovigno, anche il casale di San Vito.
Il piccolo borgo si accrebbe sul finire del Medioevo quando, grazie alla protezione difensiva offerta dalla torre normanna, gli abitanti dei casali vicini si trasferirono a San Vito per sottrarsi alle scorrerie dei Turchi. Fu solo nel 1400 che l’antico casale venne organizzato a Comune, sebbene vincolato alla schiavitù feudale e sottoposto alla tutela regia. Dal XV secolo in poi il paese cominciò ad ingrandirsi, occupando man mano le zone circostanti, estendendosi verso nord e, dopo la costruzione della Chiesa di Santa Maria della Vittoria (1571-1595), verso est.
I diversi nomi
Nel corso dei secoli la nostra cittadina ha avuto diversi nomi: da San Vito degli Schiavi o Schiavoni a San Vito, o anche San Vito in Terra d’Otranto. Con R. D. del 13 dicembre 1863 assunse l’attuale denominazione di San Vito dei Normanni.
Il 14 aprile 1994, con decreto del Presidente della Repubblica, il Comune di San Vito dei Normanni ha ottenuto il titolo di Città.
Cosa vedere a San Vito dei Normanni
Chiesa Santa Maria della Vittoria
La chiesa, dedicata a Santa Maria della Vittoria, in ricordo della battaglia di Lepanto del 1571, è un gioiello architettonico di fine Cinquecento, anche se è stata snaturata dai restauri del ‘700. La facciata attuale, infatti, sostituì quella originaria nella seconda metà del ‘700. La struttura originaria, nella sua semplicità ed eleganza, si può riscontrare nella parte posteriore, nella cornice perimetrale e nelle finestre monofore del transetto, murate nel ‘700 dopo l’apertura di altre due più grandi.
Il portale in bronzo, opera dello scultore Ernesto Lamagna, è maestoso e sormontato da un’incisione inserita in un guscio di conchiglia. Al suo interno si possono ammirare: l’elegante altare maggiore con la balaustra in marmo policromo realizzata nel 1777, la Cassa d’organo settecentesca sulla cantoria e, nel presbiterio, il coro ligneo, realizzato da intagliatori locali nella seconda metà del ‘600. Particolare attenzione meritano anche le tele che in essa sono custodite.
Nella Cappella del Sacramento l’Ultima Cena del napoletano Paolo De Maio, datata 1777; sulle pareti laterali del presbiterio la Nascita della Vergine, donata nel 1667 dal principe di San Vito dei Normanni Giuseppe Marchese e attribuibile al pittore sanvitese Fra’ Giacomo, e, infine, nella parte absidale, la tela Santa Maria della Vittoria, di scuola veneziana, donata dal notaio A. Recchia prima del 1610. Da non trascurare le statue conservate all’interno: quella argentea del Protettore S.Vito Martire, e la serie lignea dei Misteri con il Crocifisso e il Cristo Morto.
Piazza della Vittoria e Obelisco
Per quanto riguarda la piazza antistante la basilica, ricordiamo l’obelisco con la statua di San Vito Martire: di semplice forma ottagonale, fu costruito da artigiani locali per ringraziare il Santo protettore per aver liberato la popolazione dal colera scoppiato nella seconda metà degli anni ’60 dell’800. Alla sommità di questo obelisco è stata appunto collocata la statua del Santo Patrono San Vito Martire che, munito di croce e palma, rivolge il suo sguardo verso il centro storico. A sinistra dell’obelisco vi é un’antica colonna spezzata, nota per essere il punto in cui venivano stabiliti i contratti.
Castello Dentice di Frasso
Il Castello Dentice di Frasso, di proprietà privata, sorse attorno all’originaria torre quadrata. Al Palazzo si accede attraverso un arco a sesto acuto, al vertice del quale è collocato lo stemma della famiglia Dentice. Degna di rilievo è la scalinata in pietra che conduce ad una veranda con colonne classiche su cui poggiano tre archi a tutto sesto fregiati dalle armi delle mogli di alcuni principi della famiglia Dentice. Visitando l’interno è possibile ammirare le sale decorate, le tele, i trofei di caccia e l’Archivio Storico recentemente restaurato.
Torre quadrata
La torre, decorata da merli di tipo guelfo, presenta sulle pareti stretti pertugi che permettono l’illuminazione dei tre ambienti interni sovrapposti, di cui quello più basso, è l’antica cappella dedicata a San Vito martire. L’accesso originario alla torre avveniva attraverso un ponte levatoio che si abbassava dalla finestra situata sulla porta della cappella.
Per maggiori informazioni per come e quando visitarlo
- Telefono: 0831 951459
- Email: info@castellodenticedifrasso.it
Calvario
La sua costruzione, probabilmente, risale alla fine del ‘700. Negli ultimi due secoli la struttura ha subito diversi restauri, infatti, l’aspetto attuale è frutto dell’ultimo intervento eseguito per conto dell’Amministrazione Comunale nel 1980. Nel corso del restauro, gli affreschi dei cinque Misteri dolorosi e del volto del Santo sono stati sostituiti con pannelli in ceramica.
La statua in pietra del Cristo Morto, posta nella nicchia, è opera di uno scultore locale.
Chiesa della Pietà o Chiesa dell’Ospedale
La Chiesa ha assunto anche la denominazione di “Chiesa dell’Ospedale”, perché accanto ad essa sorgeva l’Ospedale di ricovero per viandanti, trasferito nell’Ottocento nei locali del Convento dei PP. Domenicani.
La Chiesa, sorta intorno al 1559, ampliata e restaurata nel 1797, presenta una caratteristica che la rende tipica: la pianta quadrata con i vertici leggermente smussati all’esterno.
Il tempietto a pianta quadrata presenta un prospetto articolato su due livelli e ritmato da lesene coronate da sobri capitelli che inquadrano l’ingresso. Rilevanti alcune tele collocabili tra la fine del ‘700 e il primo ‘800. In anni recenti la chiesa è stata acquisita in comodato d’uso dall’Amministrazione Comunale di San Vito dei Normanni grazie ad una convenzione stipulata con la Curia.
Piazza Giosuè Carducci
Il Municipio di San Vito dei Normanni si trova nell’ ampia e centrale Piazza Giosuè Carducci, dalla quale, oltre al palazzo sede del Comune, si può scorgere la Chiesa della Madonna della Pietà. Luogo molto importante per la comunità, qui si svolgono feste ed eventi di rilievo religioso e culturale. Attraversando Piazza Carducci si può poi entrare in Piazza Leonardo Leo, dove sorge il Palazzo Dentice di Frasso.
Chiesa di San Giovanni
Secondo la tradizione sarebbe stata la prima chiesa del Casale di San Vito. Su iniziativa del principe Giuseppe Marchese Belprato, nel 1745 è stata ricostruita e attribuita ai feudatari di San Vito.
Splendida la facciata barocca, movimentata da quattro lesene con capitelli corinzi.
Nella chiesa sono rimaste sei tele pregevoli: due sistemate sugli altari laterali, inserite in una struttura lignea comprendente cornice e baldacchino e attribuibili al De Mura o alla sua scuola; le altre quattro, sistemate sulle pareti laterali, sono del leccese Serafino Elmo, datate 1737.
Chiesa Santa Maria degli Angeli
È detta anche “Chiesa vecchia” poiché fu la vecchia chiesa parrocchiale sino al 1595. Secondo alcuni storici la sua costruzione risalirebbe al ‘400. Interventi di restauro sono stati effettuati nel 1696 e nel 1763, epoca a cui risale la odierna struttura.
La facciata è semplice, contrassegnata da sei lesene con un elegante portale ed una finestra ovale con cornici aggettanti. Nell’interno sono interessanti gli altari laterali in pietra*, l’altare maggiore in marmo policromo, realizzato nel 1803, un Crocifisso ligneo del ‘500 e una tela del 1809 di Domenico Carella, raffigurante la “Presentazione al Tempio”.
Dove andare a mare a San Vito dei Normanni
San Vito dei Normanni si trova in prossimità del Mar Adriatico, regalando ai visitatori panorami mozzafiato e un mare cristallino. Le coste di questa località sono caratterizzate da una varietà di paesaggi, tra cui scogliere, baie nascoste e spiagge sabbiose. Le acque blu sono perfette per nuotare e praticare sport acquatici come il windsurf e il kitesurf.
San Vito dei Normanni spiagge
Le spiagge di San Vito dei Normanni sono una vera gioia per gli amanti del mare. La spiaggia di Specchiolla, con la sua sabbia dorata e le acque poco profonde, è perfetta per le famiglie in cerca di relax. Nei secoli il sito è stato martoriato delle scorribande dei pirati, mentre oggi la sua costa è tra le più attrezzate della zona, tra lidi, ristoranti e servizi di ogni sorta.
Prima tra le insenature della Marina di Carovigno, lo Scoglio degli Achei è ad uso di una struttura ricettiva, ma merita un tuffo per la bellezza delle acque racchiuse tra le due sponde rocciose vicine e una nuotata fino ai vicini scogli.
Località balneare del comune di Carovigno, Torre Santa Sabina rappresenta, insieme a Specchiolla, il mare per eccellenza di questa zona del brindisino, con spiagge sabbiose, libere e attrezzate, e un mare cristallino. La costa a nord di questa località è caratterizzata da affascinanti scogliere, grotte e isolotti in località Carisciola. Per trovare spiagge sabbiose occorre recarsi a ridosso del paese, vegliato dalla torre aragonese (Mezzaluna, Scoglio del Cavallo, Camerini) o proseguire (Pantanagianni e la vasta Specchiolla).
La Riserva Naturale di Torre Guaceto, invece, è un paradiso naturale con spiagge incontaminate, dune di sabbia e una ricca fauna marina. I litorali carovignesi della riserva, le spiagge di Torre Guaceto e Punta Penna Grossa, sono state premiate con l’insigne della Bandiera Blu negli anni 2007, e dal 2016 al 2020.
La Spiaggia di Lido Morelli è un`altra opzione affascinante, con la sua sabbia bianca e le acque trasparenti che ti invitano a tuffarti. Ci troviamo sulla costa di Fasano e di Torre Canne, con lunghe distese sabbiose, scogli bassi e lidi attrezzati.
Quando si festeggia San Vito dei Normanni?
Come è tradizione, la seconda domenica di luglio si celebrano San Vito Martire e San Vincenzo Ferreri a San Vito dei Normanni. A San Vito dei Normanni i due patroni della città vengono festeggiati in un’unica festività patronale. Luminarie, Luna Park, Fuochi pirotecnici e naturalemnte ottimo cibo. Il giorno canonico in cui si celebra San Vito Martire è, però, il 15 giugno.