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Cosa vedere al Castello di Bran, il “castello di Dracula” (Romania)

Non potete andare in Romania senza aver visitato il Castello di Bran, meglio conosciuto come Castello di Dracula, ambientazione del romanzo di Bram Stoker. Per visitarlo il nostro consiglio è di affidarvi a un tour guidato su Get Your Guide, che vi porterà facilmente in un visita anche al Castello di Peleș e Brașov.

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Castello di Bran

Cenni storici

L’origine della fortezza risale al 1211, anno in cui Andrea II d’Ungheria assegnò all’ordine dei Cavalieri Teutonici una locazione strategica. Dapprima venne eretta una costruzione in legno sulla cima di un picco roccioso a guardia dell’antico limes tra Valacchia e Transilvania. Da secoli il passaggio permetteva il transito dei mercanti e lo scambio delle merci; tuttavia la struttura fu abbandonata nel 1226.

Il 19 novembre del 1377 Luigi I d’Angiò-Valois riconobbe alla popolazione di Brașov la libertà di costruire a proprie spese una struttura fortificata in pietra che sarebbe poi divenuta il castello di Bran. Nel 1407 la rocca fu donata dal re d’Ungheria Sigismondo di Lussemburgo a Mircea I di Valacchia per assicurargli un luogo protetto in caso di attacco. Successivamente la proprietà fu ceduta ai principi di Transilvania.

Nel 1448 nel castello si insediò il voivoda di Valacchia Vlad III, conosciuto anche come “Vlad l’Impalatore” per la sua reputazione di uomo sanguinario. In seguito a numerose controversie con la vicina Brașov, la quale appoggiava un altro candidato al trono e richiedeva di versare tasse doganali molto alte, nel 1459 Vlad III attaccò la città e incendiò i sobborghi.

A partire dal 1920, dopo l’unione della Transilvania alla Romania avvenuta il 1º dicembre 1918, per decisione del consiglio della città il castello di Bran divenne una residenza dei sovrani del Regno di Romania. Il 1º giugno 2009, dopo svariati anni di trattative, la famiglia reale si vide restituire dalle autorità rumene l’intera proprietà come parte dell’eredità materna, oggi un museo, luogo turistico e legato alla leggenda di Dracula.

Castello di Bran: architettura e interno

Un’enorme scalinata in pietra conduce all’ingresso del castello. All’interno, la residenza della regina Maria comprende una camera da letto, un bagno, una zona pranzo, un ingresso, un camerino e due saloni. Il castello contiene un passaggio nascosto che collega il primo e il terzo piano della fortificazione, scoperto nel 1927.

Il nucleo del castello è abbellito da un cortile lussureggiante, caratteristica degli edifici medievali. La ricchezza di dettagli architettonici all’interno lo rende molto interessante dal punto di vista storico e culturale. La struttura è suddivisa in quattro piani. È un susseguirsi di sale, salette, corridoi, ognuno testimone della storia del castello.

Nel periodo in cui la Regina Maria soggiornò al castello mise in atto varie ristrutturazioni degli interni e rinnovò l’arredamento, ancora oggi esposto al primo piano. Attualmente il Castello di Bran custodisce un museo di arte medievale e viene anche usato come luogo per eventi di ogni tipo, anche privati.

Nel parco ai piedi del castello è allestito un museo etnografico: si possono vedere le case tradizionali con i mobili originali, gli abiti e gli attrezzi del lavoro degli abitanti della Transilvania.

Il Castello di Dracula, leggenda e realtà

Quello di Bran è considerato il vero Castello di Dracula, ma quanto c’è di leggenda, di romanzato e quanto di realtà? Se non lo sapete, tenetevi forte, è quasi tutta finzione: è vero che il castello di Bran è servito a Bram Stoker d’ispirazione per l’ambientazione in Transilvania del suo romanzo Dracula, ma le cose sono andate diversamente da quanto possiate immaginare.

Infatti, l’autore inglese non ha mai visitato questi luoghi, ha visto solo una illustrazione del Castello di Bran su un libro, senza vederlo mai di persona. Ma andiamo in ordine.

Bram Stoker e Dracula

Nel 1897 la Transilvania fu scelta da Stoker come ambientazione del suo celebre romanzo gotico Dracula, il cui personaggio principale, il conte Dracula, dimora in un castello immaginario, la cui localizzazione è identificabile, in base alle indicazioni contenute nel romanzo di Bram Stoker, con il gruppo roccioso detto dei “Dodici apostoli” del massiccio dei monti Calimani, parte della catena dei Carpazi, nei pressi del passo di Bistrița.

Sebbene Stoker non abbia mai visitato la Romania, la descrive come una terra arretrata, disseminata di piccoli villaggi medievali terrorizzati da vampiri dimoranti in castelli gotici. Nella seconda metà del XX secolo in ambito turistico quello di Bran è stato percepito sempre più come castello di Dracula.

Collocando la storia di Dracula in una terra da sempre multietnica come la Transilvania, Bram Stoker riesce a collegare il protagonista con alcune delle figure più sanguinarie, almeno stando alla vulgata, della storia europea. Pertanto nell’immaginario collettivo la storia di Dracula è indissolubilmente legata a Bran.

Chi era Vlad l’Impalatore, il “vero” Conte Dracula

Si suppone che, invece, la figura di Vlad III di Valacchia sia stata fonte di ispirazione per la creazione del personaggio fittizio del conte Dracula.

Perché Vlad è Dracula? La vera storia ci racconta che Vlad l’impalatore ( Vlad Tepes ) regnò in Valacchia in tre periodi ( 1448;1456- 1462;1476) il cui ultimo regno finì con la sua morte.

La fortuna del patronimico Dracula si deve in realtà a un fraintendimento. Suo padre, il principe o voivoda Vlad II di Valacchia, nel 1428 era entrato a far parte dell’ordine del Drago (drac, in ungaro), fondato dall’imperatore Sigismondo di Lussemburgo. Per questo da allora fu conosciuto come Vlad Dracul, mentre suo figlio fu detto Vlad Draculea, ovvero “figlio di Dracul”. Tuttavia, nella mitologia rumena la figura del drago non esisteva e il termine dracul designava il diavolo: per questo in rumeno Vlad III divenne “il figlio del diavolo”.

Il soprannome confermava la leggenda sulla crudeltà e l’animo sanguinario di Vlad, già riportata da cronache dell’epoca. In esse figurava come un principe appassionato di torture e morti lente, che per cena beveva il sangue delle sue vittime o v’inzuppava il pane. Si calcola che nei tre periodi in cui governò, per un totale di appena sette anni, mise a morte 100mila persone, nella maggior parte dei casi per impalamento. Per questo motivo dal XVI secolo fu noto come Vlad l’Impalatore.

Visita il Castello di Bran

Per effettuare il tour per il Castello di Bran da Dracula da Bucarest noi vi consigliamo di acquistare il vostro pacchetto su Get Your Guide, che vi porterà facilmente in un visita anche al Castello di Peleș e Brașov. Se invece volete visitare solo il Castello, il modo migliore e più semplice per raggiungerlo è prendere un autobus da Brasov.

Quanto costa entrare al Castello di Bran?

Il Castello di Bran è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00, tranne il lunedì. Orari del lunedì orari: dalle 12:00 alle 18:00. I biglietti per il Castello di Bran sono acquistabili anche online, il loro prezzo è di circa 10 euro.

Dove si trova il Castello di Bran

Il Castello di Bran si trova a Strada General Traian Moșoiu 24, a Bran, 507025, in Romania.

Castello di Peleș

Il Castello di Peleș (in rumeno Castelul Peleș) è un edificio costruito in stile neorinascimentale tedesco vicino a Sinaia, nel distretto di Prahova, in Romania. Sorge su un’altura nei Carpazi e venne eretto come residenza reale tra il 1873 e il 1914 lungo un esistente percorso medievale che collega la Transilvania alla Valacchia. Oggi adibito a museo, è uno dei luoghi più belli e riccamente decorati da vedere nel vostro viaggio in Romania.

Visita Brașov

A soli 25 km dal Castello di Bran, al centro della Romania nella regione della Transilvania, non perdete la cittadina di Brașov. Fondata dai cavalieri teutonici nel 1211 e fortificata dai Sassoni, la città è un dedalo di stradine, facciate barocche e guglie gotiche. Qui potrete visitare la famosa Chiesa Nera e una delle vie più strette d’Europa, Strada Sforii.

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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