Cosa visitare in Italia Umbria

Cosa vedere a Cascia (Perugia)

La quarta tappa del nostro tour in Umbria (qui le altre) è Cascia, la città di Santa Rita, sorge sul colle di Sant’Agostino, antico castello di pendio, lambito dalle acque del fiume Corno. Tra prodotti tipici, luoghi di culto, e scorci imperdibili sulla Valnerina, ecco cosa visitare a Cascia.

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Cenni storici

La centralità politica, economica e culturale di Cascia è stata da sempre affermata su un’ampia area circostante anche attraverso una rete di strade di antichissime origini che qui confluiscono in modo radiale mettendo in collegamento queste lande con la Valle del Nera, l’Adriatico e gli antichi possedimenti del Regno di Napoli. Lungo questa fitta rete viaria, nel corso dei secoli, sono sorte ville di transito e castelli che hanno seguito le alterne vicende delle singole arterie di comunicazione.

In antichità erano ben 23 i castelli che sorgevano nei punti strategici dei monti di Cascia, a difesa del territorio. Inoltre, essendo il fiume Corno via di passaggio verso sud, anche il Colle Sant`Agostino fu cinto di mura, mura che difendevano tutta la città. Il periodo che va dal XV al XVIII sec fu sicuramente il più ricco e fecondo come testimoniano le chiese ed i numerosi palazzi signorili.

La città ha modellato, nel corso del Novecento, il suo aspetto e la sua economia sull’accoglienza dei molti turisti e dei fedeli che giungono qui per rendere omaggio alla storia umana e spirituale di Rita. [fonte]

Cosa vedere a Cascia

Borgo di Cascia

Come ogni borgo umbro, anche Cascia affascina per il dedalo di stradine e di scaloni, le continue salite e discese, tra case e piccole attività commerciali, che ci ricordano che non siamo solo in un luogo di pellegrinaggio. Oltre ai prodotti tipici della zona, provenienti prevalentemente da Norcia (salsiccia di cinghiale, ciauscolo, prosciutto di Norcia, cojoni di mulo), potete assaggiare piatti tipici in uno dei tanti ristoranti turistici (imperdibili gli umbricelli con ragù bianco), e acquistare manufatti artigianali.

Dai numerosi belvedere potete affacciarvi sulla natura incontaminata della Valnerina, e gli altopiani di Chiavàno e di Avendita. Tra i palazzi storici da ammirare ci sono Palazzo Frenfanelli, sede del Comune di Cascia, Palazzo Carli, sede della biblioteca comunale “Tranquillo Graziani”, e Palazzo Santi, sede dell’omonimo Museo civico.

Santuario di Santa Rita da Cascia

Il santuario di Santa Rita da Cascia è un complesso religioso all’interno del quale viene venerata Santa Rita: il santuario è composto da diverse strutture sia che ripercorrono luoghi dove la santa è vissuta, sia per l’accoglienza dei pellegrini.

In origine il santuario era semplicemente composto da un monastero e da una piccola chiesa che ospitava l’urna con le spoglie di santa Rita; agli inizi del XIX secolo le strutture esistenti divennero inadeguate per il sempre maggior numero di pellegrini che arrivava a Cascia e fu così, grazie alla volontà di Madre Maria Teresa Fasce, che iniziò la costruzione di un santuario capace di rispondere alle esigenze dei fedeli. Il complesso comprende due basiliche, un monastero, diverse sale polivalenti ed un ostello.

Basilica di Santa Rita da Cascia

La basilica di Santa Rita da Cascia è stata fortemente voluta da Madre Fasce: i lavori di costruzioni iniziarono nel 1937 e fu solennemente consacrata nel 1947 dopo non poche difficoltà, soprattutto di natura economica. La chiesa, elevata a basilica minore nel 1955, fu edificata su progetto dell’ingegnere Spirito Maria Chiappetta e si presenta a forma di croce greca, caratterizzata da quattro absidi alle estremità: in una di queste si apre la cappella di Santa Rita che ospita il sarcofago della santa. Inglobata nella basilica è anche parte della vecchia chiesa, mentre gli elementi decorativi, per lo più opere pittoriche, sono stati eseguiti da artisti come Luigi Montanarini, Gisberto Ceracchini, Artemio Giovagnoni, Armando Marrocco e Ferruccio Ferrazzi.

Monastero di Santa Rita da Cascia

Il monastero di Santa Rita da Cascia è il luogo dove la santa ha vissuto per più di quarant’anni la sua esperienza di vita monacale, fino alla sua morte. Nel monastero è possibile osservare alcuni luoghi fondamentali della vita di santa Rita, come il cortile, con il pozzo, una vite e i caratteristici fori sul muro, tana delle api muraiole, il coro antico, che custodisce affreschi del XVI secolo e tele del XVII e XVIII secolo, l’oratorio nel quale santa Rita ricevette la stigmate, diverse celle, una delle quali appartenuta alla santa e altre che contengono oggetti ad essa appartenuti come la fede nuziale e diversi sarcofagi, ed il roseto, ricreato per ricordare il miracolo della rosa e dei fichi.

Penitenzieria

La Penitenzieria insieme alla Basilica Inferiore è parte del complesso della Basilica di Santa Rita da Cascia. Situata nella parte alta di Cascia è luogo di preghiera e penitenza che si svolge attraverso un iter spirituale.

Basilica Inferiore o del Sacro Cuore

La Basilica Inferiore o del Sacro Cuore, sottostante la Basilica di Santa Rita, è anch’essa a croce greca absidata. Al suo interno, nella cappella dell’abside di destra vi sono, dal 19 maggio 1988, le ossa di Beato Simone Fidati, agostiniano di Cascia. Attraverso una piccola finestrella ricavata nella pietra si possono intravedere le spoglie del Beato.

Sulla verticale del centro della Basilica Inferiore, in alto, convergono quattro volte verso una grande croce dipinta sulla vetrata della lanterna. Intorno a quest’ultima vetrate che rappresentano figure di beati agostiniani. Eros Pellini scolpì il paliotto raffigurante l’ultima cena al di sotto dell’altare maggiore.

Sopra di esso si erge la grande figura del Sacro Cuore di Gesù, dipinta da Filocamo. Armando Marrocco è l’autore del crocifisso posto nel presbiterio. L’abside del transetto sinistro contiene in un’urna di bronzo e cristallo il corpo della Beata Madre Teresa Fasce (1881-1947), anch’essa opera del Marrocco. [fonte]

La Rocca

Risalendo lungo la Valle del Fiume Corno, sovrastati dagli impervi versanti del Monte Maggio, si arriva a Cascia, antico castello di pendio sorto sul fianco di una cresta montuosa.

Papa Paolo II, appena asceso al soglio pontificio, fece erigere la Rocca di Cascia sulle fondamenta della precedente fortezza. I lavori, iniziati nel 1465, furono portati a compimento entro l’anno successivo. Il vecchio cassero fu demolito e sulla sommità della collina sorse un nuovo fortilizio. Sul bastione di sud-ovest fu collocato lo stemma in pietra del pontefice committente. Il fortilizio fu restaurato tra il 1540 e il 1549.

A seguito di numerose sommosse, nel 1517 Papa Leone X ne ordinò la demolizione. Questo avvenne perché secondo il pontefice, il popolo di Cascia doveva essere governato, contrariamente a quanto aveva pensato il suo predecessore Paolo II, con il sorriso e non con la forza.

I ruderi restanti, testimoniano che la Rocca aveva una forma asimmetrica di un trapezio irregolare con torrioni. Ad ovest era protetta da un profondo fossato largo circa 18 metri, mentre a nord e a sud era difesa da forti strapiombi e ad est da un secondo ordine di mura. Al suo interno, oltre alla dimore del castellano, era situata una cappella. Presente anche un pozzo. [fonte]

Le chiese di Cascia

Sant’Agostino

La chiesa di Sant’Agostino fu eretta nel 1059, insieme all’annesso convento, nei pressi della rocca medioevale che proteggeva la città e ampliata nel 1380. Nelle mura della chiesa si forgiarono religiosi quali il beato Ugolino e il beato Giovanni da Chiavano e numerosi maestri in teologia e predicatori quali il beato Simone Fidati.

San Francesco

La prima chiesa dedicata in Cascia a San Francesco d’Assisi fu fondata nel 1247, ventuno anni dopo la sua morte. Nel 1270 fu qui sepolto il Beato Pace francescano. All’arrivo dei Minori, erano già presenti due grandi Ordini, quello dei Benedettini e quello degli Agostiniani.

Situata nella piazza principale della città, Piazza Garibaldi, l’attuale Chiesa di San Francesco fu costruita da Antonio Elemosina di Cascia, francescano, vescovo di Nebia, in Corsica. I lavori, iniziati nel 1339, terminarono nel 1424.

Sant’Antonio Abate

La ex chiesa di Sant’Antonio Abate è un edificio situato nel centro storico di Cascia; già luogo di culto cattolico, dal 1997 è museo e fa parte insieme a Palazzo Santi del Circuito Museale Urbano di Cascia.

Santa Maria della Visitazione

La chiesa di Santa Maria della Visitazione in precedenza collegiata di Santa Maria e ancora prima Santa Maria della Plebe, ivi ricevette il battesimo santa Rita da Cascia. Il primo documento che cita la chiesa risale all’856. I resti più antichi nell’attuale edificio risalgono alla pieve romanica del XII secolo, ma la chiesa venne a più riprese restaurata e rimaneggiata.

Cosa vedere a Roccaporena

Roccaporena è una frazione del comune di Cascia, in provincia di Perugia. Il paese si trova ad una altezza di 707 m, all’estremità di una piccola gola, a circa 6 km da Cascia.

Il paese esiste sin dal Medioevo, quando nel 1381 vi nacque Santa Rita da Cascia. Nel 1939 venne fondata l’Opera di Santa Rita, per promuovere il culto della Santa, curare e far conoscere i suoi ricordi a Roccaporena, fare opere di carità sul suo esempio istituendo un orfanotrofio. Il tradizionale isolamento dei luoghi venne interrotto nel 1950, quando venne inaugurata la strada (l’unica) che collega Roccaporena a Cascia.

Santuario di Santa Rita

Fu progettato dall’architetto torinese Oreste della Piana e consacrato nel 1948. Al centro di un bel quadriportico in pietra bianca locale, composto da cinque archi su ogni lato, è stata collocata nel 1968 una statua bronzea di Santa Rita, realizzata dallo scultore romano Venanzio Crocetti. La santa non è rappresentata con le tradizionali vesti monacali, ma come una semplice donna del popolo, che accoglie a braccia aperte, in segno di amicizia, i visitatori del borgo. L’interno è a tre navate, l’abside e le pareti sono adornate da mosaici.

Scoglio Sacro

Lo Scoglio Sacro, è il luogo ove Rita si recava per pregare e sentirsi più vicina a Dio. Si tratta di uno sperone roccioso situato a circa 120 m di altezza rispetto al borgo di Roccaporena. La tradizione vuole che qui Rita trascorresse così tanto tempo in preghiera, che nella roccia siano rimaste impresse le impronte delle sue ginocchia e dei suoi gomiti. Al fine di proteggerlo e preservarlo dalle intemperie, lo Scoglio Sacro è stato inglobato in una piccola cappella realizzata nel 1919 e poi ricostruita nel 1979 in seguito ad un terremoto. Accanto alla cappella si trova una fonte di acqua cristallina, che i devoti della santa sono soliti chiamare “acqua di Rita”. Per raggiungere la vetta, la santa percorreva a piedi un sentiero impervio e scosceso che si inerpicava per la montagna. Oggi l’ascesa è stata resa più agevole grazie ad una più moderna scalinata di circa 330 gradini, lungo la quale sono state collocate le stazioni della Via Crucis, dove i pellegrini possono sostare e pregare.

Casa natale di Santa Rita

Si tratta di un modesto edificio risalente al XIV secolo che si sviluppa su due piani. Da un portale si accede al piano terra, la parte più antica. Attraverso una scala interna si sale al piano superiore, in cui si aprono due stanze: la prima che si affaccia su un vicolo del borgo e l’altra da cui si può notare un suggestivo scorcio dello Scoglio Sacro. In prossimità di questa finestra sarebbe stata collocata la culla di Rita, che abitò in questa casa fino al giorno del suo matrimonio.

Casa maritale di Santa Rita

In questo luogo, che si trova all’ingresso di Roccaporena Rita visse dall’anno del matrimonio fino al giorno in cui fu ammessa a vestire l’abito dell’Ordine di S. Agostino. Nella generale devastazione provocata dal terremoto del 1599, che rase al suolo Roccaporena, questa casa rimase illesa.
All’interno è conservato il celebre dipinto che raffigura Rita nell’atto di ricevere la spina; risale alla metà del Seicento e fu commissionato dal Cardinale Poli – il cui stemma compare nella tela – al pittore napoletano Luca Giordano.

Orto del Miracolo

L’orto del Miracolo, situato nel cuore di Roccaporena, è raggiungibile attraverso un piccolo sentiero. All’interno un gruppo bronzeo, opera dello scultore Rodolfo Maleci (1941), raffigura Rita giacente che accoglie i doni della cugina: i fichi e le rose. Cespi di rose e un piccolo fico, simboli di Rita, ornano l’orto del Miracolo. La statua bronzea di Santa Rita è lisa e lustra per le carezze, i baci e per i fazzoletti strofinati sulla statua allo scopo d’impadronirsi di una particella benefica del potere della Santa. [fonte]

Grotta d`Oro

La Grotta d’Oro è raggiungibile in pochi minuti, attraverso un sentierino che sale alla platea rocciosa. L’antro è poco profondo e assai spazioso. Nell’entrata, che descrive un maestoso arco a sesto acuto, è inquadrato, sulla sinistra, lo Scoglio Sacro che, nel lato prospiciente l’antro, strapiomba con le sue rocce nude e biancastre spiccanti sul verde cupo dei boschi.

Antiche leggende narrano che l’antro era sede d’un oracolo femminile e vi risiedeva la vaticinante Porrina, ninfa o semidea che avrebbe dato il nome al luogo. [fonte]

Santa Rita da Cascia

credits: https://santaritadacascia.org

Rita nacque a Roccaporena, nel contado di Cascia nel 1381. Figlia di genitori anziani, si racconta che la sua nascita eccezionale fu annunciata alla madre da un angelo, che le indicò anche il nome da dare alla bambina. Fatti straordinari segnarono subito la sua vita, come il prodigio di api bianche che entravano nella bocca della piccola Rita ancora nella culla, depositandovi del miele. Già dai primi anni dell’adolescenza manifestò apertamente la sua vocazione alla vita religiosa, ma i genitori la promisero sposa a un giovane del borgo, impetuoso e violento e Rita cedette alle loro insistenze.

Di lui – si disse – fu moglie e vittima. Ma con la nascita di due gemelli e la sua pazienza e dolcezza riuscì a trasformare con il tempo il carattere del marito. Visse con lui diciotto anni, fino al giorno cioè in cui egli cadde ucciso in un’imboscata. Nel timore di vedere anche i figli coinvolti nella faida di vendette innescata dall’uccisione del marito, Rita pregò il Signore di non permettere che le anime dei figli si perdessero, ma piuttosto di toglierli dal mondo, e fu esaudita. Un anno dopo i due fratelli si ammalarono e morirono. Rita allora si rivolse alla Suore Agostiniane di Cascia per essere accolta tra loro ma per tre volte fu respinta, forse nel timore che il convento fosse coinvolto nelle faide tra le famiglie del luogo; infatti quando avvenne una pubblica riconciliazione fra i fratelli del marito e i suoi uccisori, Rita poté essere accolta.

Nel monastero visse per quarant’anni, nella preghiera assidua che interrompeva per visitare malati e lebbrosi, e fare opera di pacificazione tra le fazioni della cittadina, in lotta tra di loro. Un giorno, mentre era in contemplazione del Crocifisso, sentì una spina della corona di Cristo conficcarsi sulla sua fronte e produrre una piaga che divenne purulenta, costringendola a una continua segregazione. Visse gli ultimi quindici anni, immedesimandosi nelle sofferenze della croce, logorata dalle fatiche e dai digiuni, fino alla morte, che la colse il 22 maggio 1447, mentre le campane da sole suonavano a festa, annunciando la sua nascita al cielo.

La santa “degli impossibili”, da subito oggetto di grande venerazione, fu solennemente canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII.

Cascia: cosa vedere nei dintorni

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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