Cosa visitare in Italia Umbria

Cosa vedere a Spoleto (Perugia)

Il nostro viaggio in Umbria, ci porta a Spoleto, dopo la prima tappa ad Assisi e la seconda Perugia. Circondata da colline, uliveti e vigneti, è ricca di storia e di luoghi da visitare, ecco cosa vedere a Spoleto.

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Cenni storici

Spoleto è centro abitato fin dalla preistoria. Le prime testimonianze di insediamenti risalgono almeno all’età del bronzo finale (XII-XI secolo a.C.). Durante l’età del ferro Spoleto fu uno dei maggiori centri umbri, in posizione dominante sulla valle umbra.

Divenne colonia romana nel 241 a.C. con il nome di Spoletium e si mantenne sempre fedele a Roma, in special modo durante le guerre puniche. Sotto i Longobardi Spoleto fu capitale dell’omonimo ducato. Caduti i Longobardi, il ducato passò ai Franchi. Quando l’impero carolingio fu smembrato, i duchi di Spoleto, Guido II e suo figlio Lamberto II, si spinsero alla conquista della corona imperiale.

Contesa tra l’Impero e la Chiesa, fu duramente colpita dal terremoto del 1298. Funestata da conflitti tra Guelfi e ghibellini, fu riappacificata dal cardinale Egidio Albornoz; fu assicurata alla Chiesa e fatta centro importante dello Stato Pontificio.

Dal Rinascimento in poi, Spoleto si trasformò progressivamente da centro prevalentemente strategico a centro culturale, con la fondazione dell’Accademia degli ottusi. La Restaurazione (1814) la fece sede di una delegazione pontificia sino alla Unità d’Italia.

Spoleto sembra essere un piccolo bignami della Storia dell’Italia centrale: Romani, Bizantini, Goti, Longobardi che la fecero ducato del loro impero.

Ognuno ha lasciato tracce di sé qui: l’anfiteatro e una casa romana, gli affreschi bizantini, le chiese, le cripte, gli archi risentono degli stili architettonici dei secoli, dal Medioevo fino all’Ottocento, passando per il Rinascimento.

Innumerevoli i personaggi che qui hanno transitato lasciando le loro orme: i conquistatori come Annibale e Federico Barbarossa, i vescovi e santi come Carlo Borromeo, gli artisti come Pinturicchio, dame come Lucrezia Borgia e regine come Cristina di Svezia. Gente di ogni genere, nobili, mercanti, intellettuali, italiani e stranieri.

Per cosa è famosa Spoleto?

Nel cuore dell’Umbria e dell’Italia, Spoleto è una splendida città d’arte famosa per il Festival dei Due Mondi, le sue Cento Torri e il cibo. Destinazione attraente tutto l’anno e tranquilla cittadina collinare, offre molti luoghi interessanti e piacevoli passeggiate. [fonte]

Cosa vedere a Spoleto

Duomo di Spoleto

Il Duomo o cattedrale di Santa Maria Assunta di Spoleto ha origini molto antiche: da un documento sappiamo che nel 956 esistevano già sia l’episcopio sia la chiesa di Santa Maria del Vescovato. Rinnovata nel corso del XII secolo, in seguito alla venuta di Federico Barbarossa, la cattedrale fu consacrata nel 1198 da papa Innocenzo III.

La facciata si presenta come il risultato di lavori avvenuti a più riprese. Nel primo ordine il portale centrale e quelli laterali si trovano all’interno di un portico rinascimentale realizzato tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo da Ambrogio di Antonio Barocci e dalla sua bottega. Ai lati due pulpiti si affacciano sulla piazza. Sotto il portico tre portali introducono all’interno della cattedrale; quello centrale, detto Porta Paradisi, presenta sugli stipiti e sull’architrave una pregevole decorazione scultorea, rendendo il portale uno dei massimi esempi di classicismo in età romanica. Nel secondo ordine della facciata, sono presenti cinque rosoni, realizzati entro la fine del XII secolo.

L’interno della chiesa, con pianta a croce latina e suddiviso in tre navate di sei campate ciascuna. Nella navata centrale il pavimento, anche se rimaneggiato, è ancora quello a motivi cosmateschi della costruzione romanica.
L’abside presenta una straordinaria decorazione ad affresco con storie della vita della Vergine, opera del fiorentino Filippo Lippi.

Museo Archeologico e Teatro Romano di Spoleto

Sapete della nostra passione per i musei e ovviamente anche a Spoleto ne abbiamo visitato uno con Barbie! Si tratta del Museo Archeologico Statale di Spoleto, ospitato dal 1985 all’interno dell’ex monastero di Sant’Agata.

La sua storia è interessante.

Nel Medioevo, sul sedime del teatro romano, viene eretto il palazzetto fortificato della famiglia spoletina dei Corvi, del quale si riconoscono oggi la torre e la chiesa di Sant’Agata. Sono proprio questi due elementi che, durante il XIV secolo, determinano la terza metamorfosi: quella in convento. A causa delle frequenti lotte per il potere tra le fazioni spoletine, infatti, le suore Benedettine Cassinesi lasciano il complesso di San Paolo inter vineas per trasferirsi gradualmente nel palazzo Corvi (ereditato da Francesca Corvi, novizia del monastero).
Ecco quindi che l’edificio assume una valenza simbolica introversa, perdendo non solo il rapporto con lo spazio urbano circostante, ma anche l’originaria forma interna, interessata, nel tempo, da interventi strutturali per l’adeguamento alle nuove esigenze della vita monastica di clausura.

La trasformazione del monastero in carcere giudiziario, avvenuta alla fine del XIX secolo, ha esasperato ancora di più la cesura con la città e l’assenza di un rapporto fisico con l’esterno.
Tuttavia gli adattamenti morfologici e strutturali alla nuova destinazione d’uso se, da un lato, hanno profondamente segnato il destino di alcuni elementi irrimediabilmente perduti, dall’altro, hanno protetto le antiche murature permettendo la riscoperta del teatro romano.

Museo Archeologico

Il primo piano è dedicato alle testimonianze archeologiche di Spoleto. Sono esposti reperti provenienti dal centro urbano e dal territorio circostante che raccontano le varie fasi di sviluppo della città, dalle origini nella media Età del Bronzo (metà del II millennio a. C.) alla fase preromana, quando divenne un importante insediamento del popolo degli Umbri, testimoniato dai ricchi corredi funebri del VII-VI sec. a.C. rinvenuti nella necropoli, all’arrivo dei Romani, con la fondazione della colonia latina nel 241 a.C. e la costituzione del municipium nel 90 a.C. Tra i reperti dal territorio di Spoleto sono esposti i blocchi in calcare (cippi) che segnalavano il limite di un bosco sacro dedicato a Giove.

Una parte è dedicata agli interventi archeologici effettuati sul colle Sant’Elia, dove sorge la Rocca Albornoziana. Tra i reperti più interessanti si segnala la serie di bronzetti votivi databili tra VI e V secolo a.C.

Il secondo piano del museo è dedicato ai reperti provenienti dalla Valnerina, un’area che, pur avendo fatto parte nell’antichità del territorio sabino, aveva stretti contatti culturali con Spoleto.

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE
Via di Sant’Agata, 18\A
06049 Spoleto (PG)
tel: 0743 223277
e-mail: pm-umb.muspoleto@beniculturali.it

Teatro Romano

Il Teatro Romano venne costruito nella seconda metà del I secolo a.C. immediatamente all’interno della cinta muraria, e rimase in uso fino al IV secolo, subendo trasformazioni e restauri. In epoca romana si aprì una profonda spaccatura nella gradinata, forse a causa di un terremoto. Durante l’Alto Medioevo sulla scena furono costruiti la chiesa di S. Agata e il palazzo della famiglia Corvi. Nel 1320 quattrocento Guelfi furono rinchiusi, e dopo due anni uccisi, nei corridoi del teatro, usati come carcere. Nel 1395 nel palazzo Corvi si insediarono le monache Benedettine e il teatro, ormai interrato, divenne il chiostro del monastero.

I resti furono esplorati per la prima volta nel 1891 dall’archeologo spoletino Giuseppe Sordini e furono riportati alla luce con scavi sistematici tra il 1954 e il 1960.

È edificato su un grande terrazzamento artificiale ed ha un diametro di circa 70 metri. Il restauro della cavea ha ricostruito 27 gradini nella parte orientale sulla base dei resti ancora conservati, mentre nella parte occidentale i gradini sono stati realizzati in cemento armato.

L’orchestra conserva ancora alcune delle lastre di marmo policrome risalenti al IV secolo e provenienti da varie province dell’Impero.

Nel periodo estivo, soprattutto in occasione del Festival dei Due Mondi, il Teatro Romano torna alla sua funzione originaria, ospitando spettacoli di teatro e danza.

Basilica di San Salvatore

credits: www.umbriatourism.it

La Basilica di San Salvatore, secondo il grande storico spoletino Sordini, rappresenta il maggiore monumento spoletino dell’antichità.

Di probabile origine funeraria, venne inizialmente dedicata ai martiri Concordio e Senzia, accomunati non solo perché sepolti in luoghi vicini, ma perché ad entrambi si attribuirono virtù taumaturgiche. Le guarigioni improvvise, che inizialmente gli spoletini riconoscevano a Senzia, più tardi vennero collegate all’acqua saluberrima che sgorgava abbondante dal Colle Ciciano.

In un documento benedettino dell’815 la basilica risulta intitolata a San Salvatore, un cambiamento molto probabilmente da attribuire all’intervento dei duchi longobardi. Successivamente, viene citato come Monasterium Sancti Concordii. Nel Cinquecento sulle pareti interne dell’abside vennero realizzati alcuni affreschi che richiamavano il culto del Crocefisso, da cui derivò la nuova denominazione di Chiesa del Crocefisso.

Piazza del mercato e la Fontana

La Fontana di piazza del Mercato, nota anche come Fonte di Piazza o dell’Orologio, si trova a Spoleto, nella omonima piazza un tempo denominata piazza del Foro, centro di scambi e commercio in epoca romana, e oggi cuore del centro storico.

Di stile barocco, fu realizzata nel 1746 su disegno dell’architetto romano Fiaschetti, in luogo di una preesistente. Sopra di essa ci sono gli stemmi dei Barberini.

Già il Foro romano e spazio pubblico di grande importanza per la vita sociale cittadina, la piazza rappresenta ancor oggi il “centro” per eccellenza.

Chiesa di Sant’Eufemia

La chiesa di Sant’Eufemia si trova a Spoleto all’interno del cortile della residenza arcivescovile, in pieno centro storico.

È difficile individuare il periodo di costruzione della basilica, a tale proposito gli storici non hanno raggiunto una posizione unanime. Le notizie più antiche risalgono al X secolo, quando Spoleto era ancora la capitale di un potente ducato.

La sua veste attuale artistico-architettonica rimanda al X o all’XI secolo, quando a Spoleto maestri scalpellini lavoravano sotto l’influenza di colleghi lombardi (maestri comacini), coniugando forme del romanico spoletino con l’esperienza architettonica lombarda.

La facciata è sobria, decorata da un portale a tre rincassi sormontato da una bifora e da due monofore. Il corpo centrale sopraelevato è rivestito di conci e decorato da arcate e lesene romaniche del periodo arcaico.

L’interno è disegnato su tre navate; alte semicolonne sostengono gli archi della volta, slanciando la navata centrale. Lo spazio è scandito da colonne e pilastri, elementi di spoglio appartenuti ad edifici classici ed altomedievali.

L’abside fino al 1558 era decorata da un affresco, attualmente è rimasto solo il catino con l’immagine dell’Eterno fra cherubini risalente ai primi del XVI secolo.

Piazza della Libertà

Una delle piazze più affascinanti e ricche di attrattive turistiche di Spoleto è senza dubbio Piazza della Libertà, dalla quale è possibile ammirare, attraverso gli archi delle ex stalle, l’adiacente Palazzo Ancajani e il Teatro Romano.

Sulla piazza è possibile anche ammirare un palazzo con orologio che sorge proprio accanto a Corso Mazzini e il palazzetto.

Palazzo Ancajani fu edificato nel XVII secolo per volontà dell’omonima famiglia alla quale, si narra, che Carlo Goldoni dedicò la commedia “Gli Innamorati”. Nel corso degli anni il palazzo fu anche sede della Prefettura Napoleonica del Trasimeno, della Delegazione Pontifica e della Provincia.

Il Palazzetto Ancajani, invece, chiamato così per distinguerlo dall’altro palazzo, oggi ospita oltre che l’Azienda del Turismo anche altri uffici comunali.

Fontana del Mascherone e altre fontane

Nel viaggio a Spoleto (così come in tutta l’Umbria) ci hanno colpito molto le fontane, tutte diverse, dalle più semplici alle più artistiche e bizzarre. Tra queste sicuramente la Fontana del Mascherone.

Deve il suo nome allo strano volto, dai tratti un po’ umani e un po’ felini, posto al centro di una ampia edicola. È scolpito in pietra e coronato d’alloro; forse rappresenta una divinità pagana, dall’espressione tragica e beffarda, ma al contempo simpatica. Dall’enorme bocca deforme esce un grande getto d’acqua che si riversa a cascata in tre vasche successive.

Chiesa di San Ponziano

credits: Pro Loco Spoleto

La chiesa di San Ponziano si trova sul colle Ciciano, nell’immediata periferia di Spoleto, a pochi metri dalla chiesa di San Salvatore. Fa parte di un complesso monastico comprendente un monastero, abitato dalle Canonichesse regolari lateranensi di Sant’Agostino, e una Casa d’accoglienza. L’intero complesso è intitolato a san Ponziano, patrono della città.

San Ponziano

Il giovane Ponziano di Spoleto, di nobile famiglia locale del tempo dell’imperatore Marco Aurelio, durante una notte avrebbe avuto un sogno, in cui il Signore gli diceva di diventare un suo servitore. Così Ponziano si mise a predicare il nome del Signore, combattendo le persecuzioni dei cristiani promosse dal giudice Fabiano.

La tradizione vuole che quando fu arrestato un giudice gli chiese come si chiamasse e lui rispose ”Io sono Ponziano ma mi puoi chiamare Cristiano”. Durante l’arresto venne sottomesso a tre prove: fu buttato nella gabbia dei leoni, ma i leoni non si avvicinarono, anzi si fecero accarezzare; fu fatto camminare sui carboni ardenti, ma ci passò senza problemi; fu messo senza acqua e cibo, ma gli angeli del Signore gli portarono cibo e acqua.

Alla fine venne condotto su un ponte dove gli fu tagliata la testa. Da quel giorno il ponte è conosciuto come Ponte Sanguinario. Il martirio sarebbe avvenuto il 14 gennaio 175. La tradizione vuole che la sua testa, appena decapitata, fece un rimbalzo e finì sul Colle Ciciano, e lì dove cadde zampillò una fontana miracolosa.

Fu in quel luogo che venne in seguito eretta la chiesa di san Ponziano, affiancata nel medioevo da un monastero.

Ponte delle Torri di Spoleto

Il ponte delle Torri è un ponte ad arco derivato da un acquedotto romano sito a Spoleto.

Ai due estremi del ponte si trovano due fortezze, la Rocca Albornoziana e il Fortilizio dei Mulini, eretto per vigilare il ponte e attivo come mulino fino al XIX secolo. Il nome Ponte delle Torri potrebbe alludere alle torri delle due fortezze o all’aspetto dei piloni.

Fortilizio dei Mulini

Il Fortilizio dei Mulini è un impervio edificio turrito situato a Spoleto, all’estremità verso Monteluco del Ponte delle Torri. Da qui partono il Giro dei condotti e altri sentieri verso la montagna spoletina. Fa parte del panorama più famoso e caratteristico della città.

Rocca Albornoziana

La Rocca Albornoziana è una fortezza situata sulla sommità del colle Sant’Elia che sovrasta la città di Spoleto. Si tratta del principale baluardo del sistema di fortificazioni fatto edificare da papa Innocenzo VI.

Passeggiate, escursioni e trekking a Spoleto

Spoleto è una cittadina che sorge in un contesto ambientale di particolare interesse naturalistico, motivo per cui una sua visita non può dirsi completa senza una passeggiata nei dintorni, in particolar modo per gli appassionati di trekking ed escursioni.

Sono due le passeggiate principali che si possono fare nelle immediate vicinanze di Spoleto: il Giro dei Condotti e la passeggiata di Monteluco.

Festival dei Due Mondi

Il Festival dei Due Mondi, conosciuto anche con il nome di Spoleto Festival, è una manifestazione internazionale di musica, arte, cultura e spettacolo che si svolge in città dal 1958.

Gli artisti e personaggi che vi hanno preso parte appartengono al settore della prosa, della lirica, della danza, dell’arte marionettistica, dell’arte oratoria, della musica, del cinema e della pittura. Negli anni ottanta è stata istituita anche la rassegna medico-scientifica Spoletoscienza, ai quali congressi prendono parte scienziati e ricercatori.

Il festival abitualmente si svolge dall’ultimo venerdì di giugno fino alla terza domenica successiva, che cade a metà del mese di luglio e si conclude con il tradizionale Concerto in Piazza del Duomo, nel quale, anno dopo anno, si esibiscono le orchestre filarmoniche più prestigiose del mondo.

Spoleto: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Spoleto

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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