Se in tutto il mondo si festeggia Halloween, la Puglia non è da meno, e le sue tradizioni sono antichissime e affondano le radici nella Festa dei morti, che in molte località della nostra regione ha caratteristiche simili alla celebrazione americana, con dolci e riti. Imperdibile la tradizione di Vieste, scopriamo questa e altre insieme.
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Indice dei contenuti
Cosa è Halloween, quando si festeggia
Di origini antichissime, in parte pagane, Halloween è legato alla festa di Ognissanti, in quanto deriva da “All Hallow’s Eve”, che in inglese antico significava proprio la vigilia di Ognissanti. Per questo si celebra proprio il 31 ottobre. Con il passare dei decenni si è trasformata in una festa commerciale, più che altro dedicata ai più piccoli, che si vestono a maschera e chiedono “Dolcetto e scherzetto” porta a porta. L’usanza è arrivata anche da noi, passando prima attraverso film e serie tv americane, diventando un’abitudine anche nelle nostre città.
Perché si intaglia la zucca a Halloween
La zucca è l’ortaggio di stagione per eccellenza del periodo di Halloween, ma il suo utilizzo proviene anche da una popolare leggenda. La leggenda racconta che il fabbro Stringy Jack, che aveva il vizio di bere, vendette la sua anima al diavolo per pagare i propri debiti.
Dopo averlo imbrogliato in più di un’occasione, Jack strinse con lui l’ultimo patto grazie al quale il diavolo lo avrebbe lasciato in pace per dieci anni. Jack però morì l’anno successivo – proprio la notte di Halloween – e una volta salito in paradiso venne cacciato; giunto quindi all’inferno il diavolo voleva rispettare il patto e cacciò Jack lanciandogli contro un tizzone ardente. Jack lo raccolse e pose dentro una rapa cava o una zucca per farsi luce, come fosse una lanterna, nel suo continuo peregrinare tra il paradiso e l’inferno.
La festa dei morti in Puglia
Tra il 31 ottobre e il 2 novembre si celebrano feste per i Santi e i Morti in tutto il mondo, e la Puglia non è da meno. La notte tra il 1 e 2 novembre (in tutto il Sud Italia) assume un’importanza speciale. Ci sono tradizioni da sempre celebrate con bambini e dolci, e non solo negli ultimi anni come si potrebbe credere. In molti borghi pugliesi, come Polignano a Mare, è iniziata l’usanza di decorare il centro storico a tema Halloween.
La Calza dei Morti
In Puglia, e in particolare a Vieste. sopravvive ancora l’usanza di regalare ai bambini per la Festa dei Morti in la “cavzett de l’anème’i mùrte“ (“Calza dei Morti“).
In questa ricorrenza le anime dei morti tornano a far visita ai propri cari e lasciano in una calza doni per i bambini. Una ricorrenza molto simile al Dia de Los Muertos celebrato in Messico. Anticamente la calza veniva riempita con frutta di stagione per i bimbi buoni, come melograni, noci, mandorle, castagne, fichi secchi, mandarini, oggi hanno lasciato spazio ai dolcetti classici. Tra i dolci tradizionali che hanno resistito evolvendosi c’è “Il Grano dei Morti” o “Cicc Cutt” o “Grn Cutt”.
Le celebrazioni a Orsara di Puglia
A Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, il 1° Novembre è la notte dei “Fucacoste e Cocce Priatorje“. Durante questo evento vengono allestite tavolate all’esterno delle abitazioni si condivide il cibo nel borgo illuminato dai falò e da lumini realizzati con le zucche intagliate in maniera da rappresentare le teste delle anime al purgatorio.
Informazioni e origini della Festa dei Morti
Che significato ha la Festa dei Morti
La celebrazione si basa sulla dottrina che le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possano raggiungere la Visione Beatifica. Queste possano essere aiutate a conseguirla mediante la preghiera e il sacrificio della messa.
Perché si festeggia il 2 novembre la Festa dei Morti
Fu l’abate benedettino sant’Odilone di Cluny, a decidere che il 2 novembre la messa e l’eucarestia sarebbero state offerte “pro requie omnium defunctorum”, cioè in memoria di tutti i defunti.
Dia de los muertos, cosa è, storia, tradizioni
Lo Dia de los muertos (Il Giorno dei morti) è una celebrazione messicana relativa al ricordo dei defunti; di origine precolombiana, ha luogo nei primi giorni di novembre, in concomitanza con la celebrazione cattolica dei defunti.
Cosa si fa nel Dia de los muertos in Messico
Durante la tradizionale festa dei Morti si fa visita ai cimiteri e si adornano le tombe dei propri cari con candele, fiori, pane, vino e piatti speciali in onore degli antenati. Molti lasciano il letto libero per le anime dei defunti la notte del 1º novembre. Il fulcro della celebrazione è un altare, o ofrenda, che viene allestito non solo nelle case private e nei cimiteri, ma anche nelle piazze.
Significato dei Calaveras, i teschi simbolo del Dia de los muertos
Calavera è la parola spagnola per dire teschio, ma nella cultura messicana ha un significato molto più profondo. Le calaveras sono ricorrenti nei disegni e nelle incisioni delle rovine preispaniche degli Aztechi e dei Maya, fino ad oggi, dove vengono rappresentati in graffiti, in vestiti, in gioielli e nei tattoo. Per questo per lo Dia de los muertos si usa anche truccarsi in questo modo.
I calaveras ci ricordano di celebrare la nostra vita e la nostra mortalità, di guardare al passato e al futuro, ma rimanendo nel presente. Sono un modo per riconoscere che la vita è sacra, e che la morte, “La Muerte”, è solo un altro rito di passaggio.