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Cattedrale di Santa Maria Assunta e Mudima (Altamura)

La Cattedrale di Altamura è una delle quattro basiliche palatine di Puglia, cioè alle dirette dipendenze dell’imperatore di Svevia, voluta proprio da Federico II. Al suo interno oggi ha sede anche il Mudima – Museo Diocesano Matronei di Altamura.

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Cattedrale di Santa Maria Assunta di Altamura

La Cattedrale di Santa Maria Assunta è un esempio di romanico pugliese. Risale al 1232, quando l’imperatore Federico II di Svevia fece realizzare la chiesa dedicandola a Maria Assunta e la pose sotto il patronato suo e dei suoi discendenti. L’orientamento della cattedrale è invertito rispetto all’originario (abside ad est e facciata ad ovest, in origine, poi orientamento invertito con facciata rivolta ad est). All’epoca del sovrano angioino risale la realizzazione del portale settentrionale che oggi si apre in Piazza Duomo, mentre la realizzazione di una seconda torre campanaria, l’area dell’altare e dell’attuale sagrestia furono aggiunte nella prima metà del Cinquecento. Opere settecentesche sono invece la loggetta tra i due campanili con le statue della Vergine tra i SS. Pietro e Paolo, le terminazioni delle torri campanarie e il rivestimento interno in marmo. In evidenza i due leoni porta-colonnine ritoccati da un artista di Andria, Maestro

Esterno

La facciata della cattedrale è caratterizzata dai due alti campanili a due ordini (in quello sinistro tre, con il primo romanico) raccordati tra loro da una loggetta balaustrata sovrastata da un timpano, visibili anche dall’esterno della stessa Altamura; dalla piccola loggia si affaccia una statua della Vergine Immacolata, mentre le statue dei Santi Pietro e Paolo si trovano ai lati sul timpano.

Sotto la loggetta v’è il rosone del Trecento, con una raggiera a 15 raggi ed al centro il bassorilievo raffigurante l’Agnus Dei. A sinistra del rosone vi sono tre stemmi: quello centrale apparteneva all’imperatore asburgico Carlo V. Gli altri due stemmi sono stati voluti da Pietro da Toledo e dall’arciprete Salazar, a cui si devono i lavori di ristrutturazione ed ampliamento del Cinquecento. Spostandosi ancora a sinistra vi si trova una bifora con raffinati decori di ascendenza orientale, espressioni del linguaggio del gotico federiciano. Tale bifora adornava l’antica facciata al posto del rosone, che solo in epoca gotica diventerà un elemento caratteristico delle facciate.

La facciata culmina con il portale del Trecento, racchiuso all’interno di un protiro sporgente sostenuto da due colonne appoggiate su due leoni (del 1533), e terminante in un timpano, al centro del quale si trovano due stemmi, quello degli Angiò di Napoli e quello dei principi di Taranto e signori di Altamura: questi permettono di datare il portale tra il 1356 ed il 1374. Il portale è un vero trionfo di decorazioni e sculture, con soggetti biblici: nella lunetta è raffigurata la Vergine in trono con Bambino e due angeli; nell’architrave è raffigurata l’Ultima cena; negli archi sono scolpite 22 scene evangeliche della vita di Gesù, dall’Annunciazione alla Pentecoste.

Nel 1858 (solo tre anni prima dell’Unità d’Italia), fu costruita la torre dell’orologio, su progetto dell’architetto Corradino de Judicibus

Il rosone

Supportato da un piccolo telamone, il rosone fu probabilmente costruito intorno al 1550, è ornato da motivi floreali. Al centro c’è il “Agnus Dei”, l’agnello di Dio “. Dal centro si diramano verso l’esterno 15 esili colonne che terminano con archi arabeschi intrecciati, racchiusi in tre anelli concentrici riccamente decorati. I capitelli sono diversi l’uno dall’altro. In una forma di ruota con 15 raggi e non 12, come si vedrebbe di solito in un rosone, essa rappresenta forse la data del 15 agosto, quando viene celebrata la festa religiosa della Madonna Assunta.

Gli interni

La basilica è a tre navate, suddivise da colonne e pilastri, con matronei. I capitelli di stampo bizantiniano e le relative verticalizzazioni sono (insieme ai matronei e all’abside posto a sinistra del portale) le uniche testimonianze ancora visibili della cattedrale federiciana del XIII secolo. Il ricco soffitto ligneo è decorato con stucchi d’oro. La navata centrale termina con l’imponente altare maggiore settecentesco. La pala d’altare è di Leonardo Castellano e raffigura la Vergine Assunta (1546). Il presbiterio è poi arricchito da uno sfarzoso coro in legno di noce datato 1543, di impronta manierista.

Di grande importanza sono le cappelle delle navate minori. La prima contiene un presepe in pietra policroma del 1587. La quarta è in stile barocco, e contiene un altare (in marmo policromo anch’esso), sopra cui si erge la statua di San Giuseppe (patrono minore della città) che tiene per mano il Bambin Gesù.

Nella basilica è conservata inoltre una tela di Domenico Morelli raffigurante la Conversione di San Paolo (1876).

Mudima – Museo Diocesano Matronei Altamura

Il Mudima – Museo Diocesano Matronei Altamura è allestito nella parte sopraelevata della Cattedrale di Altamura. Per la prima volta abbiamo visitato i matronei di una cattedrale, davvero uno scenario suggestivo per allestire un museo.

matronei, loggiati che si sviluppano lungo due camminamenti paralleli sovrastanti le navate laterali della basilica. Speculari tra loro, sono caratterizzati da volte a sesto acuto e sono divisi in vani collegati da stretti passaggi spesso muniti di porte. Ai lati del camminamento si aprono numerose trifore e bifore.

La tribuna, che collega i due loggiati interni, è sormontata dal grande rosone, progettato per dare luce alla navata centrale della chiesa e rimaneggiato ampiamente nel corso dei secoli.

Il museo contiene i reperti, statue antiche risalenti al Medioevo, al Quattrocento e Cinquecento. Sono esposti anche breviari, lettere notarili, reliquie e tutti i beni conservati all’interno della Cattedrale di Altamura. Degno di nota è anche il cosiddetto mantello di Murat. La visita termina nella Sala degli stemmi.

I matronei

Il museo è allestito nella parte sopraelevata della Cattedrale di Altamura: i matronei, loggiati che si sviluppano lungo due camminamenti paralleli sovrastanti le navate laterali della basilica. Questa tipologia architettonica, tipica delle costruzioni religiose medievali, deve il suo nome al termine latino matrona (signora) che indica come in passato fossero luoghi deputati ad ospitare le donne. I matronei, speculari tra loro, sono caratterizzati da volte a sesto acuto e sono divisi in vani collegati da stretti passaggi spesso muniti di porte.

Ai lati del camminamento si aprono numerose trifore e bifore. Le prime si affacciano all’interno della Cattedrale e hanno colonnine sormontate da elaborati capitelli risalenti alla metà del XIII secolo; le seconde sono tutte prospicienti i matronei esterni e costituivano ab antiquo la decorazione originale della parete laterale della chiesa altamurana. La tribuna, che collega i due loggiati interni, è sormontata dal grande rosone, progettato per dare luce alla navata centrale della chiesa e rimaneggiato ampiamente nel corso dei secoli. [fonte]

Dove si trova Mudima – Museo Diocesano Matronei Altamura

Arco Duomo 1 (al primo piano della Cattedrale)
70022 Altamura (BA)
tel: +39 348 15 18 763
e-mail: info@museodiocesano.org

GIORNI/ORARI DI APERTURA

Dal Martedì alla Domenica
10:00 – 13:00 / 15:30 – 18:30
LUNEDI’ CHIUSO
(ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura)

ACQUISTA IL BIGLIETTO PER IL MUDIMA QUI

Dove si trova la Cattedrale di Altamura

Cosa vedere a Altamura

Nella terra di Bari una tappa davvero appassionante è Altamura, non solo città del Pane, ma luogo di storia e fede, con la grandiosa manifestazione medievale Federicus, in onore di Federico II, il rosone della sua Cattedrale, il Mudima e, ovviamente il Museo Archeologico con il suo Uomo di Altamura.

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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