Bari Cosa visitare in Puglia

Cosa vedere a Bitritto (Bari)

Bitritto è uno dei comuni della Conca Barese, il suo legame con Bari nell’evoluzione storica del suo territorio è ben saldo. Sviluppatasi prevalentemente nel Medioevo, oggi Bitritto offre ai suoi visitatori la possibilità di ammirare il suo Castello, la settecentesca Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, ed è ricca di appuntamenti folcloristici, come il veglioncino di carnevale nel mese di febbraio, i falò di San Giuseppe,e la festa della Patrona, Santa Maria di Costantinopoli, il primo martedì di marzo.

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Cenni storici di Bitritto

Le prime comunità umane residenti nella zona dell’attuale Bitritto dovevano essere presenti in ipogei carsici, successivamente trincerati e poi agglomerati in villaggi, corrispondenti alle antiche contrade oggi denominate San Marco, San Giovanni, Randa ed altre.

Il pagus protourbano del Pendìo, sviluppatosi intorno al VII – VI secolo a. C., a un certo punto, intorno al IV secolo, doveva essere diventato insufficiente a contenere l’aumento della popolazione che si sarà inurbata a ridosso dell’acropoli, cioè a nord-ovest , dando vita ad una civiltà di rilevante sviluppo, come testimoniano i reperti vascolari della necropoli di Sant’Andrea.

In età romana, poi, sorse una “villa” nella zona corrispondente all’attuale castello. Successivamente alla caduta dell’impero romano e alla guerra greco-gotica, sorgono insediamenti longobardi. Nel periodo bizantino, Bitritto si espande poi, con le caratteristiche di un villaggio. All’incirca nella stessa fase avviene la penetrazione di comunità monastiche nel territorio: si sviluppa il culto di San Michele Arcangelo e si costruisce l’omonima chiesa, sita fuori del centro abitato come attestano anche i documenti dell’epoca.

In epoca normanna, Bitritto ha nuovamente cambiato fisionomia: è ora un centro fortificato, cinto da solide mura, all’estremità delle quali, sul sito della precedente villa romana forse demolita o andata distrutta, è stato edificato un poderoso castello.

Storia moderna e Restaurazione

Nel Cinquecento e nel Seicento il paese appare dominato dalle figure vescovili: all’erezione della Chiesa Matrice, dedicata alla Madonna di Costantinopoli e legata alla fine dell’epidemia di peste, seguono l’istituzione di confraternite laicali e la costruzione di nuove chiese, oltre alle visite pastorali dei vescovi Puteo e Riccardi.

Alla fine del Settecento, come accade d’altra parte in tutto il Regno di Napoli, la presenza laica diventa emergente ed inizia ad acquisire un’importanza, sia economica che politica. Ma nel caso di Bitritto la nuova classe sociale borghese si scontra con il potere feudale vescovile, per cui il Comune si pone per la prima volta come soggetto autonomo nei confronti della Mensa Arcivescovile di Bari.

Durante la Restaurazione, la storia di Bitritto non si discosta da quanto avviene nel barese e in tutto il Regno di Napoli: sorge una “vendita” della Carboneria, denominata La Speranza” e controllata dalla polizia borbonica; nel 1821, ci sono numerosi carbonari bitrittesi, nella legione della provincia di Bari comandata dal colonnello Carlo Nicolai di Canneto, che combattono nell’esercito del generale Pepe sconfitto dagli Austriaci ad Antrodoco.

Alla vigilia della proclamazione del Regno d’Italia, la fine imminente del potere arcivescovile baronale a Bitritto è segnata da un evento clamoroso: la devastazione di terreni appartenenti alla curia da parte di numerosi cittadini.

Cosa vedere a Bitritto

Centro storico di Bitritto

Seppure non concepito nella maniera di altri comuni del barese, anche il nucleo antico di Bitritto può essere un centro storico. Vi potete accedere da Piazza Leone, e le principali attrazioni sono la Chiesa Rettoria del Purgatorio, la Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli e il Castello Baronale. Tra vecchie e nuove costruzioni, potete ancora ammirare edifici in pietra di epoca medievale, edicole votive e la scalinata detta “del centro storico”, in Vico III Balenzano a Largo Pendio.

Giardini Re Umberto I (villa Comunale di Bitritto)

I giardini che sorgono in Piazza Umberto I, piazza principale di Bitritto rappresentano uno dei luoghi principali di ritrovo di questa cittadina in provincia di Bari. L’area attrezzata con panchine e spazi pedonali rappresenta un luogo ideale dove trascorrere il tempo libero all’insegna del relax. Al centro della piazza si trova anche il Monumento dedicato alla Pace. I giardini comunali sorgono nei pressi di Piazza Aldo Moro.

Piazza Aldo Moro a Bitritto

Alle spalle del Giardino Comunale sorge Piazza Aldo Moro. Lo spazio intitolato alla memoria del politico pugliese della Dc, ucciso dalle Brigate Rosse, è circondato da una serie di palazzi tra i quali è possibile ammirare anche il Castello, oggi sede del Municipio. Accanto a quest’ultimo sorge la Chiesa del Purgatorio la cui facciata è possibile ammirarla da Piazza Leone.

Piazza Leone a Bitritto

Attraversando Piazza Aldo Moro si accede al centro storico di Bitritto, con la più antica Piazza Leone. Qui è possibile ammirare la seicentesca Chiesa del Purgatorio, e il castello baronale. Da qui si dirama un dedalo di stradine che vi conducono nel cuore del borgo.

Chiesa Santa Maria di Costantinopoli di Bitritto

Attrazione principale di Bitritto è la Chiesa Madre. Nel 1529 Pietro Monroya, vicario generale dell’arcivescovo di Bari, concesse il proprio assenso perché la chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, da poco edificata per adempiere a un voto fatto durante una pestilenza, fosse incorporata e annessa alla preesistente matrice. Il clero di Bitritto abbandonò così la chiesa di Sant’ Angelo e si trasferì stabilmente presso l’attuale matrice. Questa assunse il doppio titolo canonico di Santa Maria di Costantinopoli e di San Michele Arcangelo. Custodisce all’interno una preziosa tavola di un anonimo pittore romagnolo del XV-XVI secolo, con una rappresentazione di San Sebastiano.

Castello Baronale di Bitritto

Il castello Baronale di Bitritto, detto anche Normanno Svevo o Normanno Angioino, vi accoglie nel centro storico con la sua meravigliosa loggia che sovrasta il portale principale e con le tre torri. Lo splendido castello, testimone di secoli di intricata storia, troneggia imponente su Piazza Aldo Moro e Piazza Leone, e dopo gli ultimi restauri ha riacquistato la bellezza di un tempo e l’antico fascino.

Proprio durante alcuni lavori di ristrutturazione che sono stati rinvenuti, sotto il cortile e le fondamenta normanne, interessantissimi resti archeologici di una villa romana (I-III sec. d. C.). Nello specifico di un trappeto-palmento sotterraneo con tanto di strutture, pozzi, cisterne, aree di lavorazione per la produzione dell’olio e del vino, quasi integri.

Chiesa Rettoria del Purgatorio di Bitritto

La seicentesca Chiesa del Purgatorio, oggi sede della confraternita del Pio Monte Purgatorio, è la più antica della città. La facciata della chiesa si presenta in stile tardo-barocca e fu eretta nel 1725 in contemporanea con i lavori di ampliamento dell’edificio di culto. La chiesa custodisce al suo interno diverse tele, statue lignee e gli altari in pietra pugliese.

Casa di Nicola Balenzano

A Bitritto possiamo trovare la casa dove nacque il politico italiano Nicola Balenzano, con una targa che riporta questa scritta:

Qui nacque il 29 gennaio 1848 il Sen. Nicola Balenzano, avvocato insigne, consigliere provinciale. Dal 1876, diresse con autorevolezza ed equilibrio la vita politica ed amministrativa di terra di Bari, quale presidente del Consiglio Provinciale dal 1892 al 1919, ininterrottamente e con unanime consenso. Eletto deputato al Parlamento nel 1886 e nominato senatore nel 1901, fu sottosegretario di Stato alle Finanze e alla Grazia e Giustizia. Primo barese a ricoprire la carica di Ministro del Regno, resse il Ministero dei Lavori Pubblici. Preparò e fece approvare la legge istitutiva dell’Acquedotto Pugliese, esaudendo finalmente il voto più antico delle genti di Puglia: l’approvvigionamento idrico potabile. Difende un impulso decisivo ai lavori del traforo del Sempione. Prima, durante e dopo la Grande Guerra promosse, presiedette ed organizzò varie istituzioni formative, culturali e assistenziali. Morì a Bari il 2 settembre 1919.

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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