Il Parco Naturale Regionale Lama Balice è un’area naturale protetta di 504 ettari, istituita dalla Regione Puglia con la legge regionale n. 15/2007 situata nella città metropolitana di Bari, al quartiere San Paolo. L’area è diventata parco naturale attrezzato il 24 marzo 1980. Ultimamente è spesso al centro delle cronache locali per la presenza di cinghiali selvatici.
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Parco Naturale Regionale “Lama Balice”
Lama Balice è il luogo fisico dove si sono incontrate le associazioni, movimenti e persone che hanno costruito questo spazio virtuale. In comune la passione per la Natura e per la Storia e le innumerevoli, multiformi e stupefacenti manifestazioni con cui si mostrano nel nostro territorio (biodiversità e paesaggio). In comune la voglia di conoscere ed esplorare , la volontà di raccontare queste ricchezza, di valorizzarla e promuovere uno stile di vita sostenibile e sano. L’obiettivo di tutti è quello di salvaguardare e valorizzare il Parco Naturale Regionale “Lama Balice” come luogo della Storia e della Natura di un territorio, quello barese, assediato da una urbanizzazione pervasiva e non molto sensibile all’immenso patrimonio di Storia e Natura ancora presente. [fonte]
Storia di Lama Balice
Lama Balice in quanto crocevia tra i territori tra l’entroterra e la costa è sempre stata un luogo di rilevanza strategica per le genti e per il selvatico. Fonte di acqua e riparo anche nei regimi climatici più aridi ha fornito protezione fin dal neolitico, nel suo alveo sono stati rinvenuti diversi reperti litici e in corrispondenza dei centri abitati di Bari Palese e Bari San Paolo e Bitonto. In queste aree esistono differenti testimonianze di importanti villaggi preistorici e la presenza di dolmen e menhir.
In epoca Romana sempre a causa della presenza di acqua l’area risulta coltivata ed esistono testimonianze letterarie di una possibile bretella stradale che congiungesse la Via Traiana che passava nell’entroterra e la Via Minucia che passava lungo la costa ma di cui non si sono mai ritrovate testimonianze archeologiche che ne verificassero un eventuale tracciato.
In epoca medioevale l’importanza strategica dell’area del antico Fiume Tifris (uno degli antichi nomi di Lama Balice) si affermo in maniera oggi ben riscontrabile con la costruzione di masserie e diverse industrie ipogee atte alla lavorazione dei prodotti agricoli e/o aree di culto, infatti gli ipogei di Bari sono tutti medioevali e non romani.
Le Chiese rurali del territorio, sia ipogee che costruite, e non tutte arrivate fino a noi, erano importanti luoghi di sosta nell’ambito delle varie diramazioni della Via Francigena che in Puglia scendeva dal Gargano per poi arrivare in Salento portando crociati e pellegrini verso la Terra Santa.
Durante il tardo Medioevo l’urbanizzazione delle città di Bari e Bitonto, portata avanti dalla nobile Famiglia Sforza, fece diventare l’ostacolo morfologico della lama e la strada ad essa adiacente (dove oggi sorge La Masseria Framarino), confine tra i comuni ed oggi ciò è ancora testimoniato dalla presenza dei Titoli (edicole di confine dalla forma di grande pilastro).
In Epoca Borbonica l’area sembra stata trascurata da un punto di vista logistico ed ha subìto una certa rinaturalizzazione. In questo periodo però furono condotti importanti studi naturalistici che tuttora sono un esempio della biodiversità passata della regione. Tali studi e raccolte sono rappresentate nelle collezioni universitarie e scolastiche di Bari e presso le biblioteche del Regno borbonico presso Napoli. [fonte]
Lama Balice oggi
In epoca moderna le strade principali che congiungevano Bari all’area dell’entroterra, come ad esempio l’area di Minervino Murge, furono importanti per la risalita degli alleati, ed una delle strade più dirette è appunto quella che costeggia la lama. Anche in questo caso testimonianze di atti di guerra o fortificazioni militari sono presenti nel territorio.
In epoca contemporanea la lama è stata soggetta a degrado, sede di infrastrutture come depuratori, discarica di liquami a cielo aperto o luogo di estrazione mineraria intensiva, ma dagli anni 80 con le nuove leggi mirate alla tutela dell’ambiente (Esempio la Legge Merli che tutela il discarico di liquami) si iniziò a pensare che l’area fosse degna di protezione.
Durante gli anni 90 si fecero progetti per poterla trasformare in un potenziale Parco Urbano ma la politica di quegli anni lasciò tutto nel limbo fino all’arrivo del nuovo secolo quando con le nuove leggi per la tutela del patrimonio naturalistico e culturale si comprese che poteva diventare una vera e propria ara protetta arrivando in fine all’istituzione della riserva naturale che oggi è ancora in fase di crescita. [fonte]
Lama Balice: biodiversità e geologia
Il territorio del Parco di Lama Balice è caratterizzato da una vegetazione di tipo mediterraneo, termofila e xerofila; il ricco mosaico è formato da agroecosistemi, gariga, pascoli alberati, macchia mediterranea. Il microhabitat e la vegetazione naturale alternata alla presenza di agroecosistemi, offrono una idoneità ambientale per molte specie faunistiche. Infatti in questa lama si riscontra una elevata biodiversità con specie che vi dimorano in maniera stabile.
Tutti conoscono il concetto di biodiversità, e a questa va affiancato anche quello di geodiversità, poiché in un parco naturale le due nozioni vanno di pari passo. La geodiversità di un parco consiste nella varietà di piante ed animali e di habitat che questo contiene, ma gli habitat si instaurano in ambienti geologici e più questi ambienti geologici sono diversificati più vi è geodiversità. Anche l’uomo si adatta agli ambienti geologici e più questi sono vari più l’uomo trova soluzioni particolari per la propria sopravvivenza anche se spesso è proprio l’uomo a distruggere tali ambienti perché non li reputa una risorsa ma un ostacolo. [fonte]
Architettura ruale di Lama Balice
All’interno del Parco Naturale di Lama Balice o in prossimità dei suoi confini è possibile riconoscere i resti superstiti della storia rurale del nostro territorio.
Le tracce archeologiche ci restituiscono un passato neolitico ed una frequentazione antropica con diversi insediamenti dal Neolitico Antico (Masseria Maselli, Q.re San Paolo A e Grotte S. Angelo) fino al Bronzo Medio-Finale e alla prima età del Ferro (Q.re San Paolo B).
La presenza delle cavità artificiali (ipogei e insediamenti rupestri) e naturali (grotte e ripari), delle architetture a secco (casedde, pagghiare e muretti di confine) e dell’edilizia rurale (chiesette, torri, titoli, palmenti e trappeti), di casali, oggi scomparsi, e di imponenti masserie caratterizzano una scelta insediativa motivata da un forte legame con le attività produttive offerte dal territorio, ed attorno alla quale si era organizzata una società basata sull’agricoltura e sulla pastorizia.
Inoltre, una viabilità ramificata, che si è andata modificando nel tempo, dai Peucezi fino ai nostri giorni, attraverso tratturi e strade, assicurava i rapporti tra i diversi insediamenti. Diverse strade sono segnalate nella cartografia storica e nei documenti, tra queste spicca per importanza e notorietà la Via Traiana, munita di ponti e viadotti, per essere transitabile durante tutto l’anno.
Infine, le cave di pietrisco, opere del XX secolo, anche se hanno profondamente modificato alcune aree della lama, fino a far sparire l’importante sito rupestre della Grotta di Sant’Angelo, tuttavia la cava con le diverse aree di lavorazione possono essere recuperate in un discorso più ampio di archeologia industriale, di didattica della storia, di paleontologia e non solo. Infatti, oggi è possibile osservare all’interno della cava, le orme dei dinosauri che percorrevano il nostro territorio in un passato lontanissimo che va dalla fine del Giurassico fino a tutto il periodo Cretaceo dai 180 ai 65 milioni di anni. [fonte]
Dove si trova il Parco Naturale Regionale “Lama Balice”
Provinciale 156 – Aeroporto Palese – Bari – 70128