#BarbieInTown comincia questo 2024 nella Valle d’Itria, e dopo Fasano è la volta di Noci (in provincia di Bari). Lo splendido borgo di calce bianca è tutto da scoprire, perché ricco di luoghi poco conosciuti ma ben raccontati dalla cartellonistica del centro storico che vi permette di seguire un vero e proprio itinerario. Quindi, non ci resta che raccontarvi cosa vedere a Noci.
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Indice dei contenuti
Storia di Noci
Le origini di Noci risalgono all’avvento dei Normanni, sul finire dell’XI secolo. Con il feudalesimo si sono sviluppati i primi organismi sociali, in seguito anche ad un ingente spostamento di uomini e conseguente circolazione di denaro e di beni. In un simile contesto, l’entroterra agricolo inizia a conoscere un vero e proprio fermento demografico ed economico, tipico dei grandi centri, e a rinsaldare, al contempo, la propria religiosità, fatto questo che trova prova concreta nell’edificazione di numerose chiese e cappelle rurali. Una di queste, sorta in cima ad una collina prima del 1180, è dedicata a Santa Maria delle noci e rappresenta il primo nucleo abitativo della futura cittadina, che poi dalla denominazione della chiesa assunse il proprio nome.
L’agglomerato di case, nel giro di pochi decenni, si ampliò, costituendosi in casale: il casale di Santa Maria delle Noci. Dal 1292 al 1294 l’abitato si circondò di mura, lungo le quali furono innalzate torri tonde. Il casale, così, da indistinto agglomerato di case sparse, diventò “terra”, Terra nucum, raggiungendo una propria identità giuridico-amministrativa nel contesto della giurisdizione feudale della Contea di Conversano. [fonte]
Cosa vedere a Noci
Centro storico
Il centro storico di Noci è un piccolo gioiello ricco di edifici e chiese da scoprire. Famoso soprattutto per le “gnostre”, ovvero cortili aperti sulle piccole vie del centro storico, negli ultimi anni le abitazioni del centro storico stanno tornando a prendere vita, tra fiori, cortiletti ben curate e case restaurate. Le chianche (grosse lastre di pietra bianca) risplendono nelle assolate giornate estive, i fiori assieme ai panni stesi danno colore, e i profumi della cucina locale e dei camini accesi tu guidano alla scoperta del borgo.
Davvero suggestive sono le edicole votive, disseminate in tutto il centro storico, patrimonio di tutti. Si tratta di strutture architettoniche che si presentano come prospetti di tempietto o semplici nicchie ricavate nei muri delle case o negli atri delle case dominicali. Contengono statue di cartapesta o litografie incorniciate di immagini di santi.
Cosa sono le gnostre
La gnostra è uno slargo, una piazzetta, circondata per tre lati dalle abitazioni e per un lato aperta sulla strada principale.
L’etimologia del termine gnostra può collegarsi al latino claustrum: “luogo limitato, recintato, chiuso, riparato”. Un piccolo chiostro, un cortile, una corte povera, uno spazio scoperto e aperto da un lato per dar luce ed aria agli ambienti che vi si affacciano. Caratteristiche di Noci, le gnostre sono presenti in numerosi borghi pugliesi.
Piazza Garibaldi
Piazza Giuseppe Garibaldi è uno dei luoghi d’incontro della popolazione di Noci, e al centro sorge una splendida fontana. Da qui è possibile iniziare il giro turistico nel borgo. Un tempo era chiamato Largo di For’a Porte, perché qui si affaccia una delle vecchie porte d’ingresso di Noci, Porta Putignano. A due passi si erge il monastero di Santa Chiara, molto importante all’epoca. La sua pur informale inaugurazione avviene nel 1855.
Monumento a Giuseppe Leonardo Albanese
Nel vicino giardinetto è installato il monumento al nocese Giuseppe Leonardo Albanese, martire della rivoluzione napoletana del 1799. Albanese è stato un patriota e ufficiale italiano, tra i venticinque membri del governo provvisorio della Repubblica Napoletana. Fu uno dei cinque componenti della Commissione esecutiva, nella quale svolse un ruolo preminente; per breve tempo ricoprì le cariche di Ministro della Guerra, Ministro della Marina, e Ministro degli Affari esteri. Con la vittoria delle forze sanfediste e la fine della Repubblica, fu condannato all’impiccagione.
Chiesa matrice di Santa Maria della Natività
La collegiata dedicata al culto mariano risale al XIV secolo ed ha subito radicali trasformazioni nel corso dei secoli. L’impianto trinavato risalirebbe alla prima fase di ampliamento della chiesa, certamente precedente alla dedica del 1470, anno in cui il feudatario nocese fa eseguire opere di abbellimento. La cappella della Santissima Trinità, dedicata da Niccolò De Palma nel 1354, risale alla prima fase di edificazione della collegiata.
La chiesa ospita un fonte battesimale policromo trecentesco, stessa epoca di edificazione della chiesa, un gruppo scultoreo della Madonna in trono col Bambino più tardo (1505), attribuita all’artista locale Stefano da Putignano; un Crocifisso barocco e 14 grandi tele della Via Crucis.
Gli elementi principali della Collegiata appartengono ad epoche diverse. Il portale centrale con la lunetta raffigurante l’ Incoronazione della Vergine da parte di Cristo, è di fattura tardo-gotica. Il rosone invece, costituito da dodici conci realizzati a bassorilievo, è di epoca poco successiva al portale. I finestroni ovoidali delle navate laterali risalgono alla ristrutturazione della facciata settecentesca e sono coevi alle statue poste in cima al timpano a mo’ di acroteri. Il busto del Padre Eterno, stilisticamente affine al portale e al rosone, posto a coronamento della cuspide dell’arco inflesso del portale, è più tardo rispetto alla lunetta quattrocentesca.
L’antica facciata tardo-gotica della collegiata, con interventi di snaturamento dell’impianto primigenio effettuati tra la fine del XVIII secolo e gli inizi del XIX, fu modificata con l’innalzamento delle navate laterali, che furono sopraelevate e illumminate con finestroni ovali.
Torre dell’orologio
La Torre civica (o Torre dell’orologio) costituisce il simbolo dell’identità civica del paese. Venne portata a termine nei primi decenni dell’Ottocento e si staglia di fronte alla collegiata nella piazza antistante a quest’ultima, centro di vita pubblico dell’antico abitato.
Chiesa del Carmine
La chiesa del Carmine, risalente al XVII secolo, sorge nel centro antico di Noci, lungo l’omonima via e, a giudicare dalla configurazione attuale, ha senz’altro subito, dall’epoca della sua fondazione, degli interventi successivi particolarmente rilevabili nella facciata principale, che appare interessata da un intervento neoclassico ascrivibile alla seconda metà dell”Ottocento.
L’edificio sacro risulta incastonato per tre lati all’interno del tessuto edificato antico. Solo parte del muro perimetrale di sud-ovest, infatti, oltre alla facciata, emerge dalle case contigue. I lavori di restauro eseguiti hanno interessato in particolare l’intera superficie intradossale della cupola, delle arcate che la sostengono e la pulitura delle pareti, restituendoci, in particolare, l’antico splendore del ciclo pittorico della volta. [fonte]
Cappella dei santi Giuseppe e Agostino
Dal Carmine, superata l’edicola del Crocifisso di Talameo, si giunge alla cappella dei santi Giuseppe ed Agostino. A fondarla, nel 1659, dotandola di un discreto patrimonio, sono i coniugi Giambattista Aloisio, e Lisabella Martucci. La costruiscono accanto alla loro casa, nella contrada della Torre grande, predisponendo, all’interno, i propri sepolcri. In essa, benché piccola, trova ospitalità la Congragazione degli Scolari.
Palazzo della Corte
Costruito alla fine del XVI secolo dal sindaco Giulio Cesare Cassano per sancire la conquista dell’indipendenza del territorio di Noci dalla supremazia della vicina Mottola, il Palazzo della Corte è oggi sede della Pro Loco e luogo di mostre e eventi.
Anche il teatro, conobbe fino alla metà del XVIII secolo un periodo di notevole fioritura artistica, tanto che l’Università si prodigò per assicurare continui interventi di manutenzione. Nel 1826, però, il palcoscenico venne demolito per dare spazio alla costruzione della Torre dell’Orologio (tuttora un simbolo cittadino) e dei locali attigui.
Venne restaurato tra il 1842 e il 1846 per diventare sede del Comune e alla fine del XX secolo ospitò anche la sede della Pretura. Attualmente è un contenitore culturale destinato a mostre d’arte.
Chiese di Santo Stefano e Santa Chiara
Un po’ nascoste, ma non distanti dalla chiesa madre, le due strutture religiose sono una piacevole scoperta nel centro storico di Noci. La Chiesa di Santa Chiara a Noci è uno dei luogi di culto più antichi della cittadina pugliese, presente nel centro storico del comune.
La chiesa di Santo Stefano è tornata a splendere nel 2015, restituita alla sua integrità dopo i lavori di restauro. Unica nel suo genere perché mantiene connotati tipici medioevali, durante i lavori si è potuto notare che già in passato l’uomo sia intervenuto per apportare modifiche, soprattutto alla copertura che non era originaria ma probabilmente modificata nel 1700. La campana invece risale al 1899 ed è stata fabbricata a Sant’Angelo dei Lombardi. All’esterno è possibile notare altri due elementi caratteristici: lo stemma nobiliare della famiglia Cassano e la Croce gigliata.
Abbazia Madonna della Scala
L’Abbazia della Madonna della Scala a Noci fu eretta nel 1930 sui terreni della nobildonna Laura Lenti. Sino a quella data infatti su questa collina esisteva soltanto un edificio ottocentesco, “villa Lenti” con un giardino e una attigua chiesetta. Questa, in stile romanico, è ora incorporata nella nuova chiesa e conserva un bellissimo portale dell’XI sec.
L’esterno della nuova chiesa, riproduce, ingrandita, la facciata della chiesina. Si sviluppa a cuspide con archetti pensili, termina con una grande croce. Al centro della facciata si apre il rosone in pietra locale, a doppia raggera. Il portale centrale è costituito da 20 pannelli di bronzo ed è ornato esternamente da croci e fiori. Nella lunetta al di sopra del portale è invece presente un mosaico opera dei mosaicisti vaticani. Anche le due porte laterali sono ornate da due mosaici.
L’interno della chiesa è a tre navate separate tra loro da due serie di colonne. La navata centrale, con volta a botte, termina prima del presbiterio con un grande crocifisso a mosaico. Le navate laterali si sviluppano invece con una volta a croce. Al termine della navata di sinistra si può ammirare il mosaico della madonna della Scala.
Dal piazzale esterno della chiesa è possibile accedere al monastero che presenta un vasto chiostro, cuore di tutto il complesso.
Pineta Coetanea di Pino d’Aleppo
L’abbazia benedettina della Madonna della Scala sorge su una collina a pochi Km da Noci, coperta da alberi da frutta, verdi uliveti e da una verdeggiante pineta, e proprio su quest’ultima è ricaduta la nostra attenzione. Infatti, il parco che circonda il santuario è costituito da una Pineta Coetanea di Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) o secondaria, derivante dalla piantumazione secondaria delle piante. Gli alberi raggiungono un’altezza media di 6 metri, mentre le chiome ben espanse, aderiscono le une alle altre creando nella parte inferiore molta ombra.
Museo nella Strada di Noci
Come accennato, il centro storico di Noci è tutto da scoprire, e la cartellonista del Museo nella Strada permette di saperne di più su tradizioni, luoghi e persone. Le tante tabelle del Museo nella strada disseminate per il centro storico sottendono (come spiegato dal Comune di Noci) la mira di fare storia in maniera nuova. Non una lezione dalla cattedra o una dotta conferenza, ma, senza tante pretese, un incontro per strada capace di smuovere una perduta curiosità, quella di interrogarsi sulle proprie radici e sulla propria identità.
Per saperne di più e vedere tutte le tabelle https://www.comune.noci.ba.it/it/page/museo-nella-strada
Bacco nelle gnostre
La sagra “Bacco nelle Gnostre” è un evento annuale che si svolge nel mese di novembre nella città di Noci, in Puglia. Una manifestazione centrata sull’enogastronomia che celebra la tradizione culinaria locale, offrendo ai partecipanti una vasta gamma di piatti tipici.
Il nome “Bacco nelle Gnostre” deriva dai cortiletti nel centro storico di Noci, chiamati “gnostre“, che servono da cornice a questa festa. Durante l’evento, i visitatori hanno l’opportunità di gustare pietanze gastronomiche. Inoltre, non può mancare l’ottimo vino novello pugliese, celebrando così anche la produzione vinicola locale.
La sagra crea un’atmosfera festosa e vivace nei vicoli di Noci, con sbandieratori, artisti di strada e esibizioni culturali e musicali. I visitatori possono godere della musica tradizionale pugliese, tra cui il ritmo dei tamburi, la pizzica e la tarantella, che contribuiscono a rendere l’evento un’esperienza coinvolgente e culturale.
In sintesi, “Bacco nelle gnostre” è una sagra enogastronomica che celebra la cucina tradizionale pugliese e offre un’esperienza divertente e gustosa ai partecipanti, immersi nella cultura e nella tradizione locale di Noci.