Cosa visitare in Puglia Puglia

Cosa vedere a Gallipoli (Lecce)

Per le vostre vacanze in Puglia e nel Salento dovete scegliere Gallipoli, la perla marittima che attira ogni anno turisti da tutto il mondo. Tra spiagge, cucina tipica, chiese e storia, ecco il nostro racconto e la nostra guida per la cittadina pugliese, cosa vedere, cosa fare e dove fare il bagno a Gallipoli!

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Cenni storici

In località Torre Sabea vi era un antico e importante villaggio neolitico del quale sono rimasti chiari segni archeologici. Lo stemma di Gallipoli si compone dell’immagine di un gallo con la corona e di una scritta che recita “fideliter excubat” (vigila fedelmente). La leggenda narra che il gallo avrebbe impresso con la propria immagine lo scudo di Idomeneo di Creta, l’eroe che si crede fondatore delle città di Lecce e di Gallipoli.

Altri pensano che la città originaria sia stata la messapica Alezio, e che in quel tempo lo scoglio su cui è posta Gallipoli servisse da stazione per i pescatori. In seguito alla distruzione di Alezio, con l’accrescere della popolazione e degli artigiani, Gallipoli divenne una città.

Plinio il Vecchio invece induce a dedurre che i Galli Senoni si siano insediati nel territorio. Più credibile pare quella attribuita ai Messapi. Comunque è certo che Gallipoli fece parte della Magna Grecia controllando un vasto territorio da Porto Cesareo fino al Capo di Leuca.

Inizialmente il nome era “Graxa” che i messapi chiamavano “Anxa”. Ricostruita qualche secolo più tardi, nell’VIII secolo a.C., dallo spartano Leucippo, adottò il nome di “Kallipolis” (città bella).

Nel 265 a.C. a fianco di Taranto e di Pirro, si scontrò con Roma subendo una sconfitta che la relegò a colonia romana fino a diventare municipio. Importante avamposto romano dopo la sua conquista nel 265 a.C. fu, per la sua posizione strategica sullo Ionio, luogo di stanziamento della XII Legione.

A Gallipoli si ebbe il commercio della porpora grazie ai suoi fondali molto pescosi.

Gallipoli dalla caduta dell’Impero romano

Alla caduta dell’Impero romano fu quasi certamente saccheggiata dai Vandali e dai Goti per poi essere posta sotto il dominio Ostrogoto fino al 538, quando fu conquistata dai Bizantini. Ricostruita dai Bizantini, Gallipoli conobbe un periodo di floridezza sociale e commerciale, sfruttando la sua posizione geografica. Durante il Medioevo appartenne alla Chiesa di Roma e fu teatro di durissimi scontri con il monachesimo greco.

Nel 1132, dopo un anno di assedio, fu occupata dai Normanni, i quali incisero questo anno sull’architrave del castello che è visibile ancora oggi.

Verso la fine del XII secolo il Regno di Napoli passò dagli Svevi agli Angioini, ma a causa del malgoverno di questi ultimi scoppiarono ribellioni in tutto il Regno e lo stesso Corradino di Svevia cercò di riprendere il comando.

Il 16 maggio 1484 apparve al largo della rada di Gallipoli una flotta di 70 navi da guerra venete. Dopo il rifiuto di una resa senza combattere e giurata la fedeltà al Re di Napoli, sbarcarono 7000 soldati. In seguito alla Pace di Bagnolo, Gallipoli ritornò agli Angioini dopo pochi mesi.

Nel 1495 la moglie di Federico, Isabella di Castiglia, si rifugiò a Gallipoli per volere di suo marito. Il 4 aprile Isabella fu accolta a braccia aperte, ricompensando una volta diventata regina, Gallipoli e i suoi abitanti con privilegi e concessioni.

Ferdinando I di Borbone avviò la costruzione del porto che divenne nel Settecento la più importante piattaforma olearia del Mediterraneo per il commercio dell’olio lampante.

Il distretto di Gallipoli fu una delle suddivisioni amministrative del Regno delle Due Sicilie, subordinate alla provincia di Terra d’Otranto.

Perché è famosa Gallipoli

Gallipoli è rinomata per le acque cristalline del suo mare, e per le sue bellissime spiagge di sabbia fine. Piace anche dagli amanti dello snorkeling, grazie alle scogliere basse e facilmente accessibili di parte della sua costa.

Cosa vedere a Gallipoli in un giorno

Il centro storico di Gallipoli

L’impianto urbanistico della città vecchia è dovuto a motivi militari e climatici (la tortuosità delle strade è un’ottima difesa contro le truppe nemiche e i venti dominanti). Inoltre si è sfruttato ogni centimetro quadrato disponibile pur di poter edificare entro la cinta muraria. Infatti nel centro storico non esistono vere e proprie piazze ma al più qualche slargo. Si possono vedere ancora oggi gli antichi cardo e decumano il cui congiungimento si ha proprio nell’attuale piazza duomo situata dove è presente la grande cattedrale barocca dedicata a Sant’Agata, l’area corrisponde alla parte più alta della città, dove anticamente sorgeva l’agorà cittadina.

Castello di Gallipoli

Il Castello aragonese, circondato quasi completamente dal mare, sorse nel XIII secolo in epoca bizantina. Subì radicali modifiche e rifacimenti in periodo angioino e aragonese quando fu costruito un recinto a pianta poligonale fortificato da torri cilindriche.

Nel 1522 venne costruita la cortina di levante denominata Rivellino, staccata dal perimetro della fortezza e isolata nelle acque. Nella parte superiore della torre si trovavano ancora le originarie catapulte e i cannoni usati per difendere la città. L’accesso al Rivellino è consentito mediante un ponte levatoio in legno ancora esistente.

Il castello possiede grandi sale con volte a botte e a crociera, vari cunicoli e camminamenti. La forma della fortezza rimase invariata sino alla seconda metà dell’Ottocento. Fra il 1870 e il 1879 fu riempito il fossato e la facciata fu coperta con la costruzione del mercato ittico.

CASTELLO ARAGONESE
Piazza Imbriani
73014 Gallipoli (LE)
tel: +39 0833 262775
e-mail: info@castellogallipoli.it

Mura urbiche

Le mura di Gallipoli furono edificate a partire dal XIV secolo e ammodernate nel Cinquecento in epoca spagnola. La città, da sempre sotto le minacce degli invasori, fu cinta da muraglie, torri e bastioni. Esistevano 12 torrioni o bastioni. Le Mura urbiche sono quasi completamente circondate dal mare e la costruzione si staglia sul proscenio di una cittadella turrita e fortificata, tutta raccolta in una piccola isola.

Cattedrale di Sant’Agata

La basilica concattedrale di Sant’Agata è una costruzione barocca del XVII secolo a croce latina, edificata sul luogo di una chiesetta romanica dedicata a San Giovanni Crisostomo. Posta al centro e nel punto più alto dell’isola, sito probabilmente destinato ad area sacra sin dall’antichità, essa rappresenta uno dei principali monumenti dell’espressione barocca salentina.

Presenta un prospetto in tufo calcareo diviso in due ordini riccamente decorati. È caratterizzato da nicchie contenenti le statue in pietra di Sant’Agata, San Fausto, San Sebastiano, Santa Marina, Santa Teresa d’Avila e i busti dei Santi Agostino e Giovanni Crisostomo impostati sui riccioli delle volute di raccordo.

L’interno, a tre navate, ospita pregevoli altari barocchi e numerose tele che fanno della concattedrale una vera e propria pinacoteca. Nel presbiterio, delimitato da una balaustra marmorea, si innalza un maestoso altare maggiore in marmi policromi opera dell’artista bergamasco Cosimo Fanzago.

Chiesa di Santa Maria della Purità

La chiesa di Santa Maria della Purità è situata nel centro storico di Gallipoli, di fronte alla spiaggia del seno della Purità. Fu edificata tra il 1662 e il 1665 per volere della confraternita dei Bastasi, ovvero degli scaricatori di porto. In quegli anni fu edificato l’Oratorio a unica navata successivamente modificato e ampliato.

La facciata, delimitata lateralmente da due lesene e terminante con un cornicione in carparo leggermente aggettante sul quale poggia un frontone con due pinnacoli laterali, presenta due finestrelle poste in asse con i due portali d’accesso. Arricchiscono il prospetto tre pannelli in maiolica raffiguranti la Madonna della Purità, San Giuseppe e San Francesco d’Assisi.

L’interno, ad unica navata rettangolare decorata con fastosi stucchi, ospita un marmoreo altare maggiore sul quale è collocata la tela di Luca Giordano raffigurante la Madonna della Purità tra San Giuseppe e San Francesco d’Assisi. La navata è completamente ricoperta da settecenteschi dipinti su tela attribuiti a Oronzo Letizia e per la maggior parte al murese Liborio Riccio.

Nella chiesa è conservata la statua della Madonna della Misericordia, della prima metà dell’800, popolarmente detta della Desolata, portata in processione la mattina del Sabato Santo con la statua del Cristo Morto.

Fontana greca

La fontana greca di Gallipoli si ritiene essere la più antica fontana d’Italia in quanto fu costruita intorno al III secolo a.C. La datazione tuttavia è dubbia. Alcuni storici dell’arte ritengono che i rilievi siano opera di mastri del XVI secolo, epoca in cui si usava ricopiare in nuove sculture antiche rappresentazioni scultoree. La facciata, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l’architrave con un ricco decoro ed è alto circa 5 m. Nei bassorilievi, ricavati da lastre di pietra dura locale, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide. Sull’altra facciata, realizzata con la funzione di sostegno nel 1765, vi sono collocati lo stemma di Gallipoli, un’epigrafe in latino e le insegne del sovrano Carlo III di Borbone. In basso è collocato l’abbeveratoio dove in passato si dissetavano gli animali.

Museo Civico “Emanuele Barba”

Il Museo Civico Emanuele Barba è un’istituzione culturale di proprietà del Comune di Gallipoli sito nel centro storico della stessa città. Il Museo nasce nel 1823 ad opera di Carmine Fontò che donò i suoi libri alla città. A queste prime donazioni se ne aggiunsero altre da parte di conventi . Dopo alcuni anni il Museo venne affidato al naturalista, scienziato e docente Emanuele Barba che istituì un “Gabinetto zoologico”. Oggi nel museo sono presenti collezioni di armi, abiti, fossili. È esposta inoltre la collezione del pittore gallipolino Giovanni Andrea Coppola. Il museo comprende reperti archeologici, sarcofagi e vasi messapici con iscrizioni; ritratti di personaggi illustri di Gallipoli; una raccolta numismatica.

MUSEO CIVICO EMANUELE BARBA
Via Antonietta de Pace, 108
73014 Gallipoli (LE)
tel: +39 0833 264224
e-mail: museocultura@comune.gallipoli.le.it

Teatro Garibaldi

Il Teatro Comunale di Gallipoli è stato costruito a proprie spese, come teatro di pianta, nel 1825 dal nobile Bonaventura Balsamo. Lo intitolò “Teatro del Giglio” in omaggio al casato borbonico. E’ sito in loco Sant’Agata, su un’area di pertinenza di Palazzo Balsamo, sul principale asse viario della città.

Il Comune lo acquistò nel 1874, e affidò il progetto di restauro all’ingegnere Oronzo Bernardini di Lecce. Nel 1879 il Teatro fu intitolato a Giuseppe Garibaldi. Di recente l’immobile è stato completamente restaurato.

Le spiagge di Gallipoli

Negli ultimi 10 anni Gallipoli è diventata una delle maggiori attrattive del turismo in Puglia. Grazie al suo mare, gli eventi, la vita notturna, tutti vogliono trascorrere l’estate nella città del Salento. Ma quali sono le migliori spiagge di Gallipoli?

  • Lido Conchiglie, sulla costa nord, piccola località a 8 km da Gallipoli, accontenta sia gli amanti degli scogli che della sabbia, ben attrezzata e con spiagge libere;
  • Rivabella, siamo a 5 km da Gallipoli, stabilimenti balneari e una pineta;
  • Lido Seno della Purità, proprio sull’affaccio del centro storico, di fronte all’Isola di Sant’Andrea;
  • Lido San Giovanni, dopo gli scogli arriva una spiaggia sabbiosa;
  • Baia Verde, amata dai vacanzieri, a soli 2 km da Gallipoli, tra pineta e sabbia finissima;
  • Punta della Suina, una delle tappe più note e amate, completamente sabbiosa;
  • Punta Pizzo chiude la costa di Gallipoli con una spiaggia alla moda e attrezzatissima.

Borghi da visitare vicino Gallipoli

Il Salento e la provincia di Lecce sono da scoprire, vediamo i borghi da visitare vicino Gallipoli.

Dove si trova Gallipoli

Gallipoli meteo

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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