Villa Castelli sorge al confine tra le Murge, il Salento e la Valle d’Itria, ed un borgo davvero delizioso da scoprire. Siamo nella provincia di Brindisi, e il comune è attraversato da una gravina che fa parte del Parco naturale Terra delle Gravine e ospita un antico frantoio ipogeo risalente al XVIII secolo. Per altre info e curiosità contattate Villa Castelli in Foto.
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Indice dei contenuti
Storia di Villa Castelli
La prima parte del toponimo Villa Castelli riflette l’omonimo termine latino, usato in origine nel senso di ‘dimora di campagna, fattoria con podere, piccolo nucleo abitato’ e successivamente in quello di ‘paese, località più importante di un comune, centro del villaggio’. La seconda allude alla presenza sul posto di più residenze nobiliari.
La sua storia non si discosta da quella del resto della Puglia, abitata fin da epoca molto antica da popolazioni di stirpe illirica (dauni, japigi e messapi), cui subentrarono greci, romani e bizantini. Superati i secoli bui dell’alto Medioevo, caratterizzati dalle devastazioni causate dalle invasioni barbariche e dalle incursioni saracene, fu assoggettata alle dominazioni normanna, sveva, angioina e aragonese.
Dopo l’occupazione spagnola e il suo malgoverno registrò una ripresa con le riforme borboniche e napoleoniche, che portarono all’abolizione del feudalesimo. Al pari dei territori circostanti, nell’Ottocento ebbe a soffrire della piaga del brigantaggio. Annessa al regno d’Italia dopo la caduta dei Borboni, acquistò l’autonomia amministrativa nel 1926, entrando a far parte della provincia di Brindisi l’anno seguente.
Cosa vedere a Villa Castelli
Il Castello di Villa Castelli
Il Castello, una storica costruzione realizzata in tufo risalente al ‘300, è nato come palazzo residenziale per una ricca e importante famiglia del tempo. Si tratta di una costruzione a metà tra una fortezza e un palazzo gentilizio. Quello che si può osservare oggi è il risultato di una serie di modifiche che si sono susseguite già dal XIV secolo.
Il castello domina dall’alto dell’ultimo colle delle Murge la pianura salentina. Sono ancora visibili caratteristiche di età medievale e rinascimentale. Si tratta di una residenza castellana in tufo, più volte rimaneggiata. Nel ‘900 il palazzo venne adibito a caserma e poi persino a scuola. Oggi è sede del municipio del paese. L’antico edificio ospita inoltre la galleria d’arte comunale e il museo archeologico municipale. La facciata meridionale conserva, totalmente inglobato nel complesso architettonico, l’antico mastio, oggi Sala del Consiglio. La Torre dell’orologio risalente ai primi del Novecento è inglobata nella facciata del palazzo municipale.
Chiesa dell’Immacolata
Eretta nel 1823 e dedicata a santa Filomena di Roma, la Chiesa dell’Immacolata si colloca lungo corso Vittorio Emanuele II. L’edificio è costruito in muratura in pietra calcarea. La chiesa è dotata di portale unico dominato da un rosone circolare e di un campanile a vela sormontato da un timpano. La pianta è a croce latina, con un’unica navata coperta da volte a crociera. Le caratteristiche architettoniche nel complesso richiamano lo stile delle chiese delle Murge e della Valle d’Itria.
Chiesa di San Vincenzo de Paoli
I lavori per la Chiesa di San Vincenzo de’ Paoli iniziano nel 1898 la costruzione viene realizzata attraverso donazioni private con un forte contributo di tre razionali a cui si sommano piccole cifre offerte dal resto della popolazione e lavoro volontario.
L’elevato è costruito in tufo e in pietra di mazzaro, con ornamenti in pietra bianca. La facciata è scompartita da contrafforti, che seguono la divisione interna in tre navate, ed è dotata di tre portali. Nella parte alta al centro è un rosone affiancato da trifore. La pianta è a croce latina, con tre navate, quella centrale e il transetto coperte da una volta a botte, mentre volte a crociera coprono le navate laterali, poggiando su piloni cruciformi. Il campanile è inserito sul lato orientale con cuspide accentuata e richiama le forme del gotico. La cupola è rivestita in mattonelle policrome.
Scalinata di Monte Castello, il Calvario
Ai piedi del Montecalvario, sul quale sorge il palazzo ducale, è presente un santuario che ospita una statua del Cristo nel sepolcro. In prossimità dello sbocco meridionale della Gravina è presente la scalinata che collega direttamente l’area della pianura sottostante con il Palazzo Municipale. La scalinata fu costruita intorno al 1884 a seguito della missione dei Padri Passionisti, che a metà del ciglione di Monte Castello incastonarono una croce. La scalinata rientra nel progetto #CoMap (mappa di comunità partecipata) coordinata dall’associazione Tulime onlus in collaborazione con pro loco Villa Castelli e istituto comprensivo Dante Alighieri di Villa Castelli
Chiesa del Crocefisso
La Chiesa del Crocefisso è la più antica struttura religiosa del centro abitato. Nel 1822 parte delle scuderie fu utilizzata per la realizzazione di una cappella, dedicata al Santissimo Crocifisso. Invece, nel 1830 la chiesa venne elevata a parrocchia e consacrata dal vescovo della Diocesi di Oria. Nel periodo di attività contava oltre all’altare maggiore altri cinque altari e dieci statue. Attualmente chiusa al culto, ospita sporadicamente attività socio-culturali.
Borgo dei Trulli
Sino agli inizi del 900, sul modello di Alberobello, il centro abitato di Villa Castelli era costituito prevalentemente da trulli. Il Borgo dei Trulli, di cui oggi restano poche costruzioni e gli altri trulli furono purtroppo demoliti per dar spazio a moderne case e palazzine, si sviluppava in Via Masaniello (oggi Via delle Rose) e Largo Chiesa Vecchia, a questi si aggiungeva un secondo nucleo in via della Rupe tarpea a ridosso della gravina e un terzo a nord nel Rione Belvedere in via Alfieri e via Seneca.
Ponte Vecchio (Viadotto dell’Impero)
Tutto il centro urbano poggia su un orlo a scarpata tagliato in due da una Gravina, profonda e lunga, che separa il centro antico dalla zona di espansione di “Lizzito”; un ponte (Viadotto dell’Impero) a nove arcate unisce le due parti della città.
La presenza del maestoso ponte (alto più di 15 metri nella parte centrale), gettato tra una sponda e l’altra della Gravina, inaugurò un più ordinato ampliamento residenziale della cittadina, aprendo nuovi scenari urbanistici in quartieri più larghi e vivibili sul versante est del paese. Oggi il Ponte Vecchio è una delle attrazioni principali, grazie alla sua visuale sulla Gravina stessa.
Gravina di Villa Castelli
La Gravina di Villa Castelli, nel Parco Naturale Regionale “Terra delle Gravine”, è un profondo canyon naturale, che divide l’antico centro storico dal quartiere “Lizzito”, che si è sviuluppato nei primi anni del 1950 in seguito al boom economico del Sud Italia.
Importante la presenza in gravina di numerose essenze arboree endogene della macchia mediterranea, del Parco Terra delle Gravine e del Trappeto del Duca, che tra XVII secolo e fino agli anni ’50 del secolo scorso, ha contribuito alla produzione frantoiana della città. Notevole il ponte a nove arcate a tutto sesto, che congiunge i due versanti della profonda insenatura carsica naturale rappresentata dalla Gravina di Villa Castelli.