Cosa visitare in Puglia Puglia

Cosa vedere a Ceglie Messapica (Brindisi)

Nuova tappa nella Valle d’Itria, questa volta vi portiamo a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. Il territorio di Ceglie è ricco di siti e attrazioni di carattere storico, architettonico e archeologico. Ma non solo, il suo centro storico, con luminarie, finestre colorate e tantissime attività, è molto gettonato sui social, e instagrammabile. Città d’arte ma non solo, Ceglie Messapica è considerata la capitale gastronomica del Salento.

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Cenni storici

Secondo la leggenda, la fondazione di Ceglie Messapica sarebbe dovuta al mitico popolo dei Pelasgi, arrivato in Puglia dall’Oriente, al quale vennero attribuite le costruzioni megalitiche note con il nome di specchie. In seguito all’arrivo di coloni greci nella zona, intorno al 700 a.C., la città assunse il nome di Kailìa.

Il nucleo urbano viene considerato esteso ai piedi di un colle, difeso da fortificazioni i cui scarsi resti sono noti con il nome moderno di “Paretone”. Presso la città sorsero santuari extraurbani dedicati alle divinità greche Apollo, Venere e della Dea Latona.

La città fu punto di avvistamento del popolo dei Messapi subalterno ai centri di Oria e Brindisi a lungo in lotta contro la spartana Taranto che aveva un suo avamposto militare detto Phrouron in località Pezza Petrosa nel territorio di Villa Castelli. Taranto aspirava ad uno sbocco sul mar Adriatico, e giunse a sottomettere alla sfera d’influenza de capoluogo jonico tutti i centri messapici, oltre a Ceglie, caddero sotto il dominio tarantino una dopo l’altra Oria, Rudiae, Lecce, Brindisi, Egnatia e Càrbina.

In epoca romana la città era ormai decaduta, mentre, in età normanna Ceglie è nota come feudo, Castellum Caeje, sotto l’autorità del Castellano Paganus che delinea i suoi confini con la potente città di Ostuni. In età Sveva il borgo è denominato Celie de Galdo, il suo signore più importante e combattivo è Glicerio de Persona.

Dotato di un piccolo castello, il feudo fu successivamente in possesso delle famiglie Orimi, Scisciò, Brancaccio, Dentice e Pignatelli, e degli arcivescovi di Brindisi. Il 24 ottobre 1584 il feudo venne ceduto in permuta da Cornelio Pignatelli a Ferdinando Sanseverino, conte di Saponara e barone di Viggianello. I Sanseverino ampliarono il castello e promossero la fondazione del convento dei Cappuccini, oggi scomparso, e di quello dei Domenicani, sede del comune fino al 2005.

Ai Sanseverino subentrarono quindi i Lubrano e i Sisto y Britto: in seguito all’estinzione di questa casata con il duca Raffaele, nel 1862, il castello e le residue proprietà dell’ex feudo vennero ereditate dalla famiglia Verusio.

Cosa vedere a Ceglie Messapica

Centro storico

L’incantevole centro storico, di chiara impronta medievale, è un susseguirsi di suggestivi vicoletti dove si affacciano caratteristiche case di color bianco candido e passeggiando si possono ammirare molte costruzioni dal grande valore storico e architettonico.

Il borgo antico di Ceglie Messapica è uno dei più “instagrammabili” e fotogenici della Puglia, dal bianco delle case ai fiori sulle finestre, dalle ceramiche alle luminarie, passando per i merletti e le biciclette appesi. Tra le sue mura trovate le principali attrazioni del comune, che fonde gli elementi del Salento a quelli della Valle d’Itria.

Piazza del Plebiscito

Ad accogliere i turisti a Ceglie Messapica ci pensa Piazza del Plebiscito, spazio aperto e di aggregazione per il comune, tra locali in cui assaggiare le specialità gastronomiche e negozi. Qui è sita la Torre dell’orologio, simbolo della città.

Torre dell’orologio

La torre civica dell’orologio sorse nel 1890 su progetto dell’ingegnere Paolo Chirulli. La torre di forma quadrangolare si sviluppa su tre livelli per un’altezza di circa 12 m. Le facciate di aspetto neoclassico sono arricchite da decorazioni che alternano forme geometriche e motivi floreali. Due campane, azionate dal meccanismo del orologio, sormontano la torre e segnano lo scoccare dei quarti e delle ore.

Castello Ducale di Ceglie Messapica

Simbolo indiscusso del borgo pugliese è sicuramente il Castello Ducale che domina il panorama grazie alla sua posizione elevata. Nato come struttura difensiva medievale, nei secoli è stato oggetto a periodi di ampliamenti e modifiche alternati a anni di abbandono. Oggi il comune ha gradualmente acquisito il possesso di alcune aree del Castello ristrutturandole e rendendole visitabili.

All’interno dell’atrio potrete ammirare i numerosi stemmi delle diverse famiglie nobili che si sono dedicate nei secoli alla guida del feudo, lasciandovi affascinare dai numerosi elementi storici ed artistici, come le iscrizioni, la scalinata e il portale Cinquecentesco.

MAAC – Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea

Le aree del Castello Ducale oggi visitabili ospitano il MAAC – Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea, che comprende anche la Biblioteca Comunale Pietro Gatti e la Pinacoteca Emilio Notte.

La sezione archeologica del museo raccoglie numerosi reperti rinvenuti nelle sepolture messapiche della zona. Fra i più importanti ritrovamenti segnaliamo quelli attribuibili al calco della tana delle iene (paleolitico medio) e un monumento funerario di epoca ellenistica. Il resto della sezione è dedicata a numerosi oggetti e sculture votive del popolo dei Messapi.

Pinacoteca Emilio Notte e Biblioteca Pietro Gatti

Al primo piano del museo c’è l’esposizione delle opere più interessanti del Premio Emilio Notte e dedicate alla figura del pittore futurista.

La Pinacoteca Emilio Notte è una galleria d’arte moderna, dove potete ammirare opere del pittore Emilio Notte, coautore del Manifesto futurista del 1912, che nel 1976 ne fece dono alla sua città natale.

La Biblioteca Pietro Gatti, aperta al pubblico, oltre a una vasta collezione di volumi di ogni genere, ha anche una saletta dedicata ai bambini con libri e giochi per loro.

Collegiata di Santa Maria Assunta

La Collegiata dedicata a Maria Santissima Assunta è comunemente nota anche come Chiesa Madre o Matrice di Ceglie Messapica. Fu per secoli l’unica parrocchia di Ceglie, fino al 1855 anno di istituzione della parrocchia di San Rocco, e l’unica chiesa a possedere un fonte battesimale.

La facciata della chiesa si presenta in un pregevole stile proto-neoclassico, dispone di una caratteristica cupola maiolicata e custodisce numerosi affreschi e preziose opere d’arte che vanno dal ‘500 al ‘700.

Chiesa di San Rocco

La Chiesa di San Rocco ha una storia antichissima, le cui prime notizie risalgono addirittura al 1595. La struttura fu costruita su un punto molto alto di una collina, sulla quale si ergeva una Cappella dedicata al Santo di Montpellier.

La facciata appare solenne soprattutto grazie alle ardite soluzioni architettoniche, ancora oggi, desta entusiasmo e ammirazione. La chiesa è composta da tre navate, una centrale e due laterali e da una quarta trasversale che dà a tutto il Tempio una forma di croce. La facciata anteriore è dello stesso stile del Duomo di Taranto. A destra e a sinistra, della facciata, furono ricavate quattro nicchie in cui dovevano essere collocate altrettante statue con al centro e in alto quella di San Rocco.

Piazza Sant’Antonio

Uno dei crocevia principali è Piazza Sant’Antonio, dove si trova la statua del Santo, e che introduce al centro storico. Luogo di ritrovo per molti giovani, sotto di essa vi è un frantoio ipogeo. Nell’odierna Piazza di Sant’Antonio, o comunque nelle sue immediate vicinanze, nel XV secolo, insisteva probabilmente, un complesso ospedaliero extra moenia intitolato a sant’Antonio.

Teatro Comunale

Si iniziarono i lavori di costruzione nel 1873 ma l’opera giunse a termine molti anni dopo e venne inaugurato il 30 aprile del 1878. La facciata, il solo elemento oggi originario del Teatro Comunale, chiamato Politeama Giacosa, è in sobrio stile neoclassico e pochi elementi decorativi barocchi, con un solo ingresso ad arco a tutto sesto. Il manufatto architettonico ha svolto la sua funzione di teatro sino agli inizi dei XX secolo per poi diventare, nel corso del tempo, prima cinematografo, poi stalla durante la seconda guerra mondiale, quindi sala matrimoni, infine deposito della nettezza urbana. Dopo una lunga fase di restauro incominciata sul finire del XX secolo la struttura ha ricominciato a svolgere il suo ruolo originario di teatro pubblico.

Largo Ognissanti

Uno degli scorci più belli del centro storico di Ceglie Messapica è certamente Largo Ognissanti, una balconata che si affaccia su palazzi in pietra, case in calce bianca e vicoli stretti, tra biciclette appese come decorazioni e vasi di fiori.

Porta del Monterrone Porticella

La porta del Monterrone era l’accesso posto a nord del centro abitato, permetteva l’accesso a coloro che arrivavano da Martina Franca, Cisternino e Ostuni. È la più articolata delle porte di accesso, composta da due ingressi distinti, quello posto sul lato destro riservato all’accesso dei pedoni (poi murato ma comunque visibile) e l’altro di più grandi dimensioni per l’accesso dei carri e degli animali da soma muniti di basto. Entrambi gli accessi sono caratterizzati da archi a sesto acuto e dalla presenza di due piedritti a cui era agganciati i portoni. Nei pressi della porta è presente anche una torre riservata al Corpo di Guardia.

Belvedere Monterrone

La Porta conduce al Belvedere Monterrone, il luogo più caratteristico di Ceglie Messapica, una terrazza che si affaccia sul panorama circostante. Una splendida piazza dove si tengono anche eventi. Ci troviamo appena fuori le mura del centro storico medievale, un balcone naturale sulla parte terminale della meravigliosa Valle d’Itria, con la città di Cisternino sulla linea di orizzonte. Qui si chiude il giro turistico di Ceglie Messapica.

Aree verdi e parchi a Ceglie Messapica

Il territorio circostante di Ceglie Messapica è impreziosito da numerosi parchi naturali. Si possono esplorare il Bosco Insarti, l’Area Naturale Foggia di Sant’Anna e il Parco Provinciale di Contrada Montecchie. Ciascuna zona è attraversata da itinerari che vi permettono di fare tranquille e rilassanti passeggiate tra alberi monumentali immersi in una natura incontaminata, tipica della Valle d’Itria.

Ceglie Messapica escursioni

Una delle escursioni più belle da fare a Ceglie Messapica è quella che vi porterà alla scoperta delle meravigliose Grotte di Montevicoli ovvero delle grotte di origini carsiche ricce di concrezioni, stalattiti e stalagmiti dalle forme bizzarre e fantasiose.

Grotte e specchie

Nel territorio di Ceglie Messapica risultano essere censite 53 tra cavità, grotte e fratture verticali chiamate dai contadini capivienti o vole. Nell’agro del comune di Ceglie Messapica sono presenti 18 specchie che circondano l’abitato descrivendo una forma ellittica. È da ritenere che le specchie, o almeno alcune, abbiano avuto anche una funzione sepolcrale.

Oltre alle specchie e le grotte nel territorio comunale sono segnalati diversi siti archeologici.

Luminarie Ceglie Messapica

Visitare il centro storico di Ceglie Messapica di sera vi permetterà di ammirare le luminarie accese, tra le strade, nelle vetrine dei negozi, sulle porte dei locali. Simbolo della Puglia, il comune del brindisino ne fa mostra ad ogni angolo, rendendo la vostra visita una esperienza indimenticabile.

In occasione della festa patronale, dedicata a Sant’Antonio, si usa addobbare Piazza Plebiscito con delle luminarie artistiche e al centro della stessa montare una cassa armonica.

Luminarie in Puglia

Le luminarie pugliesi hanno una storia radicata nel nostro territorio: Da secoli sono parte integrante della tradizione pugliese, negli ultimi anni sono diventate un simbolo riconoscibile della nostra regione, per la loro bellezza ormai nota in tutto il mondo. Le luminarie sono disegnate e costruite dai maestri paratori artigiani che, con passione, adornano le strade delle città, prima solo in onore dei festeggiamenti per il santo patrono, oggi per abbellire i centri storici. Ne troviamo anche alcune acquistabili e da portare a casa, e sono ormai parte di allestimenti di attività commerciali, masserie e mostre.

Merletti all’uncinetto nel cielo di Ceglie Messapica

Come in altri centri storici della Valle d’Itria, anche a Ceglie Messapica è possibile ammirare, con il naso all’insù, pizzi e merletti ricamati appesi tra le case. Nei ricami in crochet (“uncinetto”) è possibile ammirare disegni antichi, geometrie sacre, definite frattali: ovvero rappresentazioni esemplificate dalla struttura molecolare della materia. La magia dell’uncinetto è sospesa tra i vicoli del borgo medievale.

Cosa si mangia a Ceglie Messapica

Dagli anni ’90 la città messapica si fregia dell’appellativo di “città d’arte terra di gastronomia” per le tante testimonianze della sua storia millenaria e per la gastronomia tipica, apprezzata e riconosciuta in tutta Italia. La cucina dell’Altosalento è casereccia e genuina, nel tempo non ha subito sostanziali alterazioni.

Piatto tipico per eccellenza è la pasta fatta in casa, “stacchiodde” e “strascinati” (orecchiette e maccheroncini di semola di grano duro integrale), condita con sugo di pomodoro, foglie di basilico e ‘cacioricotta’ grattugiato. Di questo piatto ci sono varianti con ragù di braciole di cavallo e formaggio pecorino grattugiato, o con verdure cotte (cime di rape).

Gli gnummarrieddi sono involtini di agnello alla brace. La cupeta, simile al torrone, è fatta con le mandorle e zucchero. Il dolce simbolo, a base di mandorle locali è un pasticcino a forma di cubetto dal colore bruno farcito con marmellata: il biscotto cegliese. Fra i formaggi spicca il cacioricotta, un formaggio tenero e gustoso prodotto nella stagione calda e ottenuto dalla lavorazione del latte di pecora e capra.

Ceglie Messapica ristoranti

Molti ristoranti sono segnalati nelle principali guide enogastronomiche, i forni a legna producono artigianalmente pasticceria tipica e prodotti da forno distribuiti in tutta Italia, il gelato artigianale cegliese conquista. Sono numerosissimi i ristoranti di carne, alla brace o in altre ricette tipicamente locali. QUI un elenco dei migliori locali dove mangiare a Ceglie Messapica.

Dove andare al mare da Ceglie Messapica

Se si visita la Puglia e in particolare il Salento si vuole certamente vedere il mare, ma non essendo Ceglie Messapica sulla costa bisogna spostarsi verso altre location. Le località costiere più vicine a Ceglie sono VillanovaRosa Marina e Costa Merlata (Ostuni).

Quanto dista dal mare Ceglie Messapica

Vediamo quanto dista dal mare Ceglie Messapica:

11 km da Ostuni, 17 Km da San Vito dei Normanni, 12 Km da San Michele Salentino, 18 km da Carovigno, 17 km dal mare Adriatico e 40 km dal mare Jonio.

Ceglie Messapica: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Ceglie Messapica

Ceglie Messapica meteo

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