Cosa visitare in Puglia Puglia

Cosa vedere a Grottaglie (Taranto)

Grottaglie Taranto

In provincia di Taranto vi portiamo alla scoperta di Grottaglie, la città delle ceramiche e delle grotte (e oggi anche dei murales dei cartoni animati). Tappa obbligatoria degli itinerari turistici pugliesi, Grottaglie sorge a 19 km da Taranto, a 133 metri sopra il livello del mare, a valle della Murgia meridionale, al confine con la provincia di Brindisi e la Valle d’Itria.

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Cenni storici

Perchè si chiama Grottaglie

Grottaglie deriva dal latino Kriptaliae e dal greco Κρυπταλύς, nome che sottolinea la presenza di grotte (krypta, κρύπτα), in gran parte del suo territorio. L’origine di Grottaglie è negli insediamenti che si sono susseguiti nell’area sin dal Paleolitico, ed in particolare nell’area di Riggio e di Pezza Petrosa.

Storia

È ritenuta, secondo alcuni, la terra natìa del padre della letteratura latina Quinto Ennio. Difatti il poeta nacque a Rudiae, in Apulia, secondo alcuni studiosi, questa località corrisponderebbe ad una delle cittadelle fortificate (appunto Rudiae e Mesocoro), distrutte dalle invasioni barbariche, i cui abitanti in fuga diedero vita ai casali rupestri dai quali sorsero in seguito Grottaglie e Villa Castelli.

I resti storici più cospicui sono riconducibili al Medioevo, quando nelle profonde gravine prese maggior consistenza l’abitudine di vivere nelle grotte. Risalgono a questo periodo infatti non solo le abitazioni, ma anche le scale, i sentieri, le opere di canalizzazione e di deflusso delle acque. Un’importante testimonianza bizantina nel territorio di Grottaglie è la Gravina di Riggio che presenta degli affreschi basiliani di grande qualità seppur si trovino in condizioni precarie.

Quando i barbari, in particolare i Goti, e nei secoli successivi con l’invasione dei Saraceni, i villaggi siti nel territorio e anche la stessa Taranto vennero saccheggiati, le grotte ospitarono i fuggitivi (960 d.C.). Sorsero così vari centri abitati tra cui Casale San Salvatore e Monti Cryptalis nucleo primigenio dell’attuale centro storico di Grottaglie. Alcuni ebrei trovarono rifugio nella Lama del Fullonese, territorio di Monte Fellone dove, difatti, sorgeva la chiesa di San Pietro dei Giudei. I Normanni (XI secolo) donarono alla Mensa Arcivescovile Tarantina un Casale di nome Cryptalium, ma con ogni probabilità si tratta di un falso risalente al XVI secolo. Nel XV sec. Il centro fu dotato di mura di fortificazione, assieme al Castello e alla Chiesa Matrice.

Difficoltà e crisi politiche portarono (dal XV al XVII secolo) ad una “coabitazione” di due giurisdizioni feudali differenti: una vescovile ed una laica. Il XVII secolo conobbe anni di difficoltà sotto la mal tollerata dominazione spagnola. Lotte di giurisdizione tra Arcivescovi di Taranto e feudatari laici e ripetute sollevazioni popolari, caratterizzarono il secolo successivo fino all’abolizione della feudalità. In un clima di disorientamento politico generale si fa strada il nascente fenomeno del brigantaggio con un nome illustre: Ciro Annichiarico (in dialetto “Papa Ggiro”). Queste vicende accompagnarono la prima espansione urbana “fuori le mura”, fino al periodo unitario, a partire dal quale le vicende di Grottaglie si accomunano a quelle di molti centri simili nel Meridione d’Italia.

Cosa vedere a Grottaglie

Centro storico

Da distinguere dal Quartiere delle Ceramiche, il centro storico di Grottaglie è caratterizzato da un tessuto tortuoso, con case basse imbiancate a calce e minuscole corti interne. Numerose sono le chiese, così come i locali e ristorantini, immersi tra murales, fiori e mattonelle di ceramica decorate. Volendo si può gustare un panzerotto o un bel gelato artigianale.

Castello Episcopio e Museo delle Ceramiche

Il castello Episcopio venne edificato alla fine del XIV secolo per volere dell’arcivescovo di Taranto Giacomo d’Atri, che aveva realizzato anche le mura e la chiesa madre. Il nucleo originario, fu in seguito ampliato e rimaneggiato, con una facciata di epoca barocca. La torre centrale, a pianta rettangolare, si eleva su tre piani.

Il Castello Episcopio è situato in prossimità del Quartiere delle Ceramiche, cioè la parte più antica della città, il Castello fu per secoli il simbolo del potere dei vescovi tarantini feudali.

Nell’ala sud-est oggi ha sede un rilevante Museo della ceramica: al suo interno troveremo numerosi manufatti in ceramica di uso domestico ed ornamentale tipici della tradizione figulina Grottagliese. Il museo si articola nelle sezioni dedicate all’archeologia, alle ceramiche tradizionali, alla ceramica contemporanea, alle maioliche e infine ai presepi.

Nelle sale del Castello si svolgono ogni anno due mostre: la Mostra della ceramica (agosto-settembre) e la Mostra del presepe (dicembre-gennaio).

Palazzo Cicinelli

Risalente al XV secolo, sede della famiglia Caracciolo-Cicinelli (il cui capofamiglia annoverava fra i ranghi feudali quelli di principe di Cursi, di duca delle Grottaglie, e le baronie di Neviano e Pulsano), gli originali signori feudatari della città. Anche a seguito dell’estinzione del ramo principale della famiglia Caracciolo, dell’antico edificio del palazzo si conserva oggi solamente il corpo.

Palazzo Pignatelli

Palazzo Pignatelli è un edificio risalente al 1600, di stile barocco, situato nel centro storico. L’impianto originario della casa- palazzo era cinquecentesco, tra il ‘600 e ‘900 ha subito varie trasformazioni formali e funzionali. Conserva affreschi del pittore locale Ciro Fanigliulo, maioliche, arredi rococò e liberty e uno scenografico giardino.

Piazza Regina Margherita

In Piazza Regina Margherita a Grottaglie, si affaccia la splendida Chiesa Madre in stile tardo romanico. Qui trovate due dei murales più gettonati, quello di Lamù e quello di Pinocchio. Da qui potete imboccare i vicoli per perdervi nel magnifico centro storico di Grottaglie. Un tempo vi era anche l’antico orologio del paese.

Chiesa di San Francesco de Geronimo

Edificata nel 1832 e proclamata Santuario nel 1941, la chiesa dedicata al santo di origini grottagliesi Francesco de Geronimo, di cui ne conserva le spoglie, si caratterizza per lo stile severo della facciata scandita da lesene scanalate terminanti con capitelli ionici.

Chiesa della Madonna del Carmine

La Chiesa Madre di Grottaglie fu costruita nel 1379 dall’arcivescovo Giacomo D’Atri, è opera dell’architetto Domenico Di Martina. Creata in tardo stile romanico, dovrebbe essere un ampliamento di un edificio già esistente. Sulla facciata si trovano un oculo sul cui perimetro è inciso un intreccio di motivi vegetali, con dei bassorilievi raffiguranti Cristo in trono, l’Arcangelo Gabriele e la Vergine. Sotto il portico, caratterizzato da un complesso intaglio a foglie d’acanto e retto da due colonnine ottagonali che poggiano su un elefante e un ippopotamo sorretti da mensole, si apre l’ingresso anch’esso arricchito da un intreccio di motivi animali e vegetali. La cupola dedicata a San Ciro Risulta esternamente rivestita con mattonelle maiolicate policrome.

Piazza Principe di Piemonte

Piazza Principe di Piemonte si trova nel cuore di Grottaglie lungo il centrale Viale Giacomo Matteotti e presenta al centro una fontana monumentale. Area verde e circondata da numerosi locali, rappresenta uno dei luoghi di ritrovo d’eccellenza per gli abitanti di Grottaglie che si chiamano grottagliesi.

Quartiere delle ceramiche

Simbolo di Grottaglie è il Quartiere delle ceramiche, l’antica zona della città dove è nata la produzione di ceramica, e che ancora oggi è il fulcro di questa attività. Sono tantissime le botteghe dei maestri artigiani che si alternano tra le salite e discese del quartiere, ormai diventate anche delle esposizioni coloratissime dove turisti e curiosi si fermano per scattare una foto.

Il quartiere si è formato lungo la gravina di San Giorgio, dove esperti ceramisti, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei utilizzati in passato come frantoi, sono riusciti a creare un’attività fiorente ancora oggi riconosciuta in tutta il mondo.

La tradizione di dare forma all’argilla nata nel Medioevo è ancora oggi viva e si tramanda di generazione in generazione. In ciascun laboratorio artigianale è possibile osservare le diverse fasi di lavorazione dell’oggetto ceramico e, contemporaneamente, acquistare il prodotto finito.

Suggestiva è la vista dell’alto del Quartiere, con vasi e contenitori accatastati sulle terrazze delle botteghe, in una gamma di colori e contrasti sorprendente, con i simboli tipici dello stile grottagliese come il galletto, i caratteristici cavalieri e le colorate e variopinte “pupe”.

Per la sua antica tradizione ceramica, Grottaglie rientra tra le 41 aree di affermata tradizione ceramica riconosciute dal consiglio nazionale ceramico. Principali prodotti nella ceramica grottagliese sono:

  • Bianchi di Grottaglie” è la più caratteristica rustica e popolare, caratterizzata da una tavolozza cromatica costituita dal verde marcio, giallo ocra, blu e manganese.
  • Capasoni“, sono contenitori di grandi dimensioni destinati a contenere vino.
  • Pumi“, classico simbolo grottagliese.

Allegre, colorate, inconfondibilmente mediterranee, tanto che vien voglia di comprarle tutte per portarsi a casa uno scampolo di solarità pugliese. Oltre ai simboli già elencati troviamo fiori, fichi d’india, animali di ogni forma e misura. Un museo a cielo aperto, un luogo perfetto per scattare foto che rappresentano la Puglia nel suo splendore.

Ogni figura lavorata ha una sua storia, una tradizione o una leggenda da raccontare e tutta da scoprire.

Dietro le pupe con i baffi si cela una storia del 600, che racconta del contadino che si travestì perfettamente da donna, per presentarsi al cospetto del signorotto, intento a esercitare con la sposa del contadino, il tanto odiato ius primae noctis. L’intenzione del bracciante era di rivelarsi al nobile al momento giusto, per infiggergli una coltellata.

L’agguato non si concretizzò, perché il signorotto si accorse nottetempo dei baffi dimenticati dal ragazzotto nel travestimento. La tenzone finì bonariamente, a vino, il migliore prodotto dal contadino, da elargire ogni anno al nobile, quale pegno, in cambio della sua vita e dell’onore preservato della sua sposa. Di qui, queste grandi opera in terracotta dipinta a mano che riproducono la Pupa, vale a dire il contadino travestito da donna, baffuta.

Murales di Grottaglie

Le ceramiche non solo le sole a colorare le strade di Grottaglie: infatti la street art fa da padrona, e si trova in ogni angolo del comune pugliese. I murales di Grottaglie ormai sono noti in tutta Italia, anche per i loro soggetti.

Per le strade di Grottaglie, infatti, è possibile trovare dei murales dipinti dall’artista Paolo Carriere raffiguranti personaggi di manga, anime e cartoni animati ma anche personaggi famosi e di fantasia.

Ci sono anche opere murarie di writers famosi a livello mondiale (per citarne alcuni: Blu, Aryz, Ericailcane) perché la città di Grottaglie ha ospitato gli stessi artisti durante il Fame Festival, voluto e progettato da Angelo Milano, un altro noto artista grottagliese. Cercare questi murales vi poterà a visitare l’intero comune, poiché sono disseminati ovunque, anche nei punti meno esplorati dai turisti.

Si tratta principalmente di personaggi dei cartoni animati anni ’80 e ’90, ma anche opere di fantasie, astratte o della cultura pop in generale. Negli anni alcuni sono stati coperti o sostituiti da altri, ma nelle nostre foto vedete i più facili da trovare e ancora ben visibili: Alice nel Paese delle Meraviglie, Lamù, l’Uomo Tigre, Yattama, Pinocchio, Gigi la trottola, Mazinga, Eros, Creamy e Kiki consegne a domicilio.

Un modo accativante per attirare turisti di tutte le età: in un’era in cui le foto postate sui social sono la migliore pubblicità turistica, e con la Puglia tra le mete più gettonate, questi murales sono diventate un’attrattiva indispensabile per Grottaglie, tanto quanto le sue famose ceramiche. Se altri comuni dell’interno ideassero iniziative di questo genere, i loro centri storici vivrebbero di nuova linfa. Lasciate l’auto, incamminatevi a piedi, e fotografateli tutti.

Grottaglie mare: spiagge vicino a Grottaglie

Grottaglie si trova nella parte interna della provincia di Taranto, quindi non si affaccia sul mare. Ma sono tante le località marittime facilmente raggiungibili, con spiagge non distanti da Grottaglie.

Se sulla costa a ovest di Taranto si distendono spiagge molto ampie, sulla costa orientale il paesaggi litoraneo è composto da alte dune, macchia mediterranea e bassi scogli che si spartiscono un mare cristallino. Tra le località più rinomate San Pietro in Bevagna, Pulsano, Lizzano, Castellaneta Marina e Ginosa.

Grottaglie: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Grottaglie

Grottaglie meteo

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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