Tra montagne bianche di sale, speci di volatili da ammirare, storia e tradizioni di scoprire, il nostro viaggio nella BAT continua a Margherita di Savoia. Fino al 2004 ha fatto parte della provincia di Foggia. È situata presso la foce dell’Ofanto. È nota per la sua salina, la più grande d’Europa e la seconda nel mondo, riconosciuta come riserva naturale statale

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Cenni storici

La presenza di saline naturali rese nota la località sin dai tempi più antichi. Già le popolazioni indigene, che vivevano nei pressi del lago Salpi, raccoglievano il sale da conche per barattarlo con altri prodotti utili alla loro sussistenza. Un salto di qualità fu compiuto con l’arrivo degli Illiri: da questi ultimi, infatti, le popolazioni autoctone appresero anche la coltivazione del sale. La Tavola Peutingeriana del III secolo d.C. attesta l’esistenza di una città nota come Salinis che presumibilmente era legata alla città di Salapia, una frazione di Canusium, l’attuale Canosa di Puglia.

Intorno al 150 d.C. l’imperatore Traiano fece edificare un ponte sull’Ofanto che univa Salinis a Bardulos, crollato parzialmente intorno al 1850.

Con il diffondersi del cristianesimo, la località assunse la denominazione di Sancta Maria de Salinis. Il casale di Sancta Maria de Salinis disponeva di una chiesa, cui era anche annessa una masseria e sotto Federico II fu dotato di una torre di avvistamento.

Con l’estinzione della diocesi di Canne la chiesa di Santa Maria de Salinis fu aggregata a quella di Trani. Il dominio dei templari sulla salina terminò con l’emanazione delle Costituzione Melfitane da parte di Federico II, il quale istituì il monopolio del sale. Sotto la casata degli Svevi la località conobbe un periodo di grande fioritura.

Sul finire del XVI e l’inizio del XVII secolo si intensificò un movimento di ritorno da parte dei salinari alle Saline: intorno alla Torre delle Saline, alla cappella e a pochi altri edifici in muratura venne a costituirsi un piccolo villaggio popolato dai caratteristici pagliai, umili abitazioni in paglia.

Nel 1813 le Saline di Barletta videro riconosciuta un’amministrazione municipale separata rispetto al Casale della Trinità (l’odierna Trinitapoli). Il decreto stabiliva che da quel momento il direttore delle Saline sarebbe stato sempre il Sindaco nato di quel comune.

Solo negli anni ’20 il comune vide riconosciuto il territorio attuale. Nel corso del XX secolo accanto alla progressiva industrializzazione delle saline, si è assistito allo sfruttamento delle sorgenti termali a fini terapeutici e turistici. Le prime terme in muratura videro la luce nel dopoguerra, mentre l’attuale edificio termale fu inaugurato nel 1988.

Cosa vedere a Margherita di Savoia

Museo storico della Salina di Margherita di Savoia

Il Museo storico della Salina è situato in corso Vittorio Emanuele, 99 in un vecchio magazzino del sale adiacente al Torrione. La sua collezione al coperto ospita circa 1.000 reperti di archeologia industriale (densimetri, anemografi, pluviografi, evaporigrafi, strumenti elettrici, pesi e stadere per la pesatura del sale) che rappresentano l’evoluzione tecnica e tecnologica della salina più estesa d’Europa.

Continua all’aperto, lungo i bacini salanti ancora attivi della salina, con l’esposizione di altri reperti di grandi proporzioni.

Il Torrione, Pinacoteca comunale “F. Galante Civera”

Il Torrione è oggi sede della pinacoteca comunale “Francesco Galante Civera”. Fu costruita dopo la ristrutturazione del castello di Barletta da parte dell’Arch. Militare Evangelista Menga da Copertino (1540 circa). Conserva oltre 150 opere tra pitture, sculture e disegni di artisti di questo secolo. Vi si trovano inoltre riproduzioni di Raffaello, Masaccio e Guido Reni. Interessante “Il Pastorello”, dipinto di Francesco Galante, pittore di scuola napoletana di fine ’800.

Chiesa Madre del Santissimo Salvatore

La Chiesa Madre o Duomo del Santissimo Salvatore fu costruita su quella precedente del 1794 ed è dedicata al SS. Salvatore, patrono della città, raffigurato su una tela di fine cinquecento situata all’interno dell’edificio religioso. Arricchiscono la chiesa altre tele e statue di fine Ottocento. Un elemento prezioso è la campana maggiore del 1595 della pontificia fonderia di Agnone, in dotazione alla prima cappella Salinarum.

Terme di Margherita di Savoia

Le Terme di Margherita di Savoia sono il primo stabilimento termale certificato in Puglia. Lo stabilimento termale utilizza i fanghi e le acque madri contenute nei bacini per l’estrazione del sale.

Porto di Margherita di Savoia

Il porto di Margherita di Savoia, è definito per eccellenza più un porticciolo. In quanto non possiede nella sua funzione principale, le doti e le intenzioni di un normale porto turistico, balneare o tantomeno industriale. La struttura si propone prevalentemente come peschereccio. L’aspetto è caratteristico e grazioso, regalando al territorio della costa un profilo da navigatori e gente di mare.

La Salina di Margherita di Savoia

La salina di Margherita di Savoia rappresenta la più importante ed estesa salina di origine marina d’Italia. Si estende su una fascia lunga circa 20 km spingendosi all’interno per una profondità massima di circa 5 km occupando un’area complessiva di circa 4.500 ettari e interessando in tal modo, oltre al comune Margherita di Savoia, quelli di Trinitapoli, Zapponneta e Cerignola.

Nella salina, le cui origini e risalgono al 200 a.C., coesistono tra i 20.000 ed i 50.000 esemplari di specie, tra pesci ed uccelli.

Visitare le Saline Margherita di Savoia: come fare

La visita alla Zona umida e alla Salina di Margherita di Savoia si effettua, tutti i giorni dall’alba al tramonto, su prenotazione. Bisognerà essere muniti di mezzo proprio e prevede un percorso che varia da 10 a 20 chilometri e da 2 a 5 ore. A causa dell’emergenza covid alcune di queste indicazioni possono variare, e al momento è possibile effettuare la visita anche attraverso il trenino partendo dal Centro Visite Atisale.

All’interno della riserva si trova anche l’Osservatorio naturalistico “Salpi” in gestione alla Lipu.

Una curiosità? Potrete ammirare la salina e le sue acque tinte di rosa anche costeggiando la pista ciclabile che da Margherita conduce a Trinitapoli.

Fenicotteri rosa

I fenicotteri rosa sono ormai il simbolo di Margherita di Savoia, e li trovate davvero ovunque. Ma perchè?

Nelle Saline di Margherita di Savoia, a partire dal 1992, diventa più frequente lo svernamento di alcuni individui di questa specie, e nel 1995 si registra il primo timido tentativo di nidificazione nella riserva pugliese (11 nidi). Nel 1996 si insedia una colonia di 250 esemplari che si è accresciuta nel 1997, con la nascita di 180 piccoli.

Il Fenicottero rosa frequenta principalmente lagune e stagni salati o salmastri costieri, ampie aree deltizie e distese fangose, ma frequenta talvolta ambienti artificiali, saline e ambienti umidi antropizzati.

Parco Naturale della Zona Umida

La Zona Umida delle Saline, tra Trinitapoli e Margherita di Savoia, è l’area protetta più importante dell’Italia meridionale e d’Europa, fondamentale per la sosta la nidificazione e lo svernamento degli uccelli acquatici, in particolare dei caratteristici fenicotteri rosa.
Montagne di sale (la salina), canali che sfociano nelle paludi e un parco naturale che fino a poco tempo fa era una discarica, oggi sono luoghi che accolgono turisti e appassionati di birdwatching (organizzati dal Centro di Educazione Ambientale “Casa di Ramsar”).
A impreziosire il parco c’è un piccolo lago che fa da richiamo a moltissime specie di uccelli, osservabili da una torretta in legno che domina tutta l’area costituendo un punto di osservatorio impagabile. Gli uccelli sostano nei pressi della salina.

Torre Pietra

Proseguendo da Margherita di Savoia verso nord, lungo la statale delle saline, dopo circa 11 km, si raggiunge Torre Pietra.

Traeva il suo nome dal fatto che di fronte a sé, verso il mare, c’era il promontorio di San Nicolao de Petra, ovvero un sito costiero che via via nei secoli, per la lenta erosione marina, è divenuto isola per poi inabbissarsi definitivamente .

Torre Pietra, come le altre torri, aveva funzione di avvistamento e segnalazione dei pericoli provenienti dal mare, di fortificazione, ma anche doganali e di controllo delle acque del lago Salpi.

Il mare di Margherita di Savoia (spiagge Margherita di Savoia)

Dolcemente adagiata su uno scorcio del mare Adriatico, Margherita di Savoia sfoggia un lungo litorale di sabbia ferrosa. La spiaggia, una delle più ampie della costa del Tavoliere delle Puglie, è composta da una sabbia fine e brunita, di una grana molto particolare. Oltre alla spiaggia libera trovate numerosi lidi attrezzati a prezzi davvero convenienti.

Come è il mare a Margherita di Savoia?

La spiaggia di Margherita di Savoia si presenta ampia e lunga, composta da sabbia fina di un colore dorato tendente al rosso e dato quasi interamente in gestione agli stabilimenti balneari dove potrete noleggiare attrezzature per la spiaggia, come sdraio, ombrelloni e lettini, e per la pratica di sport acquatici.

Quanto costa un ombrellone a Margherita di Savoia? Per un ombrellone e due lettini il costo oscilla fra 15 e 20 euro giornalieri, tra i prezzi più bassi in Puglia.

Dove alloggiare a Margherita di Savoia?

Non temete, a Margherita di Savoia trovate sistemazioni per tutte le esigenze: appartamenti, bnb, residence e hotel, tutti a pochi passi dal mare. Consultando QUESTA pagina troverete la sistemazione che fa al caso vostro.

Festival degli Aquiloni Margherita di Savoia

Sotto il cielo di Margherita di Savoia torna l’appuntamento più colorato dell’anno: il Festival Internazionale dell’Aquilone che nel 2024 festeggia la decima edizione. Una settimana ricca di colori e divertimento, per far sorridere grandi e piccini su una delle spiagge più belle della Puglia. Gli aquilonisti provenienti da ogni angolo del mondo prenderanno il volo, regalando uno spettacolo incantevole che accompagnerà le giornate, dalle prime luci dell’alba fino al tramonto.

Margherita di Savoia: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Margherita di Savoia

Margherita di Savoia meteo

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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