Barbie in Town continua il suo viaggio in Umbria, arrivando questa volta a Perugia, dopo la prima tappa ad Assisi. Dopo aver raccontato la Puglia, ci dedichiamo per la prima volta a intera nuova regione. Faremo infatti tappa anche a GubbioSpoleto e Cascia per cominciare.

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Cenni storici

I primi insediamenti conosciuti risalgono ai secoli XI e X a.C. Il rapido sviluppo di Perugia è favorito dalla posizione dominante rispetto all’arteria del fiume Tevere e dalla posizione di confine con le popolazioni umbre.

Il nucleo di Perugia si forma attorno alla seconda metà del VI secolo a.C., dalla disposizione delle necropoli etrusche abbiamo una testimonianza indiretta dell’espansione del primo tessuto urbano. Perugia diventa in breve una delle più importanti città etrusche.

Nel 295 a.C. passa sotto i romani che le ridanno nuova vita con una vera e propria operazione di restyling edilizio e di espansione oltre le mura etusche.
Nel 493 d.C. viene conquistata dagli ostrogoti di Teodorico, per poi passare ai bizantini nel 537 d.C.

A partire dalla seconda metà dell’VIII secolo, Perugia entra sotto l’influenza del Papato, vincolato all’Impero Carolingio, guidata da un Governo vescovile. Nel 1139 d.C. nasce il Comune e il potere è diviso tra Consoli, un’Assemblea generale ed un Consiglio minore, accrescendo la sua sfera d’influenza nell’area circostante. La città è amministrata da un governo mercantile esercitato dai Priori che hanno sede nel Palazzo dei Priori.

Nel 1308 nasce l‘Università e nel 1342 viene redatto lo Statuto in volgare. Nel 1370 torna sotto pieno controllo papale. Questo periodo sarà caratterizzato da lotte continue per sottrarsi al dominio pontificio e dal susseguirsi di varie signorie. Braccio Fortebraccio da Montone realizza importanti opere pubbliche come il Sopramuro. Sotto i Baglioni la città diventa un importante centro artistico e culturale con un brulicare di importanti personalità come il Pinturicchio, il Perugino, Raffaello e Pietro Aretino.

Nel 1540, dopo aver perso la guerra contro Paolo III Farnese, la città perde le libertà civiche e la sua autonomia passando di nuovo sotto la Chiesa che obbliga la cittadinanza a costruire la Rocca Paolina, che diventerà la sede della guarnigione papale.

Dall’unità d’Italia a oggi

Il 20 giugno 1859 la città è insanguinata dalle stragi di Perugia, perpetrate dai reggimenti svizzeri inviati da Pio IX, contro i patrioti che si erano ribellati allo Stato Pontificio. L’Umbria viene annessa al Regno di Sardegna con un plebiscito del 4 novembre 1860.

Dopo l’Unità d’Italia, Perugia diventa capoluogo di una vastissima provincia che si estende fino alla Sabina. Questi territori negli anni Venti del ‘900 passano al Lazio e viene costituita la provincia di Terni, determinando l’attuale assetto geografico e amministrativo attuale. Nel 1922 da Perugia parte la Marcia su Roma. Durante la seconda guerra mondiale, i perugini hanno operato una forte resistenza al fascismo e al nazismo.

Cosa vedere a Perugia

Arco Etrusco

L’Arco Etrusco o di Augusto è una delle sette porte delle mura etrusche di Perugia. Fu costruito nella seconda metà del III secolo a.C. e fu fatto ristrutturare da Augusto nel 40 a.C. dopo la sua vittoria nella guerra di Perugia. Rappresenta la più integra e monumentale delle porte etrusche cittadine e si apre sul cardo maximus della città, corrispondente all’attuale via Ulisse Rocchi.

L’arco è costituito da una facciata attraversata da un solo fornice (cioè da una sola arcata) e da due torrioni trapezoidali. Su uno dei due torrioni è stata costruita, in epoca rinascimentale, una loggia; la fontana ai piedi dello stesso torrione è stata finita di costruire nel 1621. Sopra l’arco (a due filari concentrici) vi è un fregio ornato da metope con scudi rotondi e triglifi; sopra questo vi è un altro archetto tra due pilastri.
Nel filare interno possiamo leggere la scritta Augusta Perusia, cioè il nome della città dopo la ricostruzione del 40; nel filare esterno vi è incisa la scritta Colonia Vibia, per testimoniare lo “ius coloniae” ricevuto da Treboniano Gallo.

Fontana Maggiore

La Fontana Maggiore capolavoro della scultura medievale, situata al centro di piazza IV Novembre (già piazza Grande), è il monumento simbolo della città di Perugia.

La fontana monumentale fu progettata da frà Bevignate da Cingoli e realizzata tra il 1275 ed il 1277 per celebrare l’arrivo dell’acqua nell’acropoli della città, grazie al nuovo acquedotto. Bevignate, poté contare sulla collaborazione di altri valenti personaggi, quali Boninsegna Veneziano, ingegnere idraulico, che realizzò un’impresa di straordinaria arditezza, riuscendo a convogliare le acque provenienti dal monte Pacciano senza pompe. Altro collaboratore fu il fonditore Rosso Padellaio, che realizzò la parte superiore bronzea. A partire dal 1278 furono collocate le numerose formelle marmoree, scolpite dagli scultori più importanti dell’epoca.

È costituita da due vasche marmoree poligonali concentriche sormontate da una tazza bronzea ornata da un gruppo bronzeo di figure femminili (forse ninfe) dal quale sgorga l’acqua.

La vasca inferiore è costituita di 25 specchi ciascuno suddiviso in 2 formelle che descrivono i 12 mesi dell’anno, ognuno dei quali è accompagnato dal simbolo zodiacale. Ad ogni mese sono associati momenti della vita quotidiana e il lavoro agricolo che lo contraddistingue.

Palazzo dei Priori

Il Palazzo dei Priori, o comunale, è uno dei migliori esempi d’Italia di palazzo pubblico dell’età comunale. Sorge nella centrale Piazza IV Novembre a Perugia. Si estende lungo Corso Vannucci fino a via Boncambi. È ancora oggi sede di parte del Municipio e, al terzo piano, della Galleria nazionale dell’Umbria. Deve il suo nome ai Priori, la massima autorità politica al governo della città in epoca medievale.

Acquedotto di Perugia

L’acquedotto medievale della Fontana Maggiore è un acquedotto di epoca medievale situato nella città di Perugia. Lungo più di 4 chilometri, fu costruito per portare l’acqua alla Fontana Maggiore, anche se è stata un’opera di straordinaria arditezza per l’epoca, storicamente non è stato molto valorizzato rispetto alla fontana, considerato come il suo parente povero, ma fu un’opera di grandissima importanza storica.

Nonostante Perugia fosse ricca di acqua, come testimoniano centinaia di pozzi, posti sotto ad ogni palazzo antico, e le terme romane con il Mosaico di Orfeo, nella seconda metà del 1200 il Comune di Perugia fu indotto a cercare altri approvvigionamenti idrici fuori della città. Sia per il forte incremento demografico avuto nel 1200, sia per
la grave siccità intercorsa dal 1200 al 1250. La grande opera, oltre che per la necessità di approvvigionamento, fu una “operazione di immagine”eseguita per ostentazione di potere della emergente classe mercantile.

L’acqua, che fino ad allora era collocata nei cortili privati dei palazzi, divenne bene comune. L’acquedotto fu dismesso nel 1835, a causa di continui problemi funzionali e manutentivi.

Durante la prima metà del XIX secolo, una volta cessata la sua funzione, l’ultimo tratto che arriva in città prima del passaggio sotterraneo sotto la cattedrale, fu trasformato in un caratteristico percorso pensile per collegare più agevolmente il borgo di Porta S. Angelo al centro storico. Questo tratto è costituito da un ponte sorretto da una decina di campate con arconi a tutto sesto.

Ipogeo dei Volumni

Appena fuori il centro storico di Perugia, in zona Ponte San Giovanni, c’è uno straordinario luogo di epoca etrusca: è l’ipogeo dei Volumni, il più antico e conservato monumento funerario di epoca etrusca.

La tomba del III sec. a.C., scoperta nel 1840, fa parte della vasta necropoli, detta del “Palazzone” una necropoli con più di 200 tombe di cui solo una parte visitabili. L’ipogeo prende il nome nome dai Volumni, ricca e nobile famiglia etrusca, di cui accoglie i resti. La bellezza della costruzione sta nella sua caratteristica forma a a casa di epoca etrusco-romana e si compone di un atrio e sette stanze.

Cattedrale di San Lorenzo

La cattedrale di San Lorenzo è il principale edificio religioso di Perugia. La chiesa odierna risale ad un progetto del 1300 di Fra Bevignate. L’edificio presenta una complessa stratificazione di fasi costruttive.

La decorazione esterna, una trama geometrica di quadrilobi in marmo rosa e bianco non fu mai completata, ed occupa oggi solo la parte inferiore della fiancata. La decorazione degli interni venne completata nel XVIII secolo con l’aggiunta di pitture, stucchi, dorature e marmi.

La Cattedrale conservava diverse opere del rinascimento umbro, tra cui lo Sposalizio della Vergine del Perugino nella Cappella del Santo Anello, dove era conservato insieme alla reliquia dell’anello nuziale della Vergine.

La cattedrale di Perugia ha la fiancata laterale rivolta verso la piazza principale della città. Tale lato è caratterizzato dalla Loggia di Braccio, una struttura proto rinascimentale attribuita a Fioravante Fioravanti da Bologna. La loggia in precedenza era stata parte del Palazzo del Podestà, poi dato alle fiamme nel 1534. Precede la chiesa una scalinata ove si erge la statua bronzea di papa Giulio III, opera di Vincenzo Danti del 1555. La facciata principale è rivolta verso piazza Danti ed è impreziosita da un portale in stile barocco progettato da Pietro Carattoli nel 1729.

L’interno con pianta a croce latina e divisa in tre navate da pilastri ottagonali, è del tipo a sala, con le volte delle navate di pari altezza. Le strutture gotiche nel settecento sono state rivestite da stucchi marmorizzati e fini dorature.Il pavimento è di marmi policromi.

Basilica di San Pietro

La basilica di San Pietro si trova in Borgo XX Giugno a Perugia, in Umbria. L’abbazia venne edificata intorno al 996 sopra la precedente cattedrale, prima sede vescovile di Perugia. I primi documenti che citano la chiesa sono del 1002. Il primo abate fondatore fu Pietro Vincioli, un nobile perugino, successivamente canonizzato. Nel 1591 iniziò un trentennio di lavori diretti da Valentino Martell che portarono il complesso a come lo vediamo oggi.

Poco prima di arrivare al monastero si transita da una Porta di San Pietro, che introduce nel borgo XX Giugno. Dopo il caseggiato si arriva alla monumentale facciata a tre arcate che rispecchia nelle forme la porta di Duccio.

La facciata conserva affreschi del Trecento. L’interno presenta colonne con capitelli ionici, soffitto a lacunari dorato e numerosi dipinti e sculture realizzate tra il XV e il XIX secolo, fra le quali opere del Perugino e del Vasari, oltre che le tele con Scene dalla Vita di Gesù, dell’Antico e Nuovo Testamento e il Trionfo dell’Ordine benedettino, dipinte da Antonio Vassilacchis, l’Aliense. Nel coro e nelle navate laterali sono affreschi tardomanieristici, mentre il coro ligneo è di scuola lombarda. Al di sotto dell’abside si trova la cripta altomedievale.

Il campanile sorge sulla base del preesistente mausoleo romano e il suo assetto attuale, si deve alla ricostruzione del XV sec. su disegno di Bernardo Rossellino.

Il complesso, di proprietà della Fondazione per l’Istruzione Agraria, è composto da 3 chiostri che conducono all’orto botanico e all’orto medievale e alla Galleria Tesori d’Arte.

Università per Stranieri di Perugia

L’Università per Stranieri di Perugia è un’università statale italiana fondata nel 1925 nella città umbra. La storia dell’Università per Stranieri di Perugia iniziò nel 1921, quando l’avvocato perugino Astorre Lupattelli istituì dei corsi di “Alta cultura” per studenti stranieri con lo scopo di diffondere all’estero la conoscenza dell’Italia, di illustrarne la storia, le istituzioni, le bellezze artistiche.
Nel 1925, il Regio Decreto n. 1965 del 29 ottobre sancì ufficialmente la nascita della “Regia università italiana per stranieri“.

Struttura la propria attività formativa in un unico dipartimento: scienze umane e sociali. Benché l’università sia specializzata nell’insegnamento e nella diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero, essa propone una formazione universitaria anche agli studenti italiani. L’ateneo perugino si occupa inoltre della formazione e dell’aggiornamento dei docenti che insegnano l’italiano come lingua straniera.

Rocca Paolina

La Rocca Paolina è una fortezza della città di Perugia. Fu costruita tra il 1540 e il 1543 per volere del papa Paolo III e ha rappresentato, fino al 1860, il simbolo del potere pontificio sull’antica città. La costruzione, progettata da Alessandro Tomassoni da Terni e Antonio da Sangallo il Giovane, venne realizzata su quelle che erano le case dei Baglioni, in seguito alla loro rivolta contro il papa, ed occupava ampia parte del versante sud di Perugia.

In parte distrutta nel 1848, ricostruita nel 1860 per volere di papa Pio IX, la Rocca fu abbattuta definitivamente nei decenni successivi all’annessione al Regno d’Italia, offrendo lo spazio per la costruzione di molti edifici e sistemazioni ottocentesche. Con tali vasti sconvolgimenti urbanistici, dell’antica Rocca rimasero solo i sotterranei del Palazzo Papale.

Dal 1983 infine, la fortezza è attraversata dal percorso pedonale meccanizzato (scale mobili) che dalla stazione bus, lungo la circonvallazione extramurale, raggiunge l’acropoli etrusca. Oggi i suoi grandi e singolari spazi sono utilizzati, durante l’anno, per diverse manifestazioni culturali. All’interno della rocca si possono ammirare anche i resti in pietra dell’antico “Giuoco del Pallone”.

La leggenda del Grifo

Ci sono davvero moltissime leggende che corrono intorno alla mitica città di Perugia, una di queste riguarda uno dei suoi simboli: il grifo.

Il grifone è una figura mitologica metà aquila metà leone ed è il simbolo, nonché stemma sia della città di Perugia che quella di Narni. Ma non è un caso che entrambe le città abbiano adottato lo stesso simbolo.

Secondo la leggenda questo terribile animale in passato scorrazzava per queste zone facendo razzia di bestiame e non solo, così i comuni decisero di deporre momentaneamente le loro controversie per combattere il mostro. Unendo le forze l’animale venne sconfitto e le due cittadine decisero di adottare il Grifo come simbolo eterno della propria storia.

Cioccolato, Perugina e l’Eurochocolate

Perugia è una cittadina ricca di arte, storia e cultura, ma anche di eccellenze enogastronomiche. Tra queste spicca sicuramente il cioccolato.

La città di Perugia si è identificata col cioccolato sin dall’inizio del XX secolo, grazie alla straordinaria vicenda imprenditoriale dell’azienda dolciaria che volle legare così fortemente il proprio prodotto al territorio, la Perugina e che diede vita ad alcuni prodotti “mito”, conosciuti ormai da diverse generazioni di italiani, quali il Bacio e il Cioccolato Luisa.

A mantenere viva la storia e la tradizione della produzione cioccolatiera a Perugia concorrono diverse realtà che offrono agli amanti del cioccolato una full immersion nel sapore e nel sapere goloso: il Museo del Cioccolato e la Scuola del Cioccolato, entrambi allestiti all’interno dell’attuale stabilimento della Perugina; Eurochocolate, il più grande evento del cioccolato d’Europa che si svolge a Perugia nella seconda metà di Ottobre e coinvolge ogni anno un numero crescente di visitatori, trasformando l’intero centro in una grande cioccolateria all’aperto.

Ma la tradizione del cioccolato oggi è perpetuata in Umbria anche da un tessuto di piccole imprese e laboratori artigianali che assicurano un prodotto genuino di elevata qualità.

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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2 Comments

  1. Siete veramente geniali! Complimenti!

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