Cosa visitare in Puglia Puglia

Cosa vedere a Otranto (Lecce)

Durante il nostro tour del Salento, dopo aver visitato la Cava di Bauxite, abbiamo deciso di trascorrere la mattinata a Otranto, per un bagno, un giro nel centro storico e un gelato sul mare. Un luogo incantevole, ricco di storia e affascinate per il suo borgo antico che si affaccia sulla punta più a est dello stivale.

Scopriamo insieme cosa vedere a Otranto.

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Cenni storici

Scavi archeologici effettuati nella zona hanno portato alla luce delle ceramiche ad impasto associate a vasi micenei risalenti ad un periodo che va dalla fine del XIII secolo al XI secolo a.C. Si ha la certezza, pertanto, che quest’area fosse abitata già in quell’epoca.

Intorno al 1200-1000 a.C., si iniziano ad avere notizie dei Messapi. Il termine antico “Messapia”, “terra di mezzo”, sta ad indicare l’area occupata da questa popolazione, situata nella penisola salentina.

In epoca romana Otranto era conosciuta come Hydruntum, dal nome del torrente Hydrus nella cui vallata sorge la città. Altre fonti danno come nome latino Odruntum, dal termine messapico “Odra”, appunto acqua. Nel periodo romano Otranto era una delle città marinare più importanti della Puglia. All’epoca esisteva già una complessa rete viaria che metteva in comunicazione la cittadina con il resto del Salento e con la Puglia. Sul finire del VI secolo, Otranto si trovava già sotto il dominio di Bisanzio. Nell’epoca della seconda dominazione bizantina, Otranto raggiunse il massimo splendore.

Nel 1064 la città fu costretta a rassegnarsi al nuovo dominio normanno. I nuovi padroni cercarono di apportare delle modifiche in positivo, ridefinendo le strutture di difesa, come il castello e le mura.

L’attacco saraceno fu un duro colpo per Otranto e per i suoi abitanti. Nel 1480, 18.000 ottomani, con una flotta di 150 navi, si mossero verso Otranto con l’intenzione di saccheggiarla e conquistarla. I Turchi s’impossessarono del borgo, commettendo ogni sorta di crudeltà. I saraceni rimasero nella città per un anno, fino a quando gli aragonesi non entrarono nella cittadina e la liberarono.

Nel periodo napoleonico la cittadina divenne Ducato del Regno di Napoli e si verificò una netta ripresa. Le fortificazioni otrantine furono soggette ad una totale trasformazione.

Cosa vedere a Otranto

Centro Storico

Il borgo antico di Otranto è Sito Messaggero di Pace Unesco. Corso Garibaldi rappresenta l’arteria commerciale del paese. Vanta la presenza di innumerevoli negozietti, aperti fino a tarda serata, nei quali si può trovare di tutto, dai souverni souvenir all’oggettistica locale e non, cartoline, abbigliamento.

Più avanti, Piazza del Popolo dove si può notare la “Torre dell’orologio“, edificata nel 1799 e impreziosita dallo stemma cittadino. Successivamente, tra localini e bar, si giunge a “Porta a Mare“, attraverso la quale, percorrendo una lunga scalinata in legno, si arriva al porto. Il centro storico di Otranto si snoda attraverso una fitta rete di stradine nelle quali si possono ammirare costruzioni antiche risalenti a varie epoche. Sul mare si erge il Bastione dei Pelasgi da dove si può scorgere uno splendido panorama del porto. Nel cuore del borgo antico, trova la sua dimora la basilica di S. Pietro e, nella zona più alta, vi sono la Cattedrale, Torre Matta, il Castello Aragonese.
Vicino ai portoni di alcune case, site tra le suggestive viuzze, si possono scorgere delle grosse palle di granito, catapultate dalle bombarde saracene nel 1480. [fonte]

Castello Aragonese

Il Castello, nella sua configurazione iniziale, di fine ‘400, si presentava a forma di quadrilatero (trapezio rettangolo). Ai vertici c’erano quattro Rondelle (torri circolari), con quella rivolta verso il mare in posizione più sporgente.

La configurazione che oggi osserviamo è frutto di costanti modificazioni, che interessarono la fortezza per tutto il ‘500, imposte dalla continua evoluzione e perfezionamento delle armi da fuoco.
E’ delimitato su tutti i lati da un profondo fossato che viene superato all’ingresso con un ponte, oggi con arco in pietra e calpestio in legno.

Un corridoio stretto immette direttamente nell’atrio del piano terra. Tutti gli ambienti del piano, sviluppati a ridosso delle cortine esterne, a pianta rettangolare o quadrata, si affacciano sul cortile interno e sono coperti da sistemi a volta.
All’esterno del quadrilatero originario si sviluppano due ambienti. La sala triangolare fu generata dagli ampliamenti di metà ‘500. Particolarmente suggestiva è la copertura a volta di questa sala. La Cappella al piano terra si presenta parzialmente affrescata e contiene al suo interno varie cornici ed epigrafi.

Al di sotto del piano terra si sviluppa un intrigo di cunicoli, gallerie e piccoli ambienti, che definisce il sistema dei sotterranei. Si tratta di ambienti di grande valore storico, molto suggestivi, rimasti immodificati sin dalla loro costruzione, risalente al primo impianto di fine ‘400.

Attraverso una scala in pietra coperta e una scala esterna, sempre in pietra, si può raggiungere il ballatoio del primo piano, che garantisce l’ingresso ad una serie di ambienti che ricalcano in grandi linee posizione e impostazione del piano terra.
La fortezza è la location del primo romanzo gotico della storia: Il castello di Otranto, di Horace Walpole (1764). [fonte]

CASTELLO ARAGONESE
Piazza Castello
73028 Otranto (LE)
tel: +39 0836 210094
e-mail: castelloaragoneseotranto@gmail.com

Cava di Bauxite

Il laghetto della Cava di Bauxite di Otranto è uno degli spettacolir naturali più sorprendenti che vi possa capitare di vedere in Puglia.

Oggi, proprio dove sorge la cava dismessa a cielo aperto, ha preso vita un piccolo ecosistema lacustre, un incantevole laghetto dalle acque color verde smeraldo (formatosi, con ogni probabilità, a causa delle infiltrazioni provenienti dalle vicine falde).

Il particolare colore dell’acqua contrasta, in maniera affascinante, con le circostanti pareti rocciose, caratterizzate da un bel rosso intenso e brillante, colorazione dovuta alla presenza di ferro nel terreno. Tutto intorno una fitta e rigogliosa vegetazione a fare da cornice al suggestivo paesaggio desolato, quasi desertico.

Biblioteca di comunità Le Fabbriche

Le Fabbriche”, finanziata dalla Regione Puglia con il bando regionale Community Library, è una biblioteca di comunità libera e friendly dove tutto il materiale documentario è a scaffale aperto, facile da trovare e da prendere in prestito. Una biblioteca multimediale, anche, dove non ci sono soltanto libri cartacei, ma eReader, tablet e Dvd.

BIBLIOTECA LE FABBRICHE
Via del porto, 1
73028 Otranto (LE)
tel: +39 327 7946675
e-mail: ufficiostampa@comune.otranto.le.it

Faro di Palascia

Capo d’Otranto o Punta Palascìa è il punto più orientale d’Italia. Secondo alcune convenzioni nautiche questo luogo è il punto di separazione tra Mar Adriatico e Mar Ionio. Per questo Otranto è detta anche “Porta d’Oriente”. Il luogo è anche sede della stazione meteorologica di Otranto-Punta Palascia, ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, attualmente di tipo automatico DCP.

Il faro ivi collocato, recentemente ristrutturato, è uno dei cinque fari del Mar Mediterraneo tutelati dalla Commissione europea. Costituisce spesso meta di turisti e curiosi, anche grazie alla tradizione che, annualmente, ogni notte di San Silvestro richiama una moltitudine di persone in attesa dell’alba del capodanno ai piedi del faro, trattandosi della prima alba del nuovo anno in Italia.

FARO DI PALASCIA
Strada Provinciale 87
73028 Otranto (LE)
tel: +39 099 775 3782
e-mail: museoecologia.palascia@unisalento.it

Ipogeo di Torre Pinta

Essa rappresenta un esempio di torre colombaia, edificata su un insediamento di epoca precedente, forse cristiano, data la pianta a croce latina regolare. Tutte le nicchie e l’ampio corridoio dal basso soffitto, presentano profonde incisioni provocate dalle unghie dei colombi.

Se si osserva con più meticolosità, si noteranno alcuni particolari che rimandano direttamente alla cultura messapica. Un forno utilizzato per la cremazione o per i sacrifici, centinaia di cavità adoperate come urne cinerarie e un sedile in pietra collocato lungo le pareti, utilizzato per deporre i defunti seduti.

La scoperta di questo ipogeo, avvenuta nell’agosto del 1976, è attribuita all’architetto milanese Antonio Susini. La posizione strategica del sito conferma la supposizione che si trattasse di colombi viaggiatori, al servizio del comando militare borbonico di presidio in Terra d’Otranto.

Essendo il sito di proprietà privata, si può visitare chiedendo il permesso alla proprietaria, Sig.ra Maria Giovanna, la quale, molto gentilmente, si offrirà di accompagnarvi. [fonte]

Torre Matta

Tra i luoghi più suggestivi e tra le cose assolutamente da vedere di Otranto rientra anche la sua Torre Matta, un’antica costruzione la cui scoperta risale a pochi anni fa.

Sepolta per 500 anni in un bastione del castello di Otranto e ora riemersa in tutta la sua naturale bellezza, Torre Matta è considerata uno degli edifici più particolari della città. Costruita dopo l’attacco turco del 1480, quando l’intera cortina muraria di epoca medievale fu devastata e rasa al suolo, la torre è collocata nella parte di bastione che volge verso il mare. Oggi è utilizzata per ospitare mostre, convegni e incontri molto spesso svolti in sinergia con il vicino castello aragonese. [fonte]

Torre Alfonsina e mura antiche

Si tratta della porta principale della città aragonese, che, collocata in posizione contrapposta al Castello, recuperava probabilmente l’ingresso alla cittadella di epoca medievale e forse anche messapica.
Nella prima configurazione, alla fine del ‘400, risultava composta da due mezze torri affiancate, con la porta al centro ed un percorso per raggiungerla, scoperto superiormente. Anteriormente era protetta da un rivellino triangolare e da un fossato superabile attraverso un ponte levatoio.
Anche porta Alfonsina, come le altre Rondelle, nella sua configurazione iniziale, di fine ‘400, si presentava con la parte superiore più bassa e definita da merli con feritoie per gli archi e balestre.
Sulla facciata principale è presente l’epigrafe “ALFONSINA” che ne attesta la dedica ad Alfonso I , padre di re Ferrante, o al figlio Alfonso II.
Sull’altro lato dell’ingresso è presente una seconda epigrafe che recita SIT VIRGO MATER FORTITUDO MEA (Sia la Vergine Madre la mia fortezza).

La Cattedrale Santa Maria Annunziata

La cattedrale di Santa Maria Annunziata è il più importante luogo di culto cattolico della città di Otranto, chiesa madre dell’omonima arcidiocesi. Nel luglio del 1945 papa Pio XII elevò la cattedrale alla dignità di basilica minore.

La facciata medievale a doppio spiovente è stata oggetto di numerosi rimaneggiamenti susseguitisi nei secoli. All’indomani delle devastazioni inflitte nel corso dell’occupazione turca del 1480, fu edificato il grande rosone a 16 raggi con fini trafori gotici di forma circolare convergenti al centro, secondo i canoni dell’arte gotico-araba. Nel 1674 fu aggiunto il portale barocco, composto da due mezze colonne scanalate per lato che sorreggono l’architrave con lo stemma dell’arcivescovo Gabriel Adarzo de Santander retto da due angeli. Ai lati della facciata si aprono due monofore.

Nel presbiterio è collocato l’altare maggiore con il settecentesco paliotto in argento che riporta la raffigurazione dell’Annunciazione.

Gli affreschi parietali rimanenti evidenziano tracce bizantine, come l’immagine della Madonna col Bambino nella navata sinistra. Sono visibili sei altari dedicati alla Resurrezione di Gesù, a san Domenico di Guzman, alla Madonna Assunta, alla Pentecoste, alla Visitazione della Beata Vergine Maria e a sant’Antonio da Padova. Nella navata sinistra è presente il battistero barocco. La navata destra termina nella cappella dei Martiri, edificata per ordine di Ferdinando I di Napoli. In essa sono conservati i resti mortali dei santi martiri di Otranto, gli ottocento abitanti di Otranto massacrati e decapitati dai Turchi.

Di grande impatto scenico è l’ampia decorazione musiva pavimentale.  Il programma iconografico del mosaico si sviluppa attraverso scene dall’Antico Testamento, dai cicli cavallereschi, e dai bestiari medievali, dal Romanzo di Alessandro. Importanti anche la cripta e la torre campanaria.

Basilica bizantina di San Pietro

La chiesa di San Pietro è una chiesa bizantina situata nel centro storico. È uno degli edifici medievali del Mezzogiorno più rappresentativi della tradizione costruttiva bizantina e rimane la più alta e viva espressione dell’arte bizantina in Puglia. La pianta quadrata, a croce greca, inscritta, rientra nei dettami dell’architettura religiosa bizantina. All’interno, tre piccole navate sono sormontate da una cupola centrale, sorretta da quattro colonne.

Nelle tre absidi sul fondo si dispongono gli splendidi affreschi in stile bizantino databili al X-XI secolo. Le pitture più antiche sono la Lavanda dei Piedi, che raffigura il Cristo nimbato nell’atto di sollevare la gamba di san Pietro, e l’Ultima Cena.  

Cappella della Madonna dell’Altomare

Edificata nel XVII secolo, fu ricostruita nel 1744 come ricorda l’epigrafe posta sulla facciata. Arroccata su uno sperone tufaceo che scende direttamente nel mare, è dedicata allo Spirito Santo. L’interno, a navata unica, presenta l’altare dedicato alla Vergine.
Particolarità della struttura sono le decorazioni che richiamano alla tradizione marittima. Il pavimento a mosaico è decorato al centro con una stella di tradizione marinara, circondata da nodi Savoia o ad otto. Tutti gli arredi, anche l’illuminazione, richiamano ai temi del mare. Dal cavalluccio marino al delfino, dall’ancora alla conchiglia, quest’ultima che riunisce una doppia simbologia: legata al mare da una parte, legata all’iconologia della perfezione dall’altra.

Spiagge a Otranto

Cale sabbiose si alternano a picchi di scogliere, tra spiaggia libera e lidi attrezzati. La spiaggia di sabbia più bella di Otranto si trova verso nord, a circa 7 km ed è la spiaggia di Baia dei Turchi. Le principali spiagge di Otranto e dintorni, adatte anche a famiglie e bambini, sono:

  • Baia dei Turchi
  • Spiaggia Alimini
  • Porto Badisco
  • Lido Acqua Chiara
  • Balnearea Beach
  • Lungomare degli eroi
  • Lido Camillo
  • I Due Mori
  • Lido dei Pini
  • Lido Sirena
  • Cala di Grotta Monaca

I principali eventi di Otranto

Tante le feste, manifestazioni se sagre che si svolgono nel comune nel salentino. Abbiamo scelto per voi le due più importanti.

Alba dei Popoli

Si tratta di un’iniziativa che prende spunto dalla forza simbolica esercitata dal “primo sorriso del sole” del nuovo anno all’Italia. La luce che giunge dall’Oriente illumina per prima proprio quest’estrema frontiera dell’Europa.

La manifestazione, sin dalla sua prima edizione nel 1999, ha visto la presenza, nel corso degli anni, di numerosi artisti ed intellettuali di livello internazionale.

Ogni anno, la Città dei Martiri, nel periodo delle festività natalizie, organizza la manifestazione programmando quasi un mese di eventi di vario genere, per ricordare a tutti che la prima luce del nuovo anno giunge in Italia dal Salento, da Otranto.

Premio Grinzane Terra d’Otranto

Il Premio Grinzane Terra d’Otranto è un riconoscimento internazionale sul tema del confronto interculturale. Presenta due sezioni: la prima per un’opera letteraria che tratta il tema della tolleranza e dell’integrazione e la seconda per una particolare attività nel campo della solidarietà e del dialogo.

Otranto: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Otranto

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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