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Cosa vedere a Acquaviva delle Fonti (Bari)

Una delle mete più richieste nel nostro tour pugliese è stata senza dubbio Acquaviva delle Fonti, e l’accoglienza, una volta in loco, è stata calorosissima.

Il Comune di Acquaviva delle Fonti si trova nell’entroterra pugliese. Sorge in provincia di Bari, a un’altitudine di circa 300 metri sul livello del mare, a una distanza ravvicinata sia dalla costa adriatica sia dalla costa ionica. Il suo nome deriva dalla grande falda acquifera che scorre nel suo sottosuolo.

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Cosa vedere a Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti in breve

Acquaviva delle Fonti è sorta nell’Alto Medioevo sui resti di un villaggio peuceta di età preromana. L’acqua sotterranea, che ancor oggi si può “spiare” dai pozzi del Centro Antico, ha reso fertili i terreni e conferisce oggi la tipica, dolce freschezza alla rinomata cipolla rossa. L’importante tradizione religiosa è testimoniata dalle suggestive chiesette dei vicoli, dalla Festa della Madonna con il rito del “lancio del Pallone” e dalla Cattedrale che, con il suo bel rosone e la preziosa cripta dai sontuosi altari argentei, sfida da piazza dei Martiri l’elegante Palazzo De Mari, antico castello Normanno poi residenza principesca dei banchieri genovesi De Mari e oggi Municipio. Piazza Vittorio Emanuele mostra l’unica Cassarmonica in muratura dell’Italia centromeridionale. La città ospita anche il più grande Osservatorio Astronomico pugliese.

L’origine del nome Acquaviva delle Fonti

Il nome Acquaviva viene dalla falda acquifera cittadina superficiale che si estende sotto il territorio comunale, conosciuta già in epoca romana. In passato la città era conosciuta per l’abbondanza d’acqua, tanto che durante i periodi di siccità vi si recavano persone da altri paesi per l’approvvigionamento d’acqua. Tracce dell’importanza dell’acqua per la comunità sono i numerosi pozzi del centro antico e in campagna le ‘ngegne, macchine tradizionali a trazione animale che attingevano acqua dai pozzi artesiani.

La cipolla rossa

Il prodotto che maggiormente caratterizza la produzione locale di questo borgo della Puglia è la cipolla rossa di Acquaviva, dal colore violaceo che si schiarisce verso l’interno fino a diventare completamente bianco, famosa per la sua dolcezza e per la tipica forma appiattita. La coltivazione della cipolla rossa segue, ancora oggi, gli antichi metodi: viene seminata in settembre, al tramonto, e la raccolta si effettua nei mesi di luglio e agosto.

Mostra archeologica

Da non perdere la mostra archeologica permanente “Salentino, alle origini della città” che raccoglie circa 100 reperti risalenti al periodo compreso tra il VI e il III secolo a.C. e che furono rinvenuti durante gli scavi effettuati tra il 1976 e il 1979.
La collezione constava di un centinaio di ceramiche di origine apula e peuceta, provenienti dalla zona archeologica di Salentino — reperti databili tra il VI e il III secolo a.C., rivenuti durante le campagne di scavo effettuate tra il 1976 e il 1979 —, lame e raschiatoi risalenti all’industria litica del Paleolitico superiore dalla grotta di Curtomartino e altri reperti provenienti dalle zone di Ventauro e Baronaggio.

Sant’Eustachio Martire, il santo patrono di Acquaviva delle Fonti

La ricorrenza che maggiormente riporta alla luce le tradizioni e le origini della comunità locale è la festa di Sant’Eustachio, patrono di Acquaviva, che si festeggia ogni anno il 20 maggio. La tradizione racconta che furono i Normanni a designare il santo come patrono della città. Nella cattedrale sono ancora visibili le sue reliquie e al santo è dedicato un altare costruito con un marmo di grande pregio e valore.

Altri appuntamenti che scandiscono il calendario di Acquaviva sono la festa dedicata a Maria Santissima di Costantinopoli, che ha luogo il primo martedì di settembre e durante la quale si può assistere al tradizionale lancio del pallone aerostatico, e la Sagra del calzone di cipolla, con degustazioni dei prodotti e dei piatti tipici del territorio.

Cosa vedere a Acquaviva delle Fonti

Acquaviva delle Fonti centro storico

Negli ultimi anni il borgo antico di Acquaviva delle Fonti è stato oggetto di opere di riqualificazione: vi troviamo le principali attrazioni (soprattutto le chiese), mentre altre, come la Cassarmonica, sono sui suoi confini o appena fuori. Sul margine meridionale del centro storico si trova la villa comunale denominata Piazza Vittorio Emanuele II.

La Concattedrale di Sant’Eustachio Martire

Da visitare, nel borgo di Acquaviva, è sicuramente la cattedrale, chiesa parrocchiale intitolata a Sant’Eustachio. È una delle quattro basiliche palatine della Puglia. La sua costruzione fu terminata nel 1594 e la chiesa venne consacrata nel 1623. Al suo interno, colorato e arioso, attirano lo sguardo i numerosi archi, le volte a vela e la cripta.

Fu edificata nel XII secolo dal feudatario normanno Roberto Gurgulione, fu ricostruita ed ampliata intorno alla seconda metà del Cinquecento dal conte Alberto Acquaviva d’Aragona e conserva oggi lo stile rinascimentale.

La facciata della concattedrale di Sant’Eustachio Martire è divisa in tre ordini: in quello centrale è possibile ammirare il magnifico rosone a sedici bracci riccamente decorato. Sul portale centrale a cuspide interrotta eretto da colonne in stile corinzio poggianti su leoni stilofori, vi è rappresentato Dio Padre, sotto il quale trova posto la lunetta con il bassorilievio con la scena della conversione del generale romano Eustachio. All’interno vede decorazioni policrome marmoree eseguite nell’Ottocento dal monsignor Giandomenico Falconi. La cripta rivestita ancora da marmi policromi e stucchi sulle volte vede tre altari: a destra uno in marmo dedicato a sant’Eustachio e alla sua famiglia, al centro uno argenteo dedicato al Santissimo Sacramento e a sinistra, ancora in argento, uno dedicato a Maria Santissima di Costantinopoli, patrona di Acquaviva. Quest’ultimo altare conserva nella propria cona il dipinto Madonna di Costantinopoli attribuito a Francesco Palvisino e datato tra il 1540 e il 1560.

Chiesa dell’Immacolata Concezione

Di rilievo la chiesa dell’Immacolata Concezione, che sorse nel 1606 grazie alle numerose richieste da parte dei nobili acquavivesi al feudatario Giosia Acquaviva. Oltre al ricercato e prezioso settecentesco altare principale, che si erge su tre scalini marmorei e presenta un pregiato lavoro di intarsio con i marmi, nella cappella trovano posto numerose opere pittoriche tra cui spicca in particolar modo la pregevole tela, collocata nel 1608 sull’altare maggiore originario, commissionata al pittore fiammingo Gaspar Hovic, che raffigura l’Immacolata dallo sguardo pudicamente abbassato e le braccia spalancate in segno di protezione. Sulle pareti laterali e sulla controfacciata si trovano dipinti che raffigurano episodi della vita della Vergine.

La Cassarmonica

La Cassarmonica di Acquaviva delle Fonti è stata edificata nel 1930, con il contributo economico dei cittadini acquavivesi, per onorare la banda musicale locale. È costruita interamente con blocchi di cemento armato prefabbricato (raro esempio, assieme alla cassa armonica di Rapallo, in Liguria).
La statua di Santa Cecilia impreziosisce il frontone centrale insieme ai profili dei più grandi musicisti pugliesi riprodotti sui capitelli.

La Torre dell’Orologio

Suggestiva a Acquaviva delle Fonti è anche la Torre dell’Orologio. Nel suo aspetto attuale, è il risultato di un’opera di ristrutturazione realizzata tra il 1824 e il 1825. La costruzione della Torre, voluta dal duca d’Atri Andrea Matteo Acquaviva, risale però ai primi anni del Cinquecento. Come confermato dallo stemma del duca datato 1559 ancora presente sulla campana più grande.

Palazzo De Mari-Alberotanza

Tra le architetture che caratterizzano la città, spicca il Palazzo De Mari-Alberotanza, realizzato per volere del principe Carlo De Mari alla fine del XVII secolo. Il palazzo, che nella sua costruzione inglobò un torrione dell’ex castello normanno, è opera dell’architetto genovese Riccobuono. Sulla facciata principale è presente una triplice balconata e un elegante portone di ingresso. Il palazzo si compone di oltre 100 ambienti. Si caratterizza per una corte interna con loggiato al primo piano e per lo stemma araldico dei principi De Mari.

Il monumento ai caduti

L’importante monumento ai Caduti di tutte le guerre di tutte le Nazioni di Acquaviva delle Fonti è stato edificato nel 1960, dopo svariati progetti e proposte iniziati già nel 1921. Fu progettato dall’architetto Antonio Cirielli e sito in piazza Giuseppe Garibaldi. Commemora i cittadini acquavivesi caduti nella prima guerra mondiale, nella seconda guerra mondiale e nella guerra d’Etiopia.

Osservatorio Astronomico

L’Osservatorio Astronomico “Galileo Galilei” è sede di attività osservative e didattiche.
Durante gli incontri vengono trattati temi vari e legati alla attuale fenomenologia celeste.
L’Osservatorio è sorto nel 2007 in seguito a vari progetti, ridisegnati anche nel corso dei lavori, con il concorso, i consigli e l’entusiasmo di astrofili di tutta la regione. Punta sulla competenza, la qualità, la grande disponibilità anche verso i singoli privati oltre che gruppi e scolaresche. É un elemento di crescita culturale per la popolazione di un vasto bacino territoriale tra le province di Bari, Taranto e Matera.

OSSERVATORIO ASTRONOMICO GALILEO GALILEI
Via Lago di Nuzzi
70020 Acquaviva delle Fonti (BA)
tel/fax: +39 080 762393
e-mail: info@osservatoriogalilei.it

Murale “Antonio Lucarelli” di Luis Gomez De Teran

A 70 anni dalla morte di Antonio Lucarelli, un nuovo straordinario Murale di Luiz Gomez De Teran è comparso sul muro più in vista a chi percorre la circonvallazione. L’opera, commissionata dall’amministrazione comunale, corona la rassegna “L’Altra Storia”, dedicata, oltre che a Lucarelli, al martire antifascista Giuseppe Di Vagno e allo storico dell’ebraismo Cesare Colafemmina.

Per Lucarelli, studioso antifascista, conosciuto soprattutto per i suoi studi sulla Repubblica napoletana del 1799 e sul brigantaggio, Gomez ha pensato a un ritratto di Re Vittorio Emanuele II “sfregiato” dalla pagina di un libro di Lucarelli in cui si parla del Sergente Romano, il brigante di Gioia del Colle che seminò il terrore nelle campagne pugliesi negli anni Sessanta dell’Ottocento.

Parco dei Briganti

Al confine tra Acquaviva delle Fonti e Santeramo in Colle troviamo il Parco dei Briganti, uno dei luoghi più belli per tutta la famiglia che potete visitare in Puglia. Si tratta di un vero e proprio bosco dove, oltre a trascorre del tempo nella natura, potrete sfidare voi stessi con numerose attività all’aperto.

Acquaviva delle Fonti mare: spiagge nei dintorni

Abbarbicata sulla Murgia barese a 300 metri sul livello del mare, Acquaviva delle Fonti sorge a 30 chilometri da Bari, quindi il capoluogo può essere un’opzione per andare al mare, così come tutta la costa sud: Mola di Bari, Cozze, Polignano a Mare e Monopoli.

Acquaviva delle Fonti: cosa vedere nei dintorni

Dove si trova Acquaviva delle Fonti

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Gabriele e Pietro, sempre in giro per la Puglia (e non solo!), da collezionisti di Barbie ci siamo trasformati in travel blogger per raccontare la nostra terra in modo originale, e mostrare anche i luoghi meno conosciuti.

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