Cosa visitare in Puglia Puglia

Cosa vedere a Mola di Bari (Bari)

Mola di Bari cosa vedere

A soli 20 km dal capoluogo della Puglia sorge la cittadina sull’Adriatico con uno dei porti pescherecci più importanti della regione, Mola di Bari. Data la vicinanza, le prime volte che l’abbiamo visitata l’abbiamo raggiunta in treno, percorrendo le strade che conducono verso il mare, che abbiamo abbracciato in un lungo bagno. Si sono susseguiti tanti altri pomeriggi a Mola, fino a quando non ci abbiamo portato anche Barbie. Ma cosa visitare in città? Scopriamolo insieme.

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Cenni storici

Diversi reperti ritrovati sia presso l’attuale centro abitato sia nelle vicine contrade di Scamuso e Portone di Ruggiero testimoniano che il territorio di Mola è stato popolato a partire dal Neolitico.

Restano contraddittorie le testimonianze di una fondazione greca o romana. In favore della prima ipotesi vi sono i ritrovamenti di alcune monete, e di un antico stemma in pietra raffigurante la civetta ,simbolo di Atene incastonato sulle antiche mura del paese. Ad avvalorare l’origine romana si hanno invece una cisterna e la pavimentazione a mosaico di una villa di età imperiale posta sulla costa a nord dell’abitato, in contrada Padovano. Nella sua caletta naturale si osservano anche i resti di un piccolo molo in pietra.

Le testimonianze che attestano la presenza di un centro urbano restano scarse e contraddittorie fino al 6 giugno 1277. In questa data Carlo I d’Angiò ordinò che si provvedesse a «rendere abitabile quel luogo che si chiama Mola, per la comodità di coloro che si trovano di passaggio ed anche per la sicurezza della costa». L’uso da parte di Carlo I del termine «ricostruzione» lascia intendere che nei decenni precedenti vi era un insediamento.

Mola visse con partecipazione il fermento risorgimentale. La locale sezione della società segreta dei Patrioti Europei poté contare su oltre duecento iscritti. Quando nel 1821 la costituzione napoletana fu concessa, la popolazione non si sottrasse a sostenere, economicamente e con una settantina di volontari, le truppe chiamate a difenderla dalla minaccia austriaca.

Lo stemma del comune raffigura in effigie il patrono san Michele con mantello rosso che brandisce la spada nell’atto di uccidere il drago che giace ai suoi piedi. L’effigie è contornata da un ramo d’alloro a destra e di quercia a sinistra tra loro intrecciati con un nastro tricolore, ed è sormontata da una corona turrita d’argento.

Cosa visitare a Mola di Bari

Barbie in Town ha scelto per voi le tappe imperdibili se visitate la città di Mola di Bari.

Il Castello Angioino

Il Castello Angioino di Mola di Bari, progettato nel 1279 da Pierre d’Agicourt, per le opere murarie, e Giovanni da Toul per la carpenteria, per volere di Carlo I d’Angiò come fortezza inespugnabile allo scopo di fortificare il tratto di costa da Bari a Monopoli, ha la forma di un poligono stellare. La singolare planimetria è troppo progredita per essere del XIII secolo per cui risulta più accreditata l’ipotesi che in origine il castello fosse costituito da una torre rettangolare a tre livelli, guarnito di merli e difeso da caditoie e feritoie. Verso la metà del XIV secolo il castello fu rinforzato con due torri cilindriche in pietra viva poste a sud e ad est della torre angioina.

Dopo alterne vicende il castello subisce delle trasformazioni ad opera di Gaspare Toraldo che vi fece costruire ad intervalli regolari parecchi torrioni di forma circolare, uno dei quali è ancor oggi esistente. Di qui l’originalità del maniero molese in cui si sovrappongono, stratificandosi, le esperienze architettoniche e militari di epoche diverse.

Il cortile ha la forma di un trapezio irregolare; solo una delle cortine che vi si affacciano è originale, le altre, crollate verso la metà del XIX secolo, sono state ricostruite durante l’ultima campagna di restauro. L’ingresso per visitare il castello è gratuito.

CASTELLO ANGIOINO
Via Cristoforo Colombo
70042 Mola di Bari (BA)
tel: +39 0804738227

Chiesa Matrice

La Chiesa Matrice di Mola di Bari è intitolata a san Nicola di Bari. É situata all’interno del borgo antico a poca distanza dal mare. Costruita alla fine del XIII secolo, l’arcivescovo di Bari Girolamo Sauli ne impose pertanto la riedificazione, che avvenne negli anni 1547-1575 per opera dei maestri dalmati Francesco e Giovanni da Sebenico e Giovanni da Curzola.

L’edificio costituisce tutt’oggi un pregevole esempio dell’architettura rinascimentale adriatica, sebbene gli ampliamenti di epoca barocca abbiano alterato l’aspetto dell’area absidale e di alcune cappelle laterali. Recenti restauri hanno permesso di valorizzare, all’esterno, il rosone e i due portali, dei Leoni e dei Nani stilofori. Lo spazio interno è scandito in tre navate, quelle laterali con volte a crociera che ne caratterizzano lo stile e da imponenti colonne in stile corinzio. Di particolare pregio le decorazioni scultoree, tra le quali si distinguono i delicati bassorilievi sui pilastrini dei matronei, il monolitico fonte battesimale sorretto da un basamento con putti danzanti, e la cinquecentesca statua di san Michele in pietra dipinta, opera di Stefano da Putignano. L’apparato iconografico è nobilitato dall’altare in legno dipinto che custodisce l’icona della Madonna di Costantinopoli, del tardo Trecento.

Da questa chiesa ha inizio l’antichissima processione del SS. Legno della Croce di Gesù, presente a Mola dal 1713, nel giorno del Venerdì Santo. Il seguitissimo corteo percorre le stesse strade da più di 300 anni. Il momento clou è la benedizione ai fedeli raccolti dinanzi al sagrato della chiesa della Maddalena in piazza XX Settembre.

Le altre chiese di Mola di Bari

Sono numerose le chiese del comune. Tra esse ricordiamo:

  • Santa Maria del Passo in Sant’Antonio di Padova;
  • Santissimo Rosario in San Domenico;
  • Chiesa della Madonna di Loreto;
  • Chiesa della Maddalena ;
  • Monastero e Chiesa di San Giovanni;
  • Chiesa rupestre di San Giovanni Battista.

Lungomare di Mola di Bari

Il Lungomare Dalmazia della cittadina è uno dei maggiori punti d’attrazione. L’affaccio sul mare, tra scogli, piccoli tratti di spiaggia e attracchi, rende la vostra passeggiata a Mola di Bari una esperienza imperdibile. Fu ideato dall’architetto e urbanista spagnolo Oriol Bohigas.

Il Palazzo Roberti-Alberotanza

L’imponente palazzo signorile, che domina la centrale piazza XX Settembre, fu edificato fra il 1760 e il 1770 da Giambattista Roberti , esponente di una famiglia notabile molese di origine materana, sotto la probabile direzione dell’architetto Vincenzo Ruffo, allievo di Vanvitelli.

La simmetrica facciata, in stile tardo-barocco, è cadenzata da tre teorie di finestre. Al centro, la loggia nobile sovrasta il maestoso portone di gusto napoletano che dà accesso a una ampia corte, sul quale si innesta lo scalone esterno che conduce ai piani superiori e al loggiato.

Nella metà del XIX secolo il palazzo passa per via dotale a Nicola Alberotanza e solo nel XX secolo è acquisito al patrimonio comunale. Gli interni, in gran parte chiusi al pubblico, conservano pregevoli decorazioni pittoriche, tra le quali alcune tele del pittore napoletano Aniello D’Arminio (1783). Oltre che dai cognomi delle famiglie che lo possedettero, l’edificio è popolarmente denominato “palazzo delle Cento Camere” per via dell’imponenza che lo contraddistingue.

PALAZZO ROBERTI-ALBEROTANZA
Piazza XX Settembre
70042 Mola di Bari (BA)
tel: +39 0804734337
e-mail: serviziculturali@comune.moladibari.ba.it

Teatro van Westerhout

Realizzato nel 1888 per iniziativa dell’amministrazione comunale e su progetto dell’ingegner Vittorio Chiaia, il teatro comunale, intitolato nel 1898 al compositore molese Niccolò van Westerhout, ha le caratteristiche di teatro all’italiana con una platea in origine di 102 posti, due ordini di palchi e un anfiteatro di prospetto. Sebbene la capienza contenuta ne abbia limitato la fruizione, esso ha conservato gli stilemi originari, caratterizzati dalla linearità della facciata neoclassica cui si contrappone il caldo stile eclettico degli interni.

Nel 1896 il teatro ospitò la prima assoluta del dramma lirico Doña Flor di Niccolò van Westerhout. Adibito a sala cinematografica nel 1929, nei primi anni cinquanta il teatro venne poi chiuso. Solo nel 1972 l’amministrazione comunale ne promosse il recupero funzionale.

TEATRO VAN WESTERHOUT
Via Nicolò Van Westerhout
70042 Mola di Bari (BA)
tel: +39 0804734337

Dove andare a mare a Mola di Bari

Quello che non manca a Mola di Bari è senza dubbio il mare: la costa è variegata, tra spiagge sabbiose e distese di scogli, ma senza dubbio Cozze è la località marittima più famosa e frequentata della zona.

Da segnalare poi il Braccio: piccolo tratto di costa cittadina che si staglia dal lungomare, Porto Colombo e Portecchia, la litoranea Mola-Cozze, Costa dei Trulli Ripagnola e Pietregea. In pochi minuti potete raggiungere anche le spiagge di Polignano a Mare.

Le spiagge di Mola di Bari

Vediamo un elenco estensivo delle spiagge di Mola di Bari:

  • Cala Paduano
  • Tiro al Piattello
  • Ali Blu
  • Molo il Braccio
  • Porto Colombo
  • Portecchia
  • Spiaggia Fischietto
  • Spiaggia Cannoni
  • Cozze
  • Cala delle Aghe
  • Calarena
  • Costra dei Trulli Ripagnola
  • Pietra Igea
  • Cala Fetente

Cala delle Alghe

Da non confondere con Cala Port’Alga (a Polignano a Mare), a Cala delle Alghe (detta anche Porto delle Alghe) sabbia e roccia si alternano, una delle spiagge più belle e tranquille della zona, dove un tuffo nel mare blu è impossibile da non fare. Siamo a Cozze, frazione di Mola di Bari.

Costra dei Trulli Ripagnola

Sapete bene che uno dei luoghi che amiamo di più è Costa dei Trulli Ripagnola, con la sua fusione tra campagna e mare. Questa volta non parliamo dei covoni e del verde, ma ci concentriamo sul lungo litorale roccioso, che si staglia dopo Cala Fetente, tranquillo, riservato, e molto amato dai naturisti. Ammirare il tramonto qui vi assicuriamo che è davvero strepitoso.

Spiaggia Cannoni

Tra Mola di Bari e la sua frazione Cozze sorge la piccola conca denominata Spiaggia Cannoni, tra sabbia e fondali rocciosi. Tranquilla, poco frequentata, e facilmente accessibile, è una delle nostre spiagge preferite di Mola di Bari.

Festa patronale della Madonna Addolorata

La festa patronale di Mola di Bari, dedicata alla Madonna Addolorata, si celebra la seconda domenica di settembre. La più importante festa cittadina dura quattro giorni, caratterizzati dalla continua esecuzione di marcette da parte della Bassa Musica cittadina, U Tammorr, itinerante per il centro cittadino. L’acme dei festeggiamenti si raggiunge con la processione della domenica mattina, preceduta dagli sbandieratori e accompagnata dal gonfalone comunale e da quelli dei comuni vicini. Tuttora molto sentita è la partecipazione alla processione di bambine vestite con abiti neri di pizzo, analoghi a quello che addobba la statua. Al termine della processione, sul sagrato della chiesa della Maddalena, il sindaco consegna le chiavi della città al simulacro della Vergine, per l’occasione rivolto verso i fedeli.

Festa della Madonna d’Altomare

Celebrato il primo fine settimana di luglio, il culto risale al tardo XVI secolo e discende dalla vocazione marinara della cittadina. In particolare, i marinai considerano la Madonna d’Altomare quale loro protettrice. Durante i festeggiamenti pubblici – che presero avvio nel 1949 e, dopo una sospensione, sono stati ripresi nel 1988 – la statua della Vergine viene portata in processione serale dalla chiesa della Madonna di Loreto fino al porto, dove il presidente dell’associazione dei marittimi invoca la protezione mariana sui lavoratori del mare. L’indomani mattina, essa è imbarcata su un peschereccio estratto a sorte e portata in processione marittima lungo il litorale, sino alla frazione di Cozze. Tornata nel porto e lasciata alla venerazione dei fedeli sino a sera, la statua viene infine ricondotta in processione presso la chiesa della Madonna di Loreto.

Palio dei Capatosta

L’iniziativa, avviata nel 2011, richiama i festeggiamenti che il 14 luglio 1549 i molesi riservarono alla principessa Isabella di Capua, consorte di Ferrante I Gonzaga, ospitata dal feudatario di Mola, marchese Gaspare Toraldo, durante il transito verso il Salento. Il termine capatosta (“testardi”) è il soprannome che identifica i molesi almeno dal Settecento, quando dopo una lunghissima battaglia legale riuscirono a emanciparsi dalla signoria dei Vaaz. La competizione consta in sette gare ludico-sportive tra i rappresentanti delle contrade cittadine (Terra, Stella, Fuoco, Drago, Giglio e Noria). La contrada vincitrice si aggiudica il Palione, uno stendardo di grandi dimensioni dipinto dall’artista vincitore del bando di concorso che si tiene ogni anno.

La sagra del polpo

La sagra del polpo di Mola di Bari, nata nel 1964, è recentemente diventata evento principale dell’estate molese, potendo contare su cospicui finanziamenti per la sua organizzazione. Luogo principale della festa è il lungomare cittadino nella zona del porto, dove i numerosi visitatori, accorsi dall’intera regione, possono degustare il tradizionale panino con il polpo alla brace.

Si tiene negli ultimi sabato e domenica di Luglio; oramai la “Sagra del polpo” è famosa ovunque, tanto da essere inserita fra le sagre più importanti d’Italia, è un evento dal forte richiamo, per i turisti che affollano le spiagge pugliesi, e per gli abitanti della Puglia.
Il polpo, simbolo incontrastato della bontà del prodotto ittico molese e di questo evento estivo, arrostito sulla brace o cucinato secondo le ricette della tradizione marinaresca. Nelle due serate si svolgono spettacoli musicali con cantanti di fama nazionale e internazionale che attirano tantissimi turisti provenienti dai paesi limitrofi.

L’importanza della pesca

Nonostante l’assenza di un porto naturale, sin dalle sue origini Mola ha tratto dal mare la principale risorsa economica. Oltre all’attività di pesca sotto costa, infatti, Mola fu attiva sin dal XIV secolo nell’esportazione dei prodotti agricoli provenienti soprattutto dai paesi dell’interno.

Nel 1793 fu autorizzata la costruzione di un molo artificiale per l’ormeggio delle imbarcazioni impegnate nei commerci. Queste muovevano merci per un volume superiore a quello del porto di Bari.

Lo sviluppo costante della flotta peschereccia molese determinò il superamento, per stazza e numero di uomini impiegati, di altre cittadine pugliesi dalla consolidata tradizione marinara, come Barletta, Trani e Bisceglie.

Nel 1886 sorse a Mola la prima cooperativa che riuniva pescatori e marinai, sotto la denominazione di Figli del Mare. Prima del 1909 essa assunse la funzione di società di mutuo soccorso e venne affiancata dalla Società Lavoratori del Mare, pure a tutela della marineria. Negli anni successivi il prolungamento del molo accrebbe la superficie portuale. Un successivo ampliamento è stato compiuto nel 1995 con la costruzione del molo di levante che ha significativamente ampliato le dimensioni del bacino portuale.

Mola di Bari: cosa vedere nei dintorni

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