Dopo Vieste, torniamo nel Gargano, e ci spostiamo nella piccola frazione di Vico, ovvero San Menaio, ormai località quasi esclusivamente turistica, visto che in inverno la sua popolazione è, secondo i dati, di circa 200 abitanti. Un tempo popolata tutto l’anno e attiva come un vero paese, San Menaio è oggi una delle chicche più nascoste (ma facilmente raggiungibili) del Gargano, un luogo che, con le sue ampie spiagge e la tranquillità, dovete per forza aggiungere al vostro itinerario per le vacanze in Puglia 2024.
San Menaio è casa, è un luogo dell’infanzia molto caro a me (Gabriele), dove è nata mia madre e dove ho trascorso tutte le estati dalla mia nascita fino a qualche anno fa, e dove torno appena posso (ora anche con Pietro).
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Indice dei contenuti
Cosa vedere a San Menaio
Il motivo principale per recarsi a San Menaio è il mare e la sua spiaggia, che si estende per chilometri, tra zone attrezzate con lidi e tratti liberi. Potete fermarvi a pranzo e a cena nei ristorantini sul mare, o spostarvi nelle vicine Rodi, Vico del Gargano, Peschici e Vieste.
Lungomare di San Menaio
L’ampia spiaggia della frazione è costeggiata dal lungomare che collega San Menaio a Rodi Garganico. Da qui è possibile ammirare uno dei migliori panorami della zona, arrivando persino a scogere alcuni giorni le Isole Tremiti e il promontorio di Peschici. Prendete un gelato dal Lido Centrale e passeggiate ammirando il mare (anche la sera!).
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La spiaggia di San Menaio
Lunga chilometri, la spiaggia di San Menaio è una distesa di sabbia finissima che vanta lidi attrezzati già dagli anni ’50. Il mare a portata di mare, basta scendere pochi scalini e da qualunque punto del lungomare siete in spiaggia.
Ideale per tutti, dalle famiglie con bambini e cuccioli, a chi cerca il relax in solitaria, fatevi stregare dal mare cristallino dai fondali sabbiosi. I colorati lidi scandiscono gli intervalli della spiaggi libera e di quella attrezzata.
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Passeggia dalle Murge Nere alla Ripa Bianca
Si parte dall’oasi agrumaria e Punta Molino fino alle Murge Nera, il tratto più tranquillo e meno frequentato del litorale di San Menaio. Si arriva poi nel cuore del paese, dove spiaggia libera si alterna ai lidi, nella zona che va dalla Torre alla fermata di Bellariva, dove entriamo nella contrada di Valazzo. Giungiamo dunque alla spiaggia dei Cento Scalini, e continuando a passeggiare concludiamo con gli scogli della Ripa Bianca, la spiaggia della Murgia della Madonna, dove la sabbia per poco lascia il passo ai ciottoli.
Tutte le spiagge di San Menaio
Sono quattro le spiagge che si susseguono lungo la costa di San Menaio. Tutte rivolte a nord-nord-ovest, sono caratterizzate da un fondo sabbioso articolarmente fine ed un colore dorato chiaro.
- Spiaggia di San Menaio / Murge Nere
- Cento scalini o Spiaggia delle Tufare
- Spiaggia della Murgia della Madonna / Ripa Bianca
- Spiaggia di Calenella
Cento Scalini
Una delle spiagge più note (e più tranquille!) di San Menaio è quella dei Cento Scalini, chiamata così proprio perché una lunga scalinata in pietra con lo steccato di legno attraversa la pineta e conduce in spiaggia. Circondata dal verde, molto ampia e come sempre tutta di sabbia finissima, è detta anche Spiaggia delle Tufare. Qui vengono organizzate anche feste in spiaggia.
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Torre dei Preposti
La Torre dei Preposti è il simbolo di San Menaio. Detta anche Torre dei Doganieri, fu costruita nel XIV secolo e amplita nel 1569 durante il rafforzamento di difesa delle coste dell’Adriatico meridionale, attraverso una catena di torri ad opera del vicerè spagnolo don Pedro di Toledo. L’obiettivo era quello di avvisare le città vicine dell’avvicinarsi del pericolo. Ogni torre, infatti, doveva poter essere avvistabile da quelle rispettivamente a Nord e Sud. Daò suo punto più alto l’allarme veniva dato con gradi fuochi o suonando corni e campane. Di regola all’interno non viveva nessuno.
Come altre, anche quella di San Menaio è costituita da un basamento tronco-piramidale, sormontato da un parallelepipedo a due livelli. Il coronamento è formato da una serie di “mensoloni” sporgenti, tutt’ora visibili, che sorreggevano le caditoie estese a tutto il perimetro.
Per moltissimi anni è stato la Torre della Finanza. Nel corso degli ultimi decenni, prima del restauro, ha avuto diverse funzioni, specie al piano terra (dove d’estate vi era il Pronto Soccorso), e alla sua ombra sono cresciute generazioni di sanemaioli e di stagionali che tornavano ogni anno.
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Villa Santovito, la casa rosa
Se arrivate nel centro di San Menaio non potete non notare l’ormai ribattezzata “casa rosa“, che desta sempre molta curiosità nei turisti. Si tratta di Villa Santovito, una delle dimore più note del paese, è una abitazione privata ma in passato si sono tenute in estate mostre d’arte aperte al pubblico, compresa una dedicata a Andrea Pazienza. La casa è appartenuta a donna Rina Santovito.
Pineta Marzini
La pineta Marzini, un tempo chiamata anche Difesa Marzini, è un bosco di pini d’Aleppo pluricentenari (tra i più vasti ed importanti d’Italia) che si estende per circa 15 chilometri quadrati nella costa settentrionale del Gargano, tra la spiaggia di San Menaio e i rilievi pedemontani di Vico del Gargano.
Attualmente fa parte del Parco Nazionale del Gargano.
Dove si trova la Pineta Marzini
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Strada delle more
Questo non è un percorso “istituzionale”, non lo troverete sulle cartine e non si chiama davvero così, ma è un piccolo sentiero che vi consigliamo se volete salire da San Menaio verso Vico del Gargano, o comunque verso le villette che si trovano più su del mare.
Lo abbiamo ribattezzato così tanti anni fa perché d’estate era solitamente pieno di more, che da bambini ci divertivamo a raccogliere. Si tratta di una piccola strada pedonale, ideale per evitare la salita delle auto, che si staglia accanto alla campagna e il corso d’acqua che scende fino al mare. Dovete imboccare dalla Torre via San Menna, arrivare all’incrocio e alla vostra sinistra, invece di imboccare la strade delle auto, prendere questo percorso pedonale, ne varrà davvero la pena.
Stazione di San Menaio
La Ferrovia Garganica arrivò nella zona negli anni ’30. Il 20 settembre 1925 fu iniziata la costruzione e il 15 novembre 1931 iniziò a funzionare. Nella frazione fu realizzata così la stazione di Vico-San Menaio, e la fermata di Bellariva, entrambe ancora oggi in funzione.
Per chi viene e chi va questa stazioncina, che si affaccia da un lato sul mare e dall’altro sulla pineta, è un luogo prezioso. Se vi sedete ad aspettare il treno potrete sentire sempre il canto delle cicale in estate.
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Contrada Valazzo
Dopo un lungo tratto di spiaggia, superata la fermata di Bellariva, entiamo nella contrada Valazzo, dove sulla spiaggia si stagliano numerose abitazioni. La zona segna il limite orientale del paese. Si sviluppa attraverso una rete di piccole vie che si arrampicano dalla litoranea verso l’interno. Come tipologie edilizie prevalgono palazzine a due piani o villini con giardino realizzati tra gli anni sessanta e gli anni settanta.
Calenella
Calenella è una contrada nota soprattutto per la sua stazione ferroviaria e per i camping e villaggi turistici, essendo una località ormai esclusivamente balneare. Immersa nel verde, si trova immediatamente dopo San Menaio.
Dove alloggiare a Calenella:
Dove si trova Calenella
Le chiese di San Menaio
Chiesa di Sant’Antonio
La potremmo definire un tesoro perduto poiché, a seguito di un terremoto, la chiesetta di Sant’Antonio è chiusa da oltre un decennio. Luogo di vita della comunità nel secondo dopo guerra, semplice ed austera, fu costruita nella contrada Martucci addirittura nei primi anni del Seicento. Presenta una facciata asciutta pianta rettangolare ed interni tardo-rinascimentali. Ospita un altare ligneo dell’epoca. Situata in posizione panoramica, garantisce tutta la vista della spiaggia circostante, fu trasformata da cappella gentilizia in parrocchia solamente nel secolo scorso.
Chiesa di San Francesco
Divenuta poi la chiesa principale di San Menaio, e che raccoglie oggi anche oggetti sacri della chiesa di Sant’Antonio dopo la sua chiusura definitiva, la chiesa di San Francesco è nel cuore della frazione. Costruita nel 1882 come locale per la lavorazione degli agrumi di Santovito, fu recuperata tra il 1979 e il 1980 dai frati Cappuccini che lo adibirono a chiesa.
Chiesa di Santa Maria della Difesa
La più recente è la chiesa di Santa Maria della Difesa, terminata nel 1904. Affacciata sul mare, a circa 40 metri di altezza rispetto alla sottostante “spiaggia delle Tufare”, la chiesa è caratterizzata da misure architettoniche straordinariamente ridotte: la pianta consiste in un rettangolo di 4 metri di larghezza per 7 di lunghezza.
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Un tuffo nel passato: l’Hotel Bellariva, poi Hotel Sole
L’Hotel Bellariva fu il primo di San Menaio, ed è in piedi ancora oggi, nonostante le trasformazioni e i cambi di nome. La sua sagoma rosa è ben riconoscibile ancora oggi, e sono tanti i turisti che hanno soggiornato nelle sue camere.
A costruirlo furono Francesco e Nicola delli Muti, proprietari dell’hotel, e anche grazie a questa struttura il turismo a San Menaio fu incrementato. Infatti, prima di esso, non c’era strutture ricettive. Inizialmente era il più grande a livello provinciale, con i suoi 50 posti letti e con villa Maria ve ne erano altri 25. L’inaugurazione avvenne il 6 dicembre 1920.
La potremmo definire una finestra sul mare, dato che pochi metri (e la ferrovia) lo separano dal mare. Nei decenni successivi è andato ingrandendosi, diventando uno degli alberghi più grandi e importanti della zona, prima con il nome Hotel Sole e oggi come Fabilia Family Resort Gargano.
Origini del nome San Menaio
Il nome Mena non è Garganico, ma è egiziano-orientale. Secondo una teoria più antica la denominazione del paese deriva dal nome della Dea Mena, dea della fertilità e delle mestruazioni. In un Gargano selvaggio, profondamente segnato dai culti della civiltà dei suoi antichi abitanti, i Dauni, i miti pagani si conservarono vivi molti secoli dopo la nascita di Cristo. Quando i primi monaci benedettini arrivarono nel Gargano nell’alto Medioevo cercarono di convertirne i costumi e le credenze anche trasformandone la nomenclatura mitologica cosicché Mena divenne San Menaio.
Secondo un’altra ipotesi, accreditata da molti, tra cui lo storico e letterato locale Giuseppe D’Addetta, il nome San Menaio va ricondotto al periodo delle prime incursioni saracene sulle coste pugliesi ed alla leggenda che racconta dell’apparizione di San Mena, santo guerriero di origine araba, in seguito a cui gli abitanti della zona uscirono indenni dai successivi attacchi dei Saraceni.
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Cenni Storici
Secondo antichi racconti, i primi abitanti di San Menaio provenivano dalle popolazioni cresciute alle falde del monte Ararat (dove si narra si si fermò l’arca di Noe in Armenia).
Le prime tracce di vita umana nel territorio risalgono all’Età del rame, che sul Gargano si configura come una continuazione del Paleolitico. Lo dimostrano i ritrovamenti dell’archeologo Raffaello Battaglia, risalenti al secolo scorso, nel sito di Macchia di Mare, o più precisamente di Coppa Cardone, ai confini dell’abitato in direzione Calenella.
Durante il processo evolutivo delle tribù del promontorio, alcuni gruppi seminomadi si organizzarono in insediamenti stabili tra cui San Menaio
La presenza, a San Menaio come nell’intero Gargano nord-orientale, di enormi giacimenti di selce potrebbe essere stato il principale motivo d’attrazione per popolazioni provenienti dall’Egeo e dall’Oriente.
La storia dell’area di San Menaio, in epoca greca, come di tutto il promontorio, si mescola abbondantemente con la mitologia che caratterizza da secoli la tradizione popolare della Daunia.
La tradizione vuole che ci sia voluta tanta volontà da parte dei primi insediamenti benedettini per spazzare via l’idolatria (il culto di Cassandra e della dea Mena) e far fiorire sui vecchi templi le chiese, vivificandole con i nomi dei santi e dei martiri cristiani.
In epoca contemporanea il paese maturò la sua vocazione turistica già nel primo dopoguerra. San Menaio vide la sua popolarità crescere repentinamente soprattutto negli anni sessanta e settanta, affermandosi a livello europeo come meta di villeggiatura elegante ed esclusiva.
A San Menaio soggiornava anche l’artista Andrea Pazienza al quale nel 2008, a vent’anni dalla prematura scomparsa, è stato intitolato il Lungomare orientale.
Eco del Mare
Per la nostra unica giornata a San Menaio (eravamo a Rodi il resto dei giorni), ci siamo affidato totalmente all’Eco del Mare, una vera istituzione di San Menaio. L’ho scelto a occhi chiusi, lo conoscevo fin da bambino, e doveva essere tutto perfetto: era infatti il compleanno di Pietro!
Colazione, ombrellone con lettini, pranzo in riva al mare, abbiamo fatto tutto lì e ci siamo trovati stupendamente. Mentre il festeggiato si godeva qualche ora di relax leggendo sotto l’ombrellone, io scattavo qualche foto e poi pranzo di compleanno, con patatine fritte, maxi in salata (faceva davvero caldissimo per mangiare piatti più elaborati), entrecote e sorbetto al limone. Si poteva chiedere di meglio?
L’Eco del mare è proprio di fronte alla stazione di San Menaio, sul lungomare, e vi offre bar, ristorante e lido.
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Andrea Pazienza e San Menaio
Nato a San Benedetto del Tronto, da genitori di San Severo, per Andrea Pazienza, PAZ, San Menaio era un luogo del cuore. L’artista aveva un amore viscerale per il Gargano, e, soprattutto a San Menaio, ha lasciato tanti amici che non lo hanno mai dimenticato.
Nell’estate del 2008 hanno allestito una mostra titolata “Un’estate – Saint Mnà, spiagge contigue e le altre bellezze del Gargano” che si è rivelata un evento impedibile.
In mostra le tavole e una vasta produzione inedita dell’artista. Furono esposte anche le foto di Andrea scattate da Vanni Natola, Luigi Damiani, Enrico Pazienza. Agli scatti di Isabella Damiani (la famosa Isa amata da Paz) fu riservato uno spazio speciale presso Villa Santovito.
#throwback a San Menaio
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Come arrivare a San Menaio
In treno: Le stazioni ferroviarie principali sono Foggia e San Severo. Entrambe sono ben collegate per raggiungere San Menaio con autobus di linea e treni locali.
In aereo: Gli aeroporti più vicini sono: Gino Lisa (Foggia), Palese (Bari), Capodichino (Napoli) e Internazionale d’Abruzzo (Pescara), tutti offrono servizi di trasporto pubblico e noleggio autovetture e distano circa 150/200 Km dalle varie località del territorio.
In auto: Percorrendo l’A14 (Bologna-Bari) il casello è Poggio Imperiale, poi tratto di Superstrada fino a Vico del Gargano (fine Superstrada), quindi proseguire per San Menaio. Percorrendo l’A16 (Napoli-Bari) il casello per Raggiungere il Gargano è Candela, poi tratto di superstrada che collega l’uscita autostradale a Foggia (circa 20 minuti), quindi Autostrada A14, uscita Poggio Imperiale, poi proseguire per San Menaio.
Ferrovie del Gargano
Per raggiungere San Menaio utilizzando le Ferrovie del Gargano è consigliabile partire da Foggia, e da qui prendere il treno o il servizio sostitutivo bus (in alcuni giorni e orari). Le corse sono rafforzate nel periodo estivo, decisamente meno nel resto dell’anno.
Lo stesso vale anche se volete raggiungere Rodi Garganico, Peschici e Vieste. Se volete andare a Vico del Gargano o scendete a Ischitella e fate il cambio, o arrivate a San Menaio e prendete il bus.
Per ulteriori info, gli orari e i biglietti visitate il sito delle Ferrovie del Gargano.